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Sfida tra i ghiacci nella recensione di Horizon: Zero Dawn The Frozen Wilds

Un'espansione ricca di contenuti, un ottimo motivo per tornare sul titoli di Guerrilla Games

RECENSIONE di Massimo Reina   —   07/11/2017

Horizon: Zero Dawn è stato uno dei protagonisti indiscussi di questa stagione videoludica. Il titolo di Guerrilla Games si è infatti imposto tra i giochi di avventura open world con elementi GDR grazie a una struttura ben definita all'interno di questi due generi, ad una bella giocabilità e a una ambientazione post apocalittica davvero affascinante. Un pianeta dove la natura ha preso il sopravvento sulle città, come raccontato in The World Without Us, il libro che ha ispirato altre opere come per esempio The Last of Us. Ma, come abbiamo scritto in passato, se il futuro di Naughty Dog prevede una pandemia da funghi nocivi e mutanti sospinti da una irrefrenabile furia omicida, quello immaginato per Horizon dai suoi sviluppatori assume una piega decisamente diversa. Mille anni dopo lo sviluppo della civiltà del mondo del gioco infatti, la macchine si sono evolute assumendo le fattezze degli animali che un tempo lo avevano popolato, costringendo gli uomini ad allontanarsi dalle città, ritirarsi in tribù e combattere utilizzando le tecnologie a propria disposizione.

Un consiglio prima di iniziare...

Per giocare a Horizon: Zero Dawn The Frozen Wilds è necessario avere il gioco originale ed è consigliato farlo a un livello del personaggio pari o superiore a 30, anche se è possibile accedervi al termine della missione "Una Cercatrice alle Porte" o da un successivo salvataggio pre-esistente.

A caccia sui monti dello Squarcio

Proprio in questo stesso contesto riparte la storia di Aloy, che si trova ad esplorare una porzione di mappa che non era disponibile nel titolo originale, e che ora si dipana invece davanti agli occhi dei videogiocatori per condurli nelle selvagge e ghiacciate terre del Nord. Luoghi pericolosi situati tra una gelida tundra e montagne coperte di neve, dominati da un vulcano dove è nascosta una terribile minaccia per gli uomini e le macchine. Un "Essere" che i Banuk, una popolazione nomade che vive in quell'area tra mille difficoltà, chiama "Il Demone". Da questo incipit parte poi una storia che va a intersecarsi con la trama principale e che, seppur senza troppi colpi di scena, riesce a intrattenere per dieci-dodici ore (a seconda dell'abilità del giocatore e che si portino a termine tutte le missioni secondarie, la ricerca di collezionabili e così via) svelando ulteriori dettagli sui fatti riguardanti l'universo ideato da Guerrilla Games.

Sfida tra i ghiacci nella recensione di Horizon: Zero Dawn The Frozen Wilds

Per quanto concerne la giocabilità, il prodotto è ovviamente simile all'avventura principale, con la parte dedicata ai combattimenti che fa grande leva sull'aggiramento dei nemici, su alcune meccaniche stealth e in generale sull'utilizzo di tutto l'arsenale a disposizione di Aloy. In tal senso viene data la possibilità ai giocatori di tentare nuovi approcci agli scontri, spesso complessi a causa dell'aggressività e della capacità di variare le loro mosse delle nuove creature (peccato solo che la loro intelligenza artificiale non sempre sia altrettanto valida), grazie a un set di armi e potenziamenti inediti legati al popolo dei Banuk, e alla possibilità di poter utilizzare due armi extra a breve e medio raggio. Elementi importanti per venire a capo dei combattimenti con le nuove macchine demoniache che infestano l'area, come le terribili Torri di Controllo o il "focoso" Mastino: molte di queste "amano" tra l'altro sbucare fuori quando uno meno se l'aspetta, sfruttando perfino le condizioni meteo più difficili, come le bufere di neve, per nascondersi alla vista e poi aggredire Aloy a sorpresa.

