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Split/Second: Velocity, recensione

Split/Second: Velocity arriva su console e PC, pronto a portare una ventata d'aria fresca all'interno dei giochi di corsa arcade.

RECENSIONE di La Redazione   —   19/05/2010

Versione testata: Xbox 360

Divertimento, parola d'ordine del manuale di buon sviluppo di una grande parte dei videogiochi, sicuramente d'obbligo per quelli di corsa arcade, che puntano tutto sulla frenesia, adrenalina e sulla possibilità di ripetere a più riprese una stessa pista senza colpo ferire e senza mai annoiarsi, aspetti che possono elevarli a degni di entrare nell'Olimpo dei migliori esponenti del genere. Split/Second: Velocity vuole seguire questa tradizione e ha diverse carte in regola per farlo, innanzitutto perché sviluppato da Black Rock Studios, gli stessi che un paio di anni fa hanno sfornato Pure, altro arcadone bello da vedere e anche piuttosto divertente.

Split/Second: Velocity, recensione

Questa volta l'ambientazione si sposta su circuiti cittadini e a bordo di potenti macchine da corsa, ma le analogie con altri titoli del genere finiscono qui, perché il videogioco pubblicato da Disney cerca di proporre diverse meccaniche inedite per il genere, puntando tutto su un ambiente distruttibile e quindi sulla possibilità di avvantaggiarsi di diversi elementi dello scenario per eliminare (momentaneamente) i contendenti e accaparrarsi la prima posizione, sempre se si è bravi a non essere a propria volta ridotti a migliaia di pezzettini di lamiera. Split/Second: Velocity è organizzato come un vero e proprio film d'azione diviso in 12 episodi, ognuno dei quali composto da 5 differenti eventi. Una voce (in Italiano) illustra infatti le caratteristiche peculiari, e il tutorial iniziale che viene proposto in automatico la prima volta che si inserisce il disco spiega le caratteristiche principali. Perfino l'interfaccia è originale nel suo design, e la musica che accompagna i menu ha uno stile tipico di quella che può essere ascoltata in una grande produzione d'azione hollywodiana, fatta di batterie, bassi e ritmo sempre incalzante, proprio a sottolineare esattamente l'impostazione del gioco.

Benvenuti a Destructywood

Aldilà della gara veloce, che offre tutte le piste e modalità sbloccate, e del multiplayer, sul quale ci torneremo dopo, Split/Second: Velocity poggia la sua struttura sulla stagione, come detto divisa in episodi ed eventi. Ognuno evento restituisce dei crediti in base al piazzamento (dal primo all'ottavo), che dopo un certo numero accumulato permettono di sbloccare nuove macchine e la gare d'elite, che devono essere portate a termine almeno al terzo posto per sbloccare l'episodio successivo. Non manca la presenza di eventi bonus, che invece diventano accessibili portando a termine determinate condizioni, che spesso coincidono con l'eliminazione di un certo numero di macchine avversarie. Ovviamente l'evento principale e che accade più di frequente è la classica gara, che tra le altre cose permette di saggiare la maggior parte delle caratteristiche salienti del titolo. 
Ad un modello di guida puramente arcade, dove affrontare le curve è piuttosto semplice salvo stare più attenti quando bisogna destreggiarsi tra cunicoli o deviazioni improvvise, si affianca la caratteristica peculiare del gioco, il Power Play, che permette di attivare veri e propri eventi catastrofici sulla pista, allo scopo di eliminare in maniera temporanea i malcapitati e far perdere loro secondi e posizioni preziose. Il tutto è legato ad una barra posta sul retro della propria auto, che assieme alla posizione, tempo e numero di giri rappresenta un elegante display olografico che racchiude tutte le informazioni in poco spazio.

