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La Signora di ferro

Activision ha presentato alla stampa specializzata un nuovo livello single player del prossimo Call of Duty: Modern Warfare 3

ANTEPRIMA di Alessandro Milini   —   10/10/2011
Call of Duty: Modern Warfare 3
Call of Duty: Modern Warfare 3
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Versione mostrata: Xbox 360

Iron lady è uno dei tanti soprannomi dati alla Tour Eiffel, il monumento a pagamento più visitato al mondo. Costruito come porta d'ingresso per l'esposizione mondiale del 1889 ha resistito alle critiche del movimento artistico parigino, a due guerre mondiali e rimane uno dei simboli di una Francia occupata dalle truppe sovietiche, che in Call of Duty: Modern Warfare 3 dilagano nelle vie della città. Come già sappiamo infatti MW3 parte da dove si era fermato il secondo capitolo: Washington sta bruciando, la California è invasa e la guerra si sta rapidamente diffondendo anche nel vecchio continente.

Armi pesanti

Parigi è sotto scacco e vista la sua importanza strategica i combattimenti sono portati avanti senza esclusione di colpi. Il livello si apre con un violento scontro a fuoco, che vede la Delta Force bloccata all'interno di un palazzo mentre cerca di avvicinarsi all'ambasciata americana per prelevare un obbiettivo vitale per le operazioni (umano o non, non ci è dato sapere) e portarlo fuori dal paese prima che la situazione precipiti ulteriormente. L'offensiva russa è incontenibile ed entrambi gli schieramenti combattono casa per casa per riuscire a eliminare gli avversari. I componenti della Delta si muovono agilmente tra le strade della capitale francese e riescono a procedere fino ad arrivare in una piazza. Qui vengono completamente circondati da fanteria e mezzi corazzati e la situazione peggiora in pochi minuti. Per fortuna le forze NATO hanno ancora una discreta padronanza dei cieli parigini e basta una chiamata radio per far intervenire un AC-130U Spookie che, dall'alto del cielo, si incarica di eliminare il pericolo.

La Signora di ferro

L'azione si sposta così sull'aereo dove, con il rumore delle turboeliche nelle orecchie inizia una sessione davvero intensa che vede l'operatore passare più volte dalla visuale normale a quella infrarossi per accertarsi della posizione dei Delta prima di fare fuoco. Il possente armamento dello Spookie, infatti, può creare non pochi problemi anche alle truppe amiche oltre che ai mezzi e alla fanteria nemica a terra. Dalla sua posizione privileggiata l'operatore riesce a eliminare la minaccia corazzata ma ha il suo bel daffare per tenere a bada i plotoni di fanteria sovietici che si stanno riversando verso gli americani. In questa fase è tutto un passare tra il cannone Bofors da 40mm, ottimo per snidare cecchini e RPG asserragliati nei palazzi, al cannoncino GAU-12 da 25mm, che rovescia sulla fanteria la bellezza di 4.200 colpi al minuto gettando nel panico i soldati avversari. Un buon posizionamento dei colpi del cannone Howitzer da 105mm, numerose granate da 40mm e qualche "spruzzata" di calibro 25, aprono però la strada ai nostri eroi che riprendono la marcia tra quello che rimane delle strade di Parigi. Arrivati nei pressi dell'ambasciata i Delta si troveranno di fronte un intero plotone di fanteria che li bersaglierà da varie posizioni. Il gioco riprenderà quindi il suo tradizionale aspetto ma bisognerà pensare bene, molto bene a cosa fare. Il combattimento, infatti, richiederà sangue freddo e una buona tattica basata prevalentemente sulla copertura che i nostri uomini saranno in grado di offrirci. L'avvicinamento è lento, si cerca riparo dietro a qualsiasi cosa sia in grado di fermare i proiettili avversari e, sul più bello...la demo termina per passare a un altro livello, quello della metropolitana di Londra visitata a bordo di classici SUV e pick-up toyota bianchi.

Call of Duty all’ennesima potenza

Quello che abbiamo potuto vedere durante i pochi minuti messici a disposizione dagli sviluppatori ci ha fatto capire che nei due anni trascorsi tra MW2 e questo Call of Duty: Modern Warfare 3 si sono fatti passi da gigante per quanto riguarda l'atmosfera.

La Signora di ferro

Call of Duty, soprattutto negli episodi sviluppati da Infinity Ward, ha puntato moltissimo su un alto tasso di coinvolgimento del giocatore grazie a trame elaborate ma avvincenti. Anche MW3 quindi prosegue in questa direzione ma, alla trama ovviamente scriptatissima, aggiunge quel qualcosa in più che mancava, ovvero una sensazione di vissuto incredibile. Durante la demo, infatti, abbiamo avuto più di una volta la sensazione di aver passeggiato nelle stesse vie parigine viste nel gioco. E lo stesso vale per la metro di Londra. Non era però la sensazione che si prova vedendo un luogo simile a tanti altri, era più come quando, osservando un filmato trasmesso al telegiornale, si dice ad alta voce: io lì ci sono stato! Parlando con Glen Schofield, OC-Founder di Sledgehammer Games, gli abbiamo chiesto cosa avessero fatto per ottenere un risultato simile. La sua risposta ci ha sorpreso in più sensi. Glen, infatti, ci ha spiegato che si è lavorato su due piani. Il primo, più classico, basato su riprese satellitari delle parti di città coinvolte nel gioco. Il secondo ha visto il team di sviluppo visitare effettivamente le strade e scattare innumerevoli foto anche di posti particolari, frequentati quasi esclusivamente dai residenti o da chi ci lavora, così da poterlo piegare ad uso e consumo del gioco. Per spiegare meglio questo concetto ci ha portato l'esempio di Wall Street. Il quartiere finaziario della Grande Mela, per esempio, è stato "accorciato" e "allargato" (non troppo però, come ha tenuto a specificare) per fare in modo che i personaggi e i mezzi che si danno battaglia si muovessero più agevolmente.

La Signora di ferro

Alcune strade di New York poi, hanno particolari che solo chi ci vive può riconoscere ma che contribuiscono a rendere molto più credibile e vissuta la città. Questo perché si è voluto puntare molto di più a coinvolgere e divertire il giocatore che a stupirlo con una fredda riproduzione della realtà. Lo stesso può dirsi per la grafica che risulta molto più dettagliata e realistica. Un esempio banale, ma esemplare, lo si è potuto vedere verso la fine del livello parigino. I Delta erano bloccati, una pioggia di proiettili li costringeva a tenere giù la testa e il nostro personaggio si era riparato in quello che poteva essere ciò che restava di una serra. I pannelli erano crivellati di colpi e si intravedeva lo sfondo attraverso i fori. Tutto normale. Si, peccato che la nostra attenzione veniva catturata non tanto dagli avversari (quando non si sta giocando si riesce anche a farci caso) quanto dallo spessore del legno e del vetro. Il primo si rompeva proprio come abbiamo visto succedere in centinaia di film, il secondo mostrava nella sezione i riflessi tipici del vetro rotto, non era semplicemente una superficie piatta.

Intelligenza razionale

Continuando la nostra chiacchierata con Glen il discorso è poi caduto sull'intelligenza artificiale, che molti detrattori di CoD descrivono con un semplice aggettivo: imbarazzante. In Call of Duty: Modern