Gelo perenne

Allo stesso modo rimane importante la struttura da gioco di ruolo, che seppur non così profonda e "densa" come quella offerta dai mostri sacri dei GDR occidentali, rimane curata nonché importante nell'economia di gioco, e non difetta in termini quantitativi neanche in questo DLC. Come promesso dagli sviluppatori, ci sono più possibilità di interazione con i personaggi non giocanti, con tutto un cast di nuovi personaggi piuttosto interessanti, e una serie di missioni secondarie belle per varietà, difficoltà e soprattutto che permettono di approfondire meglio la trama o i legami con la nuova comunità , i già citati Banuk, con cui Aloy ha a che fare. Proprio gli insediamenti fanno da apripista alla struttura RPG del titolo, perché la protagonista può parlare con gli abitanti e porre domande, acquistare armi, oggetti e vestiti in grado di donargli dei particolari bonus, dare il via a missioni primarie e secondarie e via discorrendo. Dove questo DLC cambia alcune dinamiche di gioco è nelle fasi esplorative, più incentrate su elementi platform quali per esempio i salti o le scalate rapide in movimento. Questi momenti sono ben implementati nel contesto dell'avventura, ma a nostro parere non rifiniti pienamente a livello di risposta ai comandi da parte del personaggio, che non sempre riesce a eseguire benissimo certe combinazioni di salti e agganci. C'è poi l'introduzione di un nuovo set di abilità chiamato "Viaggiatrice", che aggiunge alcune funzioni inedite utili per sfruttare meglio i nemici di cui Aloy assume il controllo, oppure per incrementare determinati parametri come lo spazio disponibile nell'inventario.

Sfida tra i ghiacci nella recensione di Horizon: Zero Dawn The Frozen Wilds

Per il resto ovviamente il sistema di controllo di Horizon: Zero Dawn The Frozen Wilds è quello del titolo originale, molto articolato ma al contempo facile da assimilare dopo qualche sessione di gioco. Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, The Frozen Wilds non si discosta molto da Horizon: Zero Dawn, a parte alcune nuove funzionalità legati al sistema Photo Mode e a determinati effetti particellari inerenti l'ambientazione ghiacciata e dunque la neve. In generale, il prodotto supporta con un ottimo comparto grafico un solido impianto artistico, soprattutto il sistema di illuminazione e la complessità della scena, per un impatto visivo che posiziona questa espansione, così come aveva fatto il gioco originale, ai piani alti delle produzioni per PlayStation 4. Il DLC di Guerrilla Games è davvero una gioia per gli occhi, grazie ad una profondità di campo importante e ricca di dettaglio, un'immagine pulita, colori vivi e dal grande contrasto, che sanno esaltare al meglio lo scenario ghiacciato in cui si svolge l'avventura. E poi ci sono quelle migliorie apportate all'intero mondo di gioco, dalle animazioni facciali più belle durante i dialoghi, tra l'altro meno statici del solito, agli effetti particellari o legati alle condizioni meteo, così da dare più vitalità all'ambiente in cui si muove Aloy. Bello, infine, il comparto sonoro, che si rivela all'altezza delle aspettative e in linea col resto della produzione.

Conclusioni

Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 19,90 €
Multiplayer.it
8.2
Lettori (102)
8.7
Il tuo voto

Horizon: Zero Dawn The Frozen Wilds è un'espansione abbastanza ricca di contenuti, con un'intera quanto suggestiva area da visitare, una manciata di nuovi nemici pericolosi nonostante l'intelligenza artificiale altalenante e diverse missioni da svolgere seguendo una trama non particolarmente originale o piena di sorprese, ma comunque gradevole e che va a intersecarsi e a completare quella dell'avventura principale. Un DLC che consigliamo quindi a tutti gli amanti delle avventure di Aloy desiderosi di rituffarsi nel suo brutale quanto affascinante mondo post apocalittico.

PRO

  • Graficamente spettacolare
  • La nuova regione innevata offre parecchi scorci suggestivi
  • Le nuove armi e abilità arricchiscono il sistema di combattimento

CONTRO

  • Qualche problema di intelligenza artificiale
  • Sezioni platform belle ma migliorabili