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Mia sorella è una fata!

Dopo Recettear, Cape Fulgur ci riprova con Chantelise, un altro titolo del catalogo dello sviluppatore giapponese Easy Game Station

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   04/08/2011

Recettear: An Item's Shop Tale fu una delle più belle sorprese dell'anno scorso in ambito PC. Non solo era un ottimo gioco capace di appassionare per molte ore, ma era anche il primo titolo del catalogo di Easy Games Station a essere tradotto in occidente da Cape Fulgur. La versione occidentale di Chantelise: A Tale of Two Sisters, il gioco di cui ci apprestiamo a parlare, è stata resa possibile proprio dal successo di Recettear.
Chantelise narra la storia di due sorelle, Chante ed Elise, che devono affrontare un periglioso viaggio alla ricerca della strega che ha trasformato Chante in una fatina.

Mia sorella è una fata!

Sulla loro strada incontreranno altri personaggi, pochi in realtà, che le aiuteranno con consigli o con rivelazioni più o meno importanti, fino ai colpi di scena finali che non vi riveliamo per non causarvi crisi isteriche e attacchi di pianto. La trama viene narrata attraverso dei dialoghi, in modo identico a come avveniva in Recettear, solitamente ben scritti e divertenti, ma che prendono delle note più drammatiche verso la conclusione dell'avventura (diciamo dalla fine del quarto capitolo in poi).

Chantear

A un primo sguardo Chantelise condivide alcuni elementi con Recettear, ad esempio gli oggetti sono gli stessi, così come la maggior parte dei mostri comuni, per non parlare delle due protagoniste, che ripropongono la coppia fatina saccente/ragazzina dolce e ingenua. Comunque, le somiglianze esistono soltanto a livello di asset, perché le meccaniche di gioco sono abbastanza differenti: Chantelise è molto più incentrato sull'azione e non ha alcuna parte gestionale.

Mia sorella è una fata!

Chi si aspettava un titolo originale come Recettear resterà deluso. Lo stesso dicasi per gli aspetti tecnici, mestamente sottotono. È vero che Chantelise è uscito prima di Recettear, ma dal punto di vista visivo siamo di fronte a un prodotto che non esitiamo a definire sottosviluppato anche per l'anno di pubblicazione in Giappone (2006). Le protagoniste e i nemici sono dei grossi sprite 2D che si muovono in ambienti 3D spogli e spesso anonimi, con delle texture da prima 3Dfx che ricoprono delle superfici che sembrano tagliate con l'accetta. Anche la risoluzione è un problema, poiché la scelta è limitata a tre, tutte in formato 4:3. A salvarsi sono soltanto gli effetti speciali delle magie, soprattutto quelle più potenti, che, pur non da lancio delle mutande al Pugliese, si fanno apprezzare con animazioni efficaci. Fortunatamente Chantelise non è solo grafica, altrimenti lo avremmo stroncato senza pietà.

Cristalli di facile consumo

La prima cosa che viene in mente dopo le prime ore passate in compagnia di Chante ed Elise è che il gioco è dannatamente difficile. Ma andiamo con ordine. Come già detto, ci troviamo di fronte a un action in cui le due protagoniste svolgono ruoli complementari: Chante, la fatina, è addetta al lancio delle magie, mentre Elise al combattimento corpo a corpo. L'unica delle due che può essere ferita dai mostri, dotati di attacchi fisici o magici a seconda del tipo, è Elise, che però può curarsi raccogliendo cibarie cadute dai nemici morti o per via magica. Se il sistema di combattimento è piuttosto lineare, con un singolo tasto che serve per portare tutti gli attacchi e un altro che si usa per saltare, le magie meritano qualche delucidazione.

Mia sorella è una fata!

Colpendo i nemici vengono rilasciati, oltre a delle monete, dei cristalli di quattro colori diversi, ognuno legato a un elemento, che Elise deve raccogliere. Solo quando si dispone dei cristalli Chante può lanciare i suoi incantesimi. Più cristalli vengono impiegati per il lancio, più l'incantesimo sarà potente. Si hanno quindi gli incantesimi di base, che consumano un singolo cristallo, che sono veloci da lanciare ma poco efficaci, mentre con due e tre cristalli si ottengono effetti più devastanti, che variano a seconda dell'elemento. Infine, consumando quattro cristalli dello stesso colore si evocano delle potenti creature capaci di portare attacchi terribili o di supportare Elise in combattimento. Purtroppo l'incantesimo curativo, che richiede il consumo di tre cristalli blu e che è decisivo per rendere il gioco più abbordabile, diventa disponibile solo dal terzo capitolo.
La struttura di gioco è molto rigida: appena scoperto un dungeon bisogna affrontarlo in modalità storia, ripulendo ogni mappa da tutti i nemici per aprire l'uscita. Solo dopo aver raggiunto una sezione nella storia diverrà disponibile anche la caccia al tesoro, cioè una modalità in cui bisogna uccidere i mostri il più velocemente possibile e che può essere sfruttata per trovare i forzieri nascosti mancanti, questi ultimi solitamente legati a degli enigmi particolari come il dover colpire alcune pietre o il dover saltare su tutte le piattaforme fluttuanti della mappa corrente.

Niente livelli, tanti oggetti e qualche extra

Una delle cose che si notano sin da subito è che nè Elise nè Chante accumulano punti esperienza. Ergo, non c'è crescita di livelli. Per migliorarne le caratteristiche (punti vita, attacco, magia, resistenza ai danni fisici e resistenza ai danni magici) bisogna comprare o trovare oggetti: gli acquisti si fanno in uno dei due negozi del gioco, mentre in ognuno dei livelli dei dungeon è nascosto un forziere speciale, di cui vi abbiamo già parlato nel paragrafo precedente, che contiene potenziamenti come scudi, guanti o altro.

Mia sorella è una fata!

Purtroppo, non si possono usare molti oggetti contemporaneamente: all'inizio si hanno a disposizione due slot, ma se ne ottiene un terzo quasi subito e si arriva, praticamente alla fine del gioco, a cinque. Bisogna sapere scegliere cosa usare, in base ai nemici che ci si trova di fronte e alle proprie attitudini, imparando a cambiare configurazione di battaglia in base alle necessità del momento.
Soprattutto all'inizio, non è raro morire e ritrovarsi nella piazza del villaggio dove si evolve la gran parte della storia. Fortunatamente si mantengono tutti gli oggetti trovati e i soldi raccolti, così da poter acquistare potenziamenti vari, tra i quali le preziosissime medicine che accrescono il numero dei punti ferita, per poi ritentare l'avventura. Particolare menzione meritano gli scontri con i boss, nemici grossi e coriacei che vanno affrontati con strategie differenti. Nonostante la difficoltà elevatissima di alcuni scontri, possiamo affermare senza tema di smentita che sono la parte migliore del gioco e che impegnano in combattimenti eccezionali, tra i più belli giocati negli ultimi anni.
Oltre alla modalità storia, che richiede circa dodici ore per essere conclusa, ma che arriva tranquillamente a quindici se ci si impegna con i forzieri nascosti, ci sono alcuni extra che allungano ulteriormente il tempo di gioco; ad esempio si possono collezionare pesci, usando Chante come esca dopo aver ricevuto una canna da pesca, oppure si può affrontare la modalità hardcore, che va sbloccata superando il quarto capitolo. Tirando le somme possiamo affermare che la longevità può toccare le venti ore, considerando anche le numerose morti e i redattori idioti che non salvano le partite e perdono ore di gioco. Non male, visto anche il prezzo a cui Chantelise viene venduto: 8,99€ su Steam.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.2
Lettori (7)
6.6
Il tuo voto

Chiariamo subito che Chantelise non è Recettear, quindi non dura altrettanto, non ha tutte quelle sfaccettature che fanno la differenza tra un titolo medio e uno eccezionale e non ha caratteristiche originali da proporre. Chiariamo anche che graficamente è aberrante, quasi quanto il Moioli al risveglio dopo una nottata passata in compagnia di dieci birre in una stanza d'hotel di Londra. Detto questo non ce la sentiamo di stroncarlo, perché comunque è un titolo con delle meccaniche di gioco rifinite e una difficoltà impegnativa, pensata per giocatori desiderosi di affrontare una sfida vera. Anche la trama, nonostante la povertà dei mezzi con cui viene narrata, ha dei lampi di originalità che la rendono interessante da seguire. L'importante è sapere cosa si sta acquistando e avere un buon joypad, con cui il sistema di controllo è risultato praticamente perfetto. Non si può dire lo stesso di mouse e tastiera, mappati male e sfruttati peggio.

PRO

  • Impegnativo, per giocatori veri
  • Alcuni scontri con i boss sono ottimi
  • L'alta difficoltà aggiunge tattica ai combattimenti

CONTRO

  • Graficamente obsoleto
  • Senza un joypad il sistema di controllo è pessimo
  • Niente di originale sul fronte orientale

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 4 GB
  • Scheda video: GeForce 250 GTS
  • Sistema operativo: Windows Vista

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP / Windows Vista SP1 / Windows 7
  • Processore: Pentium IV 1.7 GHz
  • RAM: 256 MB
  • Scheda video: Qualsiasi con 64 MB e compatibile con le DirectX 8.1
  • Spazio su disco: Poco più di 400 MB
  • DirectX: 8.1