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Gigabyte AORUS H5, la recensione

Una accurata prova estiva per le prime cuffie gaming targate AORUS

RECENSIONE di Marco Perri   —   17/08/2018

Da storico membro del poker dei maggiori produttori hardware taiwanesi, Gigabyte ha cresciuto con scaltrezza un brand che li avrebbe definiti con un tratto preciso agli occhi di un mondo - quello PC - che resiste agli scossoni e difficilmente cambia maglietta e bandiera. Un percorso lungo ma coerente: non è la prima volta che il nome Aorus si affaccia su queste pagine, ma sicuramente possiamo dirvi che lo vedrete con sempre maggior frequenza perché Gigabyte è entrata con forza in un flusso di innalzamento della comunicazione di hardware PC che abbiamo già descritto in passato, al tempo per raccontarvi la Z370. Oggi abbiamo tra le mani le Gigabyte AORUS H5, un concentrato di audio Stereo che fa della versatilità analogica un mantra. Testato a lungo nell'afa di un'estate in cui l'impatto di una cuffia da gaming si confronta con temperature non proprio accomodanti, dopo un tentativo di anno zero rappresentato da auricolari in-ear, le H5 sono il primo vero sforzo di Gigabyte di dire la sua nel mondo degli audiofili gaming di fascia media.

Robustezza

Le H5 sono composte da una bella somma delle parti. E' un gioco di equilibri e per 70€ di prezzo non si possono pretendere spunte su ogni box della lista di un gamer avido, pertanto partiamo dalla struttura esterna. Il doppio arco di estensione si comporta bene nel bypassare una filosofia "a scatti": la fascia plastica superiore trasmette una decente sensazione di solidità, mentre la banda elastica corre su linee di tensione che rendono la cuffie in grado di adattarsi a una vasta gamma di teste.

H5 1

Anche dopo un buon numero di sessioni di ascolto, l'impianto rimane silenzioso e non si lascia andare a rumori in grado di trasmettere debolezze costruttive: le coperture in metallo - dove Gigabyte ha inserito la scritta Aorus - alternano al mood nero un grigio che si unisce bene e che con l'arancione dei padiglioni contribuisce alla percezione generale di prodotto di qualità più che buona. Con un peso di 285 grammi, le H5 sono mediamente leggere: aver appoggiato la distribuzione del peso della struttura su tutto l'arco e l'utilizzo di rinforzi statici sull'aggancio dei padiglioni rende questo paio di cuffie adatte per sessioni prolungate, grazie anche a un corpo interno piuttosto comodo. I padiglioni sono di 50 millimetri: non sono i più grandi o i più eleganti mai provati, certo, ma rappresentano una via di mezzo molto dignitosa che grazie alle coppe interne di berillio completa il cerchio. Per chi non ne fosse a conoscenza, il berillio è un metallo costoso ma rappresenta un'eccellente sintesi di leggerezza e rigidità, pertanto bene la scelta di Gigabyte di aver equipaggiato le H5 con un driver sopra la media di affidabilità.

Cavi di collegamento

Un paio di pecche le troviamo fuori dal corpo centrale: se da una parte abbiamo un buon microfono estraibile tramite innesto sul padiglione sinistro, li singolo cavo di collegamento (di circa 3 metri) che porta a doppio senso audio e alimentazione ha delle piccole criticità estetiche, non funzionali, che potevano essere gestite con maggior esperienza. Il box di ponte tramite il quale gestire audio e attivazione del microfono è funzionale, ma abbastanza grezzo nella costruzione; il parallelepipedo nero è rivestito da una plastica nera di tutt'altra fattura rispetto alla struttura delle cuffie. E' normale, in fondo, ma lo stacco qualitativo è palese.

