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WWE Legends of Wrestlemania - Recensione

15 anni di Wrestling in un solo titolo: Hulk Hogan e Ultimate Warrior! Altro che John Cena e Rey Mysterio!

RECENSIONE di Matteo Santicchia   —   25/03/2009

Chi ha superato da un bel pò i venticinque anni e ai tempi del liceo, durante la ricreazione, passava il tempo a lanciarsi dalla cattedra, o magari a fare un bel suplex al malcapitato di turno, sicuramente apprezzerà, con tanto di copiose lacrimucce nostalgiche, WWE Legends of WrestleMania, vero e propria enciclopedia del wrestling, che ci permette di impersonare tutte quelle vecchie glorie che hanno imperversato su Italia 1 negli anni 80 e 90. Per non appiattirsi su una ripetizione delle meccaniche di WWE SmackDown vs. Raw 2009 con attori diversi, i ragazzi di Yuke hanno scelto un approccio decisamente meno tecnico e tutto sommato più arcade, basato esclusivamente sui tasti frontali del pad, insieme ad un inedito sistema di prese, che sfrutta il classico sistema dei quick time event.

Anni d'oro

L'aspetto storico del titolo è curatissimo: ogni lottatore ha le sue entrate e il suo tema personale, mentre sono state ricreate alla perfezione le arene che hanno ospitato le quindici edizioni di WrestleMania qui riprodotte (1985-1999).
Oltre ai filmati, veri e propri pezzi d'archivio che introducono i match più importanti, per completare un lavoro filologicamente perfetto gli sviluppatori hanno utilizzato anche gli stessi font televisivi utilizzati all'epoca. Il roster dei lottatori è particolarmente completo, ci sono quasi tutte le vecchie glorie, ormai in pensione per sopraggiunti limiti di età, che ci facevano trepidare più di venti anni orsono. Accanto ai celebri Hulk Hogan, The Million Dollar Man Ted Dibiase, Ultimate Warrior, Andre the Giant, Jake the Snake Roberts e Bigboss Man, ci sono anche tutti gli altri, tra cui, Honky Tonk Man, Kamala, Iron Sheik e Sgt Slaughter. Non mancano poi lottatori che sono arrivati ai giorni nostri come The Rock, Undertaker e Shawn Michaels. Il totale è di 38 lottatori, ai quali si aggiungono anche quattro manager, ad esempio Mr Fuji e Jimmy Hart, che possono intervenire direttamente in alcune tipologie di match.
Come se 38 lottatori non bastassero è possibile anche importare i wrestler presenti in WWE SmackDown vs. Raw 2009, inclusi quelli creati ex novo. Naturalmente le nuove leve perdono i loro controlli peculiari (ma non il loro aspetto grafico), adottando in tutto e per tutto quelli di Legends of Wrestlemania.

WWE Legends of Wrestlemania - Recensione
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Insert Coin

Il metodo di controllo è semplice quanto efficace, lontano anni luce dalla profondità simulativa di Smackdown VS Raw. In pratica si usano i tasti frontali del pad per le prese, gli attacchi, le azioni (come raccogliere oggetti, salire e scendere dal ring o lanciarsi dall'angolo) e la parata. Un evoluzione insomma del vecchio metodo di controllo presente nel celebre classico da sala giochi WWF Superstars di Technos targato 1989. Una scelta questa dettata dalla voglia di rendere il titolo appetibile anche a quei giocatori che non sono veri e propri aficionados del wrestling ne tantomeno giocatori esperti. Una scelta prettamente casual, cosa questa che potrebbe alienare i summenzionati giocatori esperti o hardcore che siano, ma che ha il pregio di donare al gioco immediatezza e divertimento sin da subito, a scapito ovviamente di una certa profondità. A rendere questa direzione ancora più palese è l'inserimento dei quick time event al seguito di una presa andata a buon fine. In breve basta semplicemente spingere a tempo uno dei tasti frontali per innescare una figura particolarmente lunga e complicata, nello stesso tempo però anche l'avversario che la sta subendo può tentare di batterlo sul tempo, rompendo quindi la presa, dando il la ad una eventuale contromossa. Concludere le catene di quick time event fa anche salire la barra della potenza posta sotto quella dell'energia. Arrivati al massimo, è possibile realizzare la propria super mossa, più spettacolare e decisamente più dannosa di tutte le altre. Similarmente alle prese, tornano in ballo anche in questo caso i quick time event.
Quasi tutto funziona alla perfezione, ma è chiaro che questo stravolgimento dei controlli semplifica troppo gli scontri, che vengono radicalmente divisi in due parti, quella dei colpi normali, che nonostante siano molti (ci sono 25 pagine di tutorial al riguardo) non sono particolarmente eccitanti ne gratificano particolarmente il giocatore, e i quick time event, che riducono ad un semplice spingere a tempo un paio di tasti per eseguire lunghe mosse che meriterebbero una maggiore partecipazione "fisica" del giocatore. In pratica giocando da soli in alcuni frangenti si fissa per qualche secondo lo schermo in attesa che compaia il tasto da premere. Per poi magari successivamente darci sotto col button mashing per venire fuori da uno schienamento o per mantenere la presa su un avversario.

