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Datemi una tavola e conquisterò il mondo

Al grido di "sfida la realtà, conquista il pianeta" dopo 7 anni torna SSX: dove è stato tutto questo tempo? Quanto è cambiato? Ma soprattutto, è ancora il migliore della categoria?

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   28/02/2012

Versione testata: Xbox 360

Quando un titolo sportivo, seppure atipico come un gioco di snowboard, abbandona la cadenza frequente ed entra in uno "iato" che si prolunga per tre, quattro, cinque anni o più, non sappiamo bene cosa aspettarci. A prima vista non pare una bella situazione, poiché nell'organizzazione strategica del mercato significa che il publisher non ha intenzione di investire nella serie, perché questa può presentare dei rischi o comunque non è considerata abbastanza profittevole. Tuttavia, ci può essere anche una lettura positiva della situazione, che al contrario potrebbe essere dettata semplicemente dalla volontà di rifondare una serie e costruire una base valida per il rilancio di un gioco che rischia altrimenti di deteriorarsi.

Datemi una tavola e conquisterò il mondo

Dopo una prova approfondita, possiamo tranquillamente propendere per la seconda ipotesi: SSX è tornato in piena forma non solo come semplice attualizzazione secondo le nuove potenzialità tecnologiche offerte dalle attuali piattaforme del brand di successo che era fino a 7 anni fa (senza considerare il capitolo Blur), ma come evoluzione sostanziale del gioco sotto tutti i punti di vista, dalla grafica al gameplay fino ai contenuti e alla loro organizzazione. È probabile che la virata verso il realismo e il tono più oscuro mostrati alla prima apparizione del gioco nel 2010, seppure poi ritrattati e parzialmente rientrati nella canonica rappresentazione esagerata dello snowboard, siano serviti alla fine per compensare la leggerezza anche eccessiva dei vecchi capitoli, completando una struttura che ora si presenta ancora più solida. Intendiamoci: si tratta sempre, nella maggior parte dei casi, di inanellare trick e combo fino a raggiungere punteggi stratosferici al termine della discesa, ma integrando quest'anima leggera con le gare di velocità, le effettive differenze nelle sfide poste da diverse ambientazioni e condizioni meteorologiche e le emozionanti "sfide mortali" si ottiene un pacchetto di esperienze molto più complesso e variegato.

SSX

La storia ha poco senso, ma non è certo un elemento fondamentale. Nella campagna in single player ci troviamo a interpretare uno dopo l'altro i vari membri del gruppo scelto SSX (che in questo capitolo sta per "Snowboard, Skating e Motocross", in quanto composto da campioni delle discipline estreme) all'interno delle varie ambientazioni in giro per il mondo, all'inseguimento del veterano della serie, ora "rinnegato", Griff Simmons. Insomma, un pretesto per lanciarsi nelle sfide più estreme all'interno di 9 diverse ambientazioni glaciali sparse per i 5 continenti, che comprendono Himalaya, Montagne Rocciose, Siberia, Alpi, Patagonia e altri panorami montani, a loro volta contenenti svariati percorsi disposti su più montagne e ognuno caratterizzato da specifiche difficoltà che si manifestano con particolare pericolosità all'interno delle sfide di sopravvivenza.

Datemi una tavola e conquisterò il mondo

Le tipologie di gara si riassumono in tre filoni: "Trick It", ovvero la sfida a colpi di trick e combo, nella quale vince chi riesce a totalizzare il maggior numero di punti, "Race It", la corsa a chi arriva primo al traguardo e "Survive It", dove l'importante è arrivare vivi in fondo alla discesa, cercando di sopravvivere agli ostacoli e alle condizioni atmosferiche e ambientali estreme. Ogni tracciato consente un certo grado di libertà al giocatore per quanto riguarda la scelta dei percorsi da seguire e dei trick da effettuare, la direzione è chiaramente incanalata all'interno di un settore di montagna ma in ogni caso le scelte sono ampie e tali da rendere facilmente percorribile un medesimo tracciato a più riprese ottenendo comunque esperienze diverse. Un'introduzione particolare di questo capitolo è l'assistenza dell'elicottero, che come accadeva in precedenza viene utilizzato come mezzo di trasporto da una montagna all'altra ma in più continua a seguire la discesa dello snowboarder dispensando consigli e segnalazioni sul tracciato, illuminando la via nelle discese notturne e, in determinate zone, offrendo la possibilità di numeri altamente spettacolari ponendosi come appiglio volante per trick aerei estremi.

Curiosità

Un elemento che contribuisce a fluidificare l'azione di gioco è l'introduzione della possibilità di "riavvolgere il tempo", con la quale possiamo facilmente rimediare agli errori più grossolani facendo in qualsiasi momento un rewind fino al punto desiderato e cancellando in questo modo le cadute più rovinose. Il sistema è estremamente comodo e consente di evitare un eccessivo spezzettamento delle partite, ma bisogna tenere conto di due conseguenze: il riavvolgimento non ferma il cronometro né la corsa degli avversari, ed è disponibile in quantità limitate.

