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La recensione di Disc Drivin’ 2

Con grande calma arriva il sequel del popolare titolo di Pixelocity

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   17/02/2018

In un mercato che si muove ad altissima velocità come quello mobile, il caso di Disc Drivin' 2 è più unico che raro: il titolo originale (di cui potete leggere la nostra recensione) uscì addirittura nel 2011, e in tutto questo enorme lasso di tempo gli sviluppatori di Pixelocity hanno prodotto solamente Danger Boat, gioco che sicuramente non è entrato nella storia. Si dirà che la pazienza è la virtù dei forti, ma se sette anni per realizzare il sequel di un semplicissimo mobile game non è roba da Guinnes dei Primati, poco ci manca: considerando anche che la materia di partenza non era propriamente scienza nucleare, dato che Disc Drivin' era un titolo molto basilare sia nelle meccaniche sia nella realizzazione, per questo sequel con un così lungo periodo di gestazione è lecito aspettarsi grandi cose...o forse no?

Non ci sono più i dischi di una volta

La recensione di Disc Drivin’ 2

A un primo sguardo, poco o nulla sembra cambiato in Disc Drivin' 2, o perlomeno non sono le modifiche che ci si aspetta da un seguito arrivato sette anni dopo dal predecessore: la grafica e l'interfaccia sono state migliorate ma non rivoluzionate, il sonoro è sempre ridotto ai minimi termini, gli orribili sfondi bidimensionali fanno ancora la loro triste figura ed è stata persino inspiegabilmente tolta la chat testuale per le partite online. Insomma, non un biglietto di presentazione da favola, anche se per un titolo come Disc Drivin' 2 gli elementi di interesse sono decisamente altri e ruotano tutti attorno al gameplay: tuttavia, anche qui non sono tutte rose e fiori, e il lodevole intento di Pixelocity di mischiare un po' le carte in tavola si scontra con decisioni non sempre felici e un inserimento decisamente maldestro di dinamiche legate agli acquisti in-app. Ma andiamo con ordine. Il senso del gioco rimane quello di spingere il proprio disco lungo percorsi irti di ostacoli, cercando di tagliare il traguardo battendo gli avversari o il cronometro: rispetto al primo capitolo, si nota in positivo la presenza di routine fisiche aggiornate, e in negativo il perdurare del vecchio problema della telecamera che non si può ruotare per vedere dove si sta andando. La novità più impattante sul gameplay è però relativa al fatto che ora si può modificare il lancio con un secondo intervento, atto sia a correggere sia a prolungare la traiettoria del disco: una feature che se da un lato aggiunge dinamicità alle partite, dall'altro toglie indubbiamente del pathos, di fatto quasi depenalizzando gli errori.

La recensione di Disc Drivin’ 2

Anche la gestione dei power-up ha subito in Disc Drivin' 2 un completo stravolgimento: anziché metterli da subito tutti a disposizione, gli sviluppatori hanno deciso stavolta di dotare l'utente soltanto della nitro, rendendo tutti gli altri strumenti (vecchie conoscenze ereditate dal primo capitolo ma anche nuove entrate) sbloccabili previo raggiungimento di determinati livelli a suon di punti d'esperienza da accumulare cimentandosi nelle varie modalità. Va detto che la progressione è abbastanza rapida, ma resta un certo disappunto per una furberia che ci saremmo risparmiati volentieri e che limita notevolmente i giocatori alle prime armi. Una gradita novità è invece rappresentata dalle cosiddette Disc Abilities, vere e proprie skill passive che è possibile attivare per una singola partita e che garantiscono i più disparati bonus: ce ne sono ben 53 tra cui scegliere, un elemento che aggiunge un piacevole strato di profondità alla preparazione di una gara. Nel costante altalenarsi tra idee più o meno buone, Disc Drivin' 2 scende in picchiata quando si tratta dell'introduzione di un'economia interna al gioco, con un modello free to play che fa rimpiangere il caro vecchio prequel. Le monete elargite a seguito delle competizioni servono ad acquistare carte con le quali sbloccare power-up, abilità o nuovi design per il proprio disco, in un meccanismo non troppo dissimile dalle tanto vituperate casse premio; tuttavia, questa valuta viene richiesta anche per poter dar vita a partite personalizzate con i propri amici, e si tratta di un vero e proprio colpo basso atto a spingere l'utente a rivolgersi ai pacchetti di monete messi in vendita nell'apposito negozio in-app, in un prodotto che peraltro non è avaro di annunci pubblicitari. L'occasione fa l'uomo ladro, e Disc Drivin' 2 sembra aver fatto decisamente suo questo proverbio: peccato, perché i contenuti non mancano, con 16 tracciati ben realizzati e tutte le modalità multiplayer del prequel (online, in locale o pass and play fino a 8 giocatori) con in aggiunta due tipologie diverse di sfide da affrontare in singolo per racimolare monete anche nei ritagli di tempo.

Conclusioni

Versione testata iPhone (1.4)
Digital Delivery App Store
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
6.5
Lettori
ND
Il tuo voto

Tanto il primo Disc Drivin' era un titolo quasi naif nella semplicità e genuinità della sua offerta, quanto questo seguito si dimostra al passo coi tempi, ma in un'accezione non del tutto positiva: Pixelocity ha infatti adottato tutti i magheggi dei free to play odierni, introducendo nuove meccaniche che a volte funzionano, ma che in altri casi si dimostrano colli di bottiglia belli e buoni per stimolare gli utenti all'acquisto di valuta in-game. Non si può negare a Disc Drivin' 2 di essere comunque piacevole e divertente, ma si poteva e doveva gestire meglio questo sequel che di fatto si dimostra un'occasione mancata e pure molto tardiva.

PRO

  • Sempre molto semplice e divertente
  • Diverse nuove feature...

CONTRO

  • ...ma tante non convincono
  • Troppa enfasi sugli acquisti in-app