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31 marzo 1985

La modalità di gioco sono diverse, quella principale, chiamata Tour of WrestleMania ci permette, a seconda del tipo di gioco scelto, di rivivere, di riscrivere e ridefinire gli scontri più celebri delle varie edizioni di WrestleMania. Rivivere ci mette nei panni del vincitore, riscrivere in quello dello sconfitto, mentre ridefinire ci permette di scegliere quale wrestler usare e le varie tipologie di gioco. Ognuna di queste modalità si basa su mini obiettivi interni che ci permettono una volta raggiunti tutti di sbloccare extra come filmati e costumi aggiuntivi di cui è pieno il gioco. Ovviamente basta vincere l'incontro per accedere al match successivo, e questo è tutto sommato piuttosto facile, ma la vera longevità è data dal cercare di realizzare le mosse e le figure obiettivo necessarie (come prese, mossa finale, contromossa e molte altre) per la tanto agognata medaglia d'oro. Per fortuna questa serie di obiettivi interni ai singoli match supplisce alle mancanze del troppo semplificato metodo di controllo, che ci spinge a non essere troppo tecnici visto che il fulcro del gioco sono le prese/quick time event. Questa volta però dovendo eseguire una certa mossa per il massimo del punteggio si è costretti ad adottare un approccio un filo più ragionato, anche se imposto, e che ci costringe magari a ripetere più volte un incontro già vinto. Un modo per questo forse un pò troppo coercitivo verso il giocatore ma che allunga di molto la vita al gioco, visto che si sente la mancanza di più incontri da affrontare, in quanto il livello di difficoltà non è molto alto, nonostante le molte possibilità di modifica dello stesso. Presumibilmente si renderanno disponibili successivamente nuovi match, visto che questa modalità "scenario" sembra fatta apposta per l'aggiunta di nuovi contenuti.

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Uccidi i tuoi idoli

Accanto a questi scontri storici troviamo la modalità di gioco Legend Killer, dove con un lottatore creato ad hoc attraverso il potente e flessibile editor a disposizione, dobbiamo sconfiggere di seguito, con un minimo ripristino di energia tra uno scontro e l'altro (di conseguenza sono da privilegiare le prese che stendono velocemente l'avversario), le vere leggende in diversi "campionati" composti ognuno di dieci incontri. Si parte con una valutazione delle proprie statistiche veramente bassa, ma ad ogni incontro, se anche qui si sono centrati degli obiettivi, si acquistano punti esperienza che di fatto facilitano gli scontri a venire. Purtroppo è da denunciare il fatto che non è possibile salvare nel bel mezzo di un torneo, cosa questa che non dà troppo fastidio nei primi tornei, visto che si riesce a portarli a termine in mezz'ora, ma che verso la fine, quando i lottatori diventano decisamente troppi, la necessità di salvare diventa fondamentale. Tornando a bomba sul potente editor, oltre all'aspetto fisico fisico dei lottatori, è possibile anche creare o modificare tag team esistenti, realizzare un set di mosse e le coreografiche entrate sul ring dei lottatori, più o meno la stessa offerta presente in SmackDown vs. Raw. Conclude l'offerta delle modalità di gioco i molti tipi di match presenti scegliendo esibizione, slegati del tutto dal contesto storico, che vanno dai classici Royal Rumble al Tag Team, passando per i vari Submission, Ladder, Battle Royal, Handicap, Steel Cage, Hell in a Cell e Triple Threat. Sotto questo punto di vista l'offerta è molto varia, le condizioni di vittoria variano molto, fermo restando il metodo di controllo, che in un batter d'occhio può alienare così come conquistare le simpatie dei giocatori. Sul versante delle caratteristiche multigiocatore online Yuke ha semplicemente trasportato molti dei tipi di gioco presenti nella modalità esibizione, con partite classificate e non; del tutto assenti invece campionati e tornei articolati.