H5 2

Il trittico di fili che ne escono, invece, è purtroppo non particolarmente comodo da gestire e utilizzare in mobilità: due jack 3.5mm per audio e microfono e una USB 2.0 ad alimentare le cuffie per la gestione dell'illuminazione RGB tramite il software dedicato Aorus Engine. Se è vero che l'utilizzo da PC lascia la mole di cavi nel retro, l'opzione in mobilità per giocare a console portatili o l'ascolto di musica in giro forza l'utente a portarsi dietro due cavi su tre che non vengono utilizzati. Vogliamo sottolineare il fatto che sono critiche piccole, di puntiglio pratico dopo una prova itinerante: sono cuffie da gaming pertanto è lecito che Gigabyte abbia voluto in una sola soluzione condensare la maggior versatilità possibile, semplicemente il triplo cavo non le disegna come cuffie ideali per il gioco in movimento. Logico che sono state costruite con il PC in testa, ma è corretto distribuire opinioni anche su utilizzi differenti dal solito. Come anticipato, le H5 equipaggiano una tecnologia di illuminazione non nuova al settore ma sempre gradita: gestito tramite software apposito, per quanto spartano, il tool serve bene il suo scopo di fornire gradazione, intensità, frequenza e pattern dell'illuminazione posta sui loghi Aorus esterni ai padiglioni.

La prova

Le H5 restituiscono ciò che è lecito aspettarsi da una buona cuffia da gaming di fascia media. Le abbiamo testate su PC e Switch, nonché su TV e smartphone. L'esperienza gaming ci sorride: le H5 riescono a gestire con discreta disinvoltura situazioni concitate di fusione di alti e bassi, le voci rimangono pulite, l'effettistica si diffonde nei timpani con precisione.

H5 3

Stiamo pur sempre parlando di una struttura Stereo, ma è evidente che la tecnologia acustica analogica abbia raggiunto una fisiologica maturazione e Gigabyte la traspone bene. Anche l'obiettivo musicale lo consideriamo centrato: i driver in berillio superano il test con tracce equilibrate, permettendo di distinguere bene all'interno della pasta sonora strumentazioni e partiture anche di notevole complessità. Ci siamo permessi di provare l'accessorio anche con film e serie TV: le sensazioni sono positive, nonostante qualche incertezza sulle voci, ma comunque piccolezze che non danneggiano sessioni in linea con le aspettative. Il microfono è mono direzionale ma eccellente nella ricezione per chiamate e dialoghi di chat, nonché comodo nella sua connotazione plug-and-play elastica, con tre punti di flessione equidistanti. La tensione dell'arco e la sufficiente grandezza dei padiglioni di tessuto aggirano l'assenza di riduzione del suono garantendo una presa ferrea della nostra cartilagine, pertanto i rumori sullo sfondo a media distanza non entrano facilmente nel flusso di ascolto.

Conclusioni

Prezzo 69.90 €

Multiplayer.it

8.0

Ben disegnate, di buona fattura, dalle performance solide: potremmo riassumere così l'esperienza con le AORUS H5. Gigabyte entra nel regno delle cuffie con una fascia media Stereo dal prezzo coerente: seppur non di fronte alle tecnologie digitali di fasce superiori, siamo usciti piuttosto convinti da questa prova al punto tale da consigliarvele specialmente per la trasversalità di utilizzo. Se è vero che non esiste la tecnologia perfetta, non sono stati rari i casi in cui avere solo collegamento USB o Bluetooth non è equivalso a completezza, specie in quei dispositivi gaming che banalmente arrivano a supportare il mero 3.5mm. In questo senso, le H5 forniscono, seppur non nella più elegante delle soluzioni di cablaggio, un dispositivo versatile che non sacrifica qualità audio, grazie a una struttura interna ed esterna convincente. Un prodotto costruito chiaramente con il PC in testa e che raggiunge il suo scopo primario ottimamente, facilmente adattabile però anche ad altri contesti, seppur non con la stessa comodità ma con risultati che ripagano lo sforzo.

PRO

  • Fattura costruttiva
  • Ottima somma delle parti
  • Versatile
  • Buon rapporto qualità/prezzo

CONTRO

  • Triplo cavo scomodo per l'utilizzo in mobilità
  • Box di comando non eccezionale