It's tricky!

L'anima di SSX è il trick e anche questo capitolo, nonostante conceda qualcosa ad altre interpretazioni dello snowboard, è incentrato essenzialmente sull'esecuzione di numeri quanto più spettacolari possibile, cercando di inanellare una serie continua di combo lungo tutta la discesa dalla montagna, combinando momenti aerei, grind su qualsiasi superficie sporgente e unendo il tutto con continue manovre di raccordo "a terra" per non bloccare il moltiplicatore. Se si riesce ad ottenere una progressione abbastanza continua, si attiva la modalità "tricky" durante la quale - accompagnati dalla mitica It's Tricky dei Run DMC - possiamo attivare delle manovre speciali caratteristiche per ogni personaggio, in grado di aumentare di molto il punteggio, possibilmente senza fermare mai la combo. È una meccanica che vale ovviamente più per le sessioni "Trick it" che nelle altre due, ma che si rivela comunque persistente in tutte le modalità di gioco, considerando che turbo e conseguente velocità dipendono sostanzialmente dalla quantità di acrobazie eseguite.

Datemi una tavola e conquisterò il mondo

Questo determina ovviamente una prevalenza generale del trick e conseguente smanettamento più o meno feroce sul pad rispetto ad un atteggiamento più tecnico e riflessivo, considerando anche che il gioco concede un buon margine di errore al giocatore in termini di angolazione e posizione di atterraggio in seguito ad un salto. Insomma, chi cerca un approccio realistico probabilmente troverà più congeniale l'impostazione di Stoked, ma è indubbio che SSX è in grado di garantire divertimento per un pubblico decisamente allargato, presentandosi come un videogioco dal tasso ludico decisamente superiore. Anche la nuova impostazione dei comandi, che delega i movimenti principali e i grab agli analogici, affidando agli altri tasti tweak e modificatori vari, va sulla strada di una maggiore intuitività dei comandi, che pur richiedendo qualche partita per essere assimilati garantiscono comunque un'immersione maggiore rispetto all'affidarsi completamente alle lunghe combo sui tasti frontali. Un'introduzione di importanza non secondaria è poi quella degli accessori di supporto, richiesti in particolare durante le Discese Letali e in grado di modificare sostanzialmente le performance dello snowboarder aumentandone resistenza (protezioni), capacità di movimento sul ghiaccio (piccozze), possibilità di respirare ad altezze elevate (bombole) e altro. La più divertente e spettacolare è indubbiamente la tuta alata, che alla semplice pressione di un tasto consente di estrarre un paio di piccole ali retrattili che ci permettono di planare in seguito ad un salto e controllare per qualche secondo il personaggio come una sorta di aeroplano con brevi cabrate e picchiate.

Montagne di possibilità

La prima schermata di SSX ci pone di fronte ad un mappamondo navigabile, dal quale possiamo accedere alle diverse zone geografiche, ognuna composta da un certo numero di montagne a loro volta suddivise in diversi tracciati. Tre sono le modalità di gioco fondamentali: il Tour Mondiale da effettuare in singolo, che presenta una certa progressione narrativa tra gli eventi portando a scoprire uno dopo l'altro i vari tracciati e sbloccando tutti i personaggi fino alla resa dei conti con Griff. Con "Esplora" possiamo sperimentare in maniera indipendente e libera le varie prove, mentre gli "Eventi Globali" rappresentano la particolare interpretazione del multiplayer in SSX.

Datemi una tavola e conquisterò il mondo

Non esiste qui un multiplayer diretto, canonico, con matchmaking, lobby e caratteristiche tradizionali, bensì degli eventi a scadenza che possono essere organizzati da EA e aperti a tutti, con classifiche stilate su base mondiale, oppure creati dagli stessi utenti come partite aperte o chiuse, in modo da poter ricreare volendo il classico multiplayer tra amici. In ogni caso, non c'è scontro diretto all'interno della discesa: la battaglia viene effettuata a suon di punteggio e tempi al termine di ogni sessione, con la possibilità di vedere alcuni "fantasmi" che lasciano le tracce delle performance altrui. Manca un po' la sensazione di sfida tipica del multiplayer classico, ma in compenso si assiste in questo modo ad una continua attività in background che ci tiene continuamente connessi con il mondo, avendo sempre la possibilità di entrare in una partita in corso, stabilire un tempo o un punteggio e vedere in seguito, alla conclusione dell'evento, la ricompensa per le nostre performance come in una sorta di MMO con mondo online persistente. La sensazione "globalizzante" è peraltro rimarcata dalla presenza del sistema "RiderNet", che rappresenta l'interpretazione specifica del principio dell'AutoLog utilizzato da EA nei racing, costituendo un account specifico del giocatore che tiene traccia delle azioni in corso e passate e dei risultati ottenuti dagli utenti, con tanto di medagliere e obiettivi specifici a creare una vera e propria identità del giocatore nel particolare mondo di SSX. Da notare anche l'importanza della customizzazione e dell'evoluzione dei riders: l'acquisto e la selezione dell'equipaggiamento tra tavole e accessori (con la possibilità ulteriore di applicare speciali modificatori di performance all'interno di appositi slot) attraverso la spesa dei crediti conquistati in gara deve essere effettuata in maniera oculata in base al tipo di evento a cui partecipiamo (più tendente ai trick, alla velocità o alla resistenza), con la necessità di applicare attrezzature speciali se richiesto (in particolare all'interno delle sfide di sopravvivenza) e livelli progressivi di esperienza dei personaggi che portano ad equipaggiamenti sempre più performanti.