Split/Second: Velocity, recensione

Ogni qualvolta si esegue una derapata, si fa un salto o si sfiora a propria volta un Power Play ricevuto, la barra si riempie secondo due livelli, che incidono sulla grandiosità di quello che accade su schermo. Una volta riempito il primo è possibile sfruttarlo (tasto A del pad) in concomitanza con l'apparire di un'apposita icona celeste in testa ad una o più macchine che precedono il giocatore. A questo punto comincia il divertimento, con camion che esplodono, tralicci che cadono, interi ponti che cedono, per arrivare a massi sputati fuori letteralmente dalla montagna o strutture intere che crollano chiudendo alcuni passaggi. Le cose si fanno ancora più complicate ed esaltanti utilizzando il Power Play di secondo livello (tasto B), che ovviamente necessita del doppio del tempo per essere disponibile, ma che in questo caso cambia in maniera permanente e radicale interi pezzi dello scenario, travolgendo e distruggendo tutto quello che c'è all'interno e creando quindi nuove deviazioni. Tra gli esempi più eclatanti abbiamo il centro urbano, dove un'enorme torre cade facendo crollare numerosi edifici e creando un nuovo percorso al suo interno, fatto di lati in fiamme e continui salti, oppure la pista nel canyon, dove la diga può essere fatta saltare in aria facendo crollare parte della montagna, attivando gli allarmi e creando un percorso all'interno della montagna stessa, con una suggestiva cascata sulla propria sinistra. Il risultato è incredibile dal punto di vista grafico e scenografico, spettacolare soprattutto le prime volte, ma anche interessante ai fini del gameplay, perché in Split/Second: Velocity si può avere una guida pulita quanto si vuole, ma è molto più importante memorizzare la configurazione dei punti dove è possibile utilizzare il Power Play, e conservare la propria barra per colpire nei momenti migliori, soprattutto quando la gara si sta avviando al termine. Laddove quindi il modello di guida è piuttosto semplice da apprendere e non necessita molta abilità per essere assimilato alla perfezione, le gare diventano strategiche nella scelta di come accumulare e quando spendere il Power Play, nell'evitare il maggior numero possibile di attacchi avversari e sfruttare al meglio la macchina che si addice al proprio stile di guida.

Obiettivi Xbox 360

Split/Second: Velocity mette a disposizione 46 obiettivi, dei quali 18 segreti. Quelli più semplici prevedono il completamento di tutti gli episodi o l'arrivo in prima posizione negli eventi bonus e nelle gare d'elite, quelli un po' più specifici invece sono legati alla distruzione di 1000 avversari grazie al Power Play, a rimanere in volo per una durata complessiva di 5 minuti e così via. Ce ne sono anche alcuni relativi al multiplayer, dove bisogna battere avversari meglio classificati o raggiungere il numero 1 sulla propria carrozzeria a suon di vittorie.

Ti faccio una lamiera così

Aldilà infatti delle 12 piste disponibili, alcune delle quali condividono la stessa ambientazione ma una diversa sezione dello scenario, ogni macchina tra quelle iniziali e poi sbloccate è caratterizzata da quattro differenti parametri, velocità, derapata, resistenza e accelerazione, che ne determinano appunto la velocità di riempimento della barra di Power Play, la resistenza agli urti e quando si viene sfiorati dall'esplosioni e così via, dove per ogni tipo di evento ne è indicata una piuttosto che un'altra. La componente strategica del conoscere la pista e dell'utilizzo del Power Play si riflette positivamente nelle gare in multiplayer, che prevedono 3 modalità, gara, eliminazione e sopravvivenza (le spiegheremo tra poche righe) e la classica partita aperta, ad invito e Xbox Live Party, il cui numero massimo si sposa alla perfezione con le macchine presenti in pista. Interessante è anche la presenza dello split screen, regolabile a scelta tra verticale e orizzontale, cosa decisamente non scontata di questi tempi e decisamente apprezzabile. Ad indicare il proprio livello ci pensa il numero di gara posto sulla macchina, che parte da 99 per arrivare a 1 man mano che si vincono competizioni, mentre gli adesivi disposti per tutta la carrozzeria rappresentano gli obbiettivi sbloccati durante il corso di gioco. Le gare online si materializzano quindi in una bagarre fatta di esplosioni e continui capovolgimenti di fronte, in situazioni adrenaliniche nelle quali anche quando si è primi con un buon vantaggio non si è mai tranquilli, perché da un momento all'altro potrebbe cadervi in testa una nave piuttosto che un'ondata di massi sonanti. C'è un ma però, ed è rappresentato dal fatto che chi si trova in prima posizione, aldilà di attivare qualche scorciatoia col Power Play di primo livello, non ha nessun mezzo per contrastare il ritorno degli avversari e quindi deve essere perfetto nel guidare pulito e nell'evitare tutti i Power Play che gli vengono attivati contro. Se ad esempio questa cosa capita in prossimità della fine della gara, anche dopo averla condotta per intero in prima posizione, non c'è verso di riprendersi il primato, lasciando il tutto anche un po' al caso.