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Luci della ribalta

Tecnicamente parlando il lavoro svolto dagli sviluppatori è generalmente di buona fattura, i lottatori sono ottimamente modellati e animati e virtualmente indistinguibili dalle proprie controparte reali, ma questo ormai è il minimo sindacale. Le cose che lasciano perplessi sono una certa pesantezza dei movimenti, soprattutto negli spostamenti laterali e la caratteristica comune a tutti i lottatori di essere, per quanto ben fatti, un pò troppo brillanti e splendenti, e sempre che la memoria mi sorregga, troppo massicci e muscolosi rispetto a quello che realmente erano, col risultato che per la maggior parte dei casi, complici le texture, le luci e il lavoro di modellazione, Hulk Hogan ad esempio sembra la versione con attaccatura alta dei capelli di Ivan Drago. Peccatucci veniali insomma che scompaiono di fronte all'ottimo lavoro storico degli sviluppatori per ricreare l'atmosfera che si respirava all'epoca nelle arene che ospitavano gli eventi, con tanto di pubblico con magliette e cartelli dedicati ai loro beniamini. Purtroppo però il lavoro di ricerca è vanificato talvolta da una realizzazione degli astanti veramente scarsa, con i poligoni che diventano delle sogliole bidimensionali malamente animate.

Commento

WWE Legends of Wrestlemania è un titolo che complice il fattore nostalgia potrebbe essere apprezzato da giocatori "non più giovanissimi" e da chi cerca un titolo facile e immediato, discostandosi molto dalle raffinatezze proposte da Smackdown Vs Raw. Il metodo di controllo basato sulle prese e sui quick time event per quanto altamente spettacolare e di facile assimilazione risulta essere un pò troppo semplificato e di fatto castra sul nascere qualunque tipo di approccio tecnico verso gli scontri. Nonostante tutto il gioco è molto divertente e storicamente accurato, i molti filmati sono l'antipasto perfetto per riproporre gli scontri più celebri dell'epoca che purtroppo però non sono moltissimi, ma si spera che presto che ne arriveranno altri da scaricare. In definitiva un titolo che si ama o si odia, decisamente arcade e casual, più adatto a neofiti che a giocatori esperti. Un tuffo nel passato, una sana botta di nostalgia, ma che rischia di non lasciare il segno nel genere, dove la simulazione e la profondità di Smackdown Vs Raw regnano sovrane.

Pro

  • Storicamente accurato con filmati e musiche d'epoca
  • Molte modalità di gioco
  • Metodo di controllo facile e immediato...
Contro
  • ...forse un pò troppo, a scapito della profondità
  • Gli incontri storici potrebbero essere stati di più
  • Alcuni piccoli peccatucci grafici

PlayStation 3 - Trofei

Il gioco offre 20 trofei, tutti relativi alla vittorie nelle variè modalità di gioco, e ad un certo tipo di attacchi portati con successo. Il trofeo più impegnativo da ottenere si guadagna portando a termine tutta la modalità Legend Killer, cosa questa particolarmente impegnativa vista l'impossibilità di salvare tra un match e l'altro.