Obiettivi Xbox 360

50 obiettivi sbloccabili per 1000 punti compongono il ricco bottino di SSX per i cacciatori di gamerpoint, con un'ampia ed equilibrata distribuzione degli achievement tra le varie modalità di gioco in giro per il globo. Integrati nel sistema di riconoscimenti e medaglie specifico di RiderNet, gli achievement si raccolgono con una certa regolarità avanzando nel gioco e poi raggiungendo performance sempre più elevate. Il sistema di obiettivi e medaglie varie riesce bene a premiare gli sforzi dei giocatori amanti del collezionismo in questo senso.

Defy Reality

Completa il quadro positivo tracciato dall'evoluzione strutturale e contenutistica di SSX l'ottimo comparto audio-visivo. C'è davvero poco da recriminare sotto questo aspetto, tenendo comunque conto della particolare visione tratteggiata da EA Canada di questo sport. L'interpretazione esagerata, spinta all'estremo, si riflette anche nella rappresentazione delle ambientazioni e degli stessi rider tra colori sgargianti, scie luminose e panorami che, pur basandosi sui profili reali delle montagne, condensano elementi naturali e architettonici che tendono sicuramente di più alla spettacolarizzazione e alla creazione di un mondo a misura di snowboard che alla riproduzione realistica di scenari montani. Insomma, lo spirito non è proprio quello di replicare l'esperienza di una discesa su crinali inesplorati in maniera realistica e la cosa si riflette anche - cosa peraltro comune agli altri capitoli della serie - nella scarse differenze di "sensazione" delle diverse tipologie di neve sotto la tavola. Bisogna ragionare in un'altra maniera: SSX è un'esaltazione continua di velocità e di trick, che si influenzano a vicenda.

Datemi una tavola e conquisterò il mondo

Grindare su relitti di aerei precipitati, frammenti di muraglia cinese, chilometrici oleodotti e tronchi d'albero posizionati ad hoc, correndo in assenza di ossigeno, fuggendo da una valanga e scavalcando crepacci mortali aprendo la tuta alata sono sensazioni che difficilmente possono lasciare indifferenti anche i videogiocatori più compassati. Notevoli anche gli effetti particellari, l'illuminazione e la resa delle differenti condizioni atmosferiche, in grado di mettere in scena situazioni decisamente differenziate. In un'ottica di questo genere, la fisica e la resa del comportamento della tavola sulle diverse superfici ovviamente passa in secondo piano, sebbene sia sempre importante cercare di impattare con il giusto tempismo e un'angolazione accettabile sulla neve per non incappare in una caduta. Ottime scelte anche per quanto riguarda la colonna sonora, contenente 37 tracce che spaziano dall'elettronica all'hip hop fino al pop rock, con un repertorio eclettico che si associa bene all'azione di gioco, anche se è possibile modificare completamente l'OST inserendo canzoni a piacere.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.0
Lettori (55)
8.8
Il tuo voto

Per chi da anni stava aspettando il suo ritorno, o in generale una nuova produzione di alto profilo nel campo degli sport estremi(zzati), SSX ripaga la lunga attesa presentandosi come evoluzione a tutto tondo della serie. Chi non è mai stato attratto dal genere potrebbe comunque aver difficoltà a ritrovarsi nella "sfida alla realtà" e ad apprezzare l'estremizzazione che sta alla base dell'intero gioco ma è francamente difficile, per un videogiocatore, non avvertire il senso d'esaltazione che è in grado di regalare certi momenti all'interno di SSX: la gioia della velocità, l'esasperazione dell'acrobazia e l'emozione del volo si condensano lungo discese che alternano momenti acrobatici a corse a denti stretti per cercare di arrivare integri a fondo valle. È un SSX cresciuto, che ibridato con quello spirito di sfida che il provvisorio Deadly Descents aveva solo accennato si rivela probabilmente il miglior capitolo della serie.

PRO

  • Ottima integrazione di approcci tra trick, survival e corsa
  • Grande quantità di contenuti
  • Spettacolare ed esaltante a tratti

CONTRO

  • Chi cerca una simulazione può guardare altrove
  • Mancanza di multiplayer diretto
  • Resta un prodotto tendenzialmente settoriale