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King Arthur

Arriva nel mondo delle console King Arthur, tratto dall’omonimo film uscito nelle sale ben sei mesi fa.

RECENSIONE di La Redazione   —   10/06/2006
King Arthur
King Arthur
King Arthur

Tra il mito e la realtà

La storia narrata attinge direttamente dal film: l’impero Romano è in continua espansione e sta sottomettendo sempre più popolazioni alla propria mercé. Tra i tanti avversari battuti, i romani rimangono però impressionati da un popolo, i Sarmati, i quali nonostante la sconfitta hanno dimostrato di possedere un’abilità ed una tenacia fuori del comune. Così l’esercito romano ha deciso di risparmiare questi abili guerrieri e concedergli la libertà, a patto però che essi e la loro prole servano Roma per almeno 15 anni. Ed ecco quindi che fa la sua comparsa Artù con i suoi cavalieri, i quali dopo aver ubbidito all’impero romano per molto tempo si trovano ad affrontare l’ultima missione prima di conquistare l’agognata libertà: salvare Alessio, destinato a divenire il nuovo papa, prima che il suo insediamento venga raggiunto dai Sassoni, gli acerrimi nemici di Roma. Il gioco non si limita solamente a ripercorrere gli eventi della versione cinematografica, ma mostra anche alcuni spezzoni tratti direttamente dal film, rappresentati circa 20 minuti della pellicola. In molte occasioni comunque i video muteranno improvvisamente in grafica tridimensionale, rappresentando un piacevole effetto mai visto fino a adesso.

King Arthur
King Arthur
King Arthur

Viva Re Artù!

Di cosa si tratta precisamente? King Arthur è un gioco puramente d’azione, dove dovremo raggiungere gli obiettivi preposti a suon di colpi e mazzate. Durante l’avventura ci verrà concesso di manovrare svariati personaggi, come Artù, Lancilotto, Ginevra, Galvano ed altri ancora; ognuno di loro disporrà d’armi differenti con relativi attacchi, ed in più tutti potranno utilizzare l’arco con le frecce. In alcune sezioni usufruiremo del cavallo, grazie al quale potremo travolgere i nemici ed abbattere porte. Tuttavia le differenze tra gli eroi saranno davvero ridotte al minimo a causa di un sistema di controllo fin troppo elementare: avremo a disposizione un attacco rapido, uno medio ed un altro potente, più quello per pararsi. Purtroppo la mossa più potente si rivelerà piuttosto lenta, e prima che la spada possa raggiungere il nemico quest’ultimo ce n’avrà già suonate di santa ragione! Nemmeno le combo che apprenderemo durante lo svolgimento dell’avventura serviranno a molto, vista la loro irritante lentezza! Per questo motivo quindi il giocatore ricorrerà quasi sempre all’attacco rapido e medio, i quali comunque basteranno per proseguire senza troppi problemi. Tutto ciò avviene anche perché l’IA degli avversari si attesta su livelli davvero bassi, e le loro offensive monotone e prive di strategia ne fanno delle prede facili…almeno per quanto concerne gli scontri con pochi avversari: in alcuni punti, infatti, le orde di nemici saranno numerose, ed il loro attaccare in maniera cieca e testarda li rende un ostacolo piuttosto arduo da superare (non a caso, l’unione fa la forza!). Aggiungiamo poi il fatto che se moriamo toccherà rifare il livello dall’inizio, e la frustrazione è garantita. Ad affiancarci nelle nostre imprese ci sarà sempre un altro compagno, il quale sarà guidato dalla Cpu (e non si rivelerà molto efficiente), o da un altro utente se decideremo di giocare in modalità cooperativa. Altro sussidio giungerà dalle apparizioni sporadiche di pozioni in grado di ripristinare la salute. Riguardo ai livelli, essi si presenteranno estremamente lineari, senza possibilità d’esplorazione, e l’unica cosa da fare sarà picchiare tutto coloro che si parano davanti fino ad arrivare alla fine. Per questo motivo l’esperienza di gioco risulterà alla lunga noiosa e poco attraente, e l’utilizzo di numerosi personaggi non basta a spezzare l’invadente monotonia, anche a causa di un sistema di controllo troppo semplificato che rende i combattimenti decisamente scialbi.

King Arthur
King Arthur
King Arthur

Tecnicamente parlando....

Anche dal punto di vista grafico, il prodotto targato Konami non fa gridare al miracolo: texture povere e piatte non sono propriamente un bel vedere, e la distanza dagli standard odierni è abbastanza ampia. Abbastanza lodevole invece è la riproduzione fedele al film dell’ambientazioni, anche se il numero non alto di poligoni rende la loro vista poco accattivante. Comunque a controbilanciare la scarsa complessità del motore grafico c’è la fluidità dei frame, assolutamente privi di rallentamenti. Convincente invece risulta il comparto sonoro, caratterizzato da brani piacevoli da ascoltare ed idonei all’atmosfera del gioco, e da discreti effetti sonori. Aggiungiamo un doppiaggio accettabile in inglese, accompagnato da sottotitoli localizzati nel nostro idioma

Commento

Se il film di Bruckheimer non ha goduto d’eccezionale fama, altrettanto si può dire della controparte videoludica, alla quale anzi spetta una sorte peggiore. Il prodotto della Konami purtroppo non decolla in nessun aspetto: l’estenuante ripetitività dei livelli, un sistema di controllo inadeguato e una realizzazione tecnica appena sufficiente non ne fanno di certo la principale attrattiva dell’anno, e visto i numerosi titoli dell’omonimo genere presenti sul mercato, credo che King Arthtur trovi uno spazio davvero esiguo. Se comunque vi è piaciuto il film e siete da sempre dei fanatici del mitico re Artù potreste anche dargli un’occhiata. Al resto consiglio caldamente di puntare l’occhio su prodotti di ben altro spessore!

    PRO
  • Tanti personaggi controllabili
  • Fedele al film
  • Buone colonne sonore
    • CONTRO
  • Grafica sotto la media
  • Sistema di controllo elementare, mosse inadeguate
  • Estremamente lineare
  • Nell’Ottobre 2004 approdò nelle sale cinematografiche King Arthur, prodotto da Jerry Bruckheimer (autore de “La Maledizione della prima Luna). Il film narrava la reale storia di Re Artù ed i cavalieri della tavola rotonda, i quali sono da moltissimo tempo al centro d’innumerevoli leggende ed imprese eroiche. Sfortunatamente la pellicola in questione non ha ottenuto il successo sperato: gli incassi ai botteghini sono stati poco elevati, e la critica non si è risparmiata giudizi negativi, soprattutto quell’inglese. Nonostante ciò, la Konami ha deciso di pubblicare la versione videoludica, seguendo la falsariga del Signore degli Anelli.