Split/Second: Velocity, recensione

In realtà proprio in multigiocatore questa problematica viene mitigata dall'estrema variabilità dei propri avversari, ma invece diviene piuttosto evidente nel single player, dove le macchine avversarie sono sempre tarate in base a quella scelta dal giocatore, e quando si è primi, anche guidando perfettamente e senza mai uscire di pista, dopo un certo lasso tempo giocoforza si viene raggiunti dai piloti che si trovano dietro, cosa che diventa talvolta frustrante quando si perde la gara e si è impotenti nel contrastare il ritorno degli avversari in qualsivoglia maniera. Se quindi il gioco è basato maggiormente sull'utilizzo del Power Play in maniera corretta piuttosto che nel guidare alla perfezione, è innegabile come nel single player ci sia qualche problema di bilanciamento, e quindi basta ripetere più volte la stessa gara per avere la meglio, pur magari avendo fatto i primi due giri nelle posizioni arretrate e aver imbeccato poi degli ottimi Power Play nell'ultimo. La struttura del single player inoltre pecca di linearità e di una durata non eccezionale, seppure a rimpolpare la varierà ci pensano le altre tipologie di eventi che prevedono l'Eliminazione, dove ogni tot secondi l'ultimo di posizione viene eliminato, sopravvivenza, dove bisogna ottenere un punteggio prefissato superando alcuni camion che fungono da checkpoint temporale e che sganciano barili esplosivi o che rallentano il giocatore, Assalto Aereo, dove invece vanno evitati dei missili sganciati da un elicottero che segue il giocatore, avendo tre vite a disposizione e anche in questo caso con un punteggio da raggiungere, e infine Vendetta aerea, dove invece evitando i missili di cui sopra e possibile accrescere la barra del Power Play e quindi eseguire un contrattacco all'elicottero stesso, allo scopo di distruggerlo. Non ci siamo dimenticati del comparto tecnico, che rende decisamente giustizia a tutto quello che accade su schermo, con esplosioni e deformazioni dello scenario visivamente spettacolari, una fluidità ancorata ai 30 fotogrammi al secondo e un'impatto grafico in generale soddisfacente, fatto di colori sgargianti (ci piace definirli colori Sega) e di tanto dettaglio. Permane un uso forse eccessivo del blur, che non rende sempre chiara la curva successiva da affrontare (non a caso esistono dei grossi cartelloni gialli di indicazioni a bordo pista) e che mitiga un minimo il senso di velocità, ad ogni modo superiore a quanto visto nella demo di recente rilascio.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.8
Lettori (139)
8.4
Il tuo voto

Split/Second: Velocity rappresenta decisamente una ventata di aria fresca nel panorama dei giochi di corsa di stampo arcade, e per utilizzare un termine tecnico, è davvero una figata competere attraverso piste che mutano spesso e volentieri come conformazione e che accompagnano la gara con continue esplosioni e cambi di posizione, alla ricerca dell'utilizzo migliore del Power Play e del punto ideale per attivarlo. Graficamente molto bello da vedere, il titolo dei Blackrock Studios manca di quel bilanciamento e pulizia del gameplay proprio dei migliori titoli arcade, e di una struttura che si esaurisce piuttosto brevemente. Questi elementi ne limitano in parte il giudizio finale ma non le qualità e il divertimento offerti, per il primo titolo di questa nuova serie che farà contenti tutti gli appassionati del genere.

PRO

  • Divertente e adrenalinico in singolo e multiplayer
  • Ottimo comparto audio/visivo
  • Diverse novità per il genere arcade

CONTRO

  • Struttura abbastanza lineare e poco longeva
  • Bilanciamento tra parte di guida e Power Play da rivalutare