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A caccia di fantasmi

Un piccolo gioco per Kinect che non mette paura, ma diverte

RECENSIONE di Antonio Jodice   —   01/02/2012

Il gioco richiede Kinect

Dopo l'esperimento di Rise of Nightmares di SEGA, sono ancora una volta gli sviluppatori nipponici a lanciarsi nel tentativo di creare un'esperienza che non sia uno shoot'em up o un gioco multievento, a base di Kinect e Xbox 360. Di Haunt se n'era parlato oramai due anni fa al Tokyo Game Show, quando durante una conferenza, una serie di team di sviluppo mostrarono l'intenzione di spremere a dovere la nuova tecnologia Microsoft. In attesa di quello Steel Battallion, che pare veramente spingersi oltre, ecco che arriva questo piccolo gioco per Live Arcade, figlio dello stesso team che ha dato i natali a Parappa the Rapper, che, per soli 800 MP, ci mette nei panni di un avventuriero che finisce in una villa infestata dai fantasmi e che ci fa fare poche cose, ma molto carine e piene d'inventiva.

GhostLightBuster

Invitati in questa strana villa, finiamo ben presto in uno scantinato, accompagnati dal vecchio proprietario, un fantasma rimasto imprigionato nei quadri, piuttosto inquietanti, che pendono dalle pareti e dai quali ci parla spiegandoci dove dirigerci per, apparentemente, riuscire a scappare dalla casa dopo aver recuperato una serie di gemme fantasmatiche, rubate dagli eterei abitanti della magione. All'inizio, l'unica arma a nostra disposizione è una torcia che viene direzionata puntando una delle due braccia e che orienta la telecamera quando ne si spinge il fascio luminoso alle estremità dello schermo. Per muoversi nella direzione in cui si è orientata la telecamera, bisogna camminare sul posto (o correre quando richiesto), mentre per indietreggiare basta spostare indietro una delle due gambe. Proprio la camminata costituisce l'aspetto più spiacevole di Haunt, che non dura più di quattro ore di gioco, durante le quali, però, molto del tempo lo si passa camminando sul posto e, visto che è un gioco vero e proprio, pur per tutta la famiglia, potrebbe capitarvi di volerlo finire in un paio di sessioni, stancandovi inevitabilmente.

A caccia di fantasmi

Soprattutto dopo che in Rise of Nightmares o in Disneyland Adventures i programmatori hanno trovato metodi molto più comodi per avanzare, dispiace che il team non sia stato in grado di adottare uno dei due sistemi in corso d'opera, rendendo il loro gioco molto più appetibile. In Haunt si combatte e i primi fantasmi si eliminano stordendoli con dei colpi corpo a corpo, evitandone gli assalti chinandosi e poi illuminandoli fino a farli scomparire. Lungo l'avventura, però, affrontando una serie di stanze divise in tre aree differenti, si apprendono una serie di abilità speciali, che finiscono per essere il motivo più divertente e curioso per giocare ad Haunt: il potere di gridare, che ci fa eliminare i nemici parlando verso Kinect, che campiona la voce in tempo reale e la riproduce in gioco con un effetto fantasma applicato o quello di dipingere che serve per incatenare i nemici mimando il gesto di una pennellata su schermo, ad esempio. Durante il gioco ci viene chiesto di coprirsi gli occhi per non restare abbagliati, di tapparsi le orecchie per ripararsi dalle urla lancinanti degli avversari e un paio di altre movenze che rappresentano le chicche di un piccolo gioco fatto con cura.

Obiettivi Xbox 360

200 punti come tutti i giochi Arcade anche per Haunt. Circa la metà si ottengono finendo la breve storia e qualcosa in più portando a termine qualcuna delle sotto missioni o baloccandosi con qualcuna delle sorprese del gioco. Un'impresa non impegnativa, anche dovendosi dedicare a rinvenire tutti i ritagli di giornale che raccontano la storia della casa.

Da paura!

Della camminata di Haunt abbiamo già parlato e pure dell'uso creativo che viene fatto delle caratteristiche di Kinect negli scontri coi fantasmi. Non c'è solo questo, visto che piccole chicche e interazioni vengono dispensate, forse con troppa parsimonia (ovvero non ce ne sono poi tantissime), durante tutto l'arco del gioco, che, come detto, non è amplissimo. Per il resto, però, il totale dell'esperienza è sia divertente che appagante e fa, a suo modo, capire quali siano le cose che con un po' di impegno, e di tempo, si potranno fare con Kinect e questo tipo di periferiche.

A caccia di fantasmi

Dal dire il proprio nome per aprire delle porte, alle proprie fotografie scaraventate in giro per la casa, ci sono più momenti che riescono a divertire e sorprendere. Anche l'aspetto grafico è curato nella sua semplicità con un buon sistema di luci e discreti modelli dei fantasmi e degli oggetti da esplorare per trovare i segreti, pur restando gli ambienti molto spogli, anche se ben caratterizzati. Tutto il gioco è sottotitolato in italiano, così come sono in italiano tutti i testi dei menu. Dell'accompagnamento sonoro, ci ricordiamo poco e questo dovrebbe dirvi quanto ci possa aver sorpreso.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.8
Lettori (7)
6.5
Il tuo voto

Haunt, da pacchettizzato quale pareva essere, è diventato un piccolo gioco Arcade, che sfrutta in maniera intelligente e divertente Kinect. Chi sperava, all'annuncio, in un Resident Evil in prima persona, si troverà tra le mani una divertente avventura che fa un uso della telecamerina microsoft che sarebbe un bene che più giochi riuscissero ad abbracciare. Peccato per il sistema di movimento, che vi costringerà a camminare sul posto un bel po', e che non sia lunghissimo, ma per il prezzo d'acquisto, vale sicuramente la pena del download.

PRO

  • Buon uso del Kinect
  • Alcune idee davvero carine
  • Vola via con piacere

CONTRO

  • Camminare sul posto per spostarsi
  • Avrebbe potuto essere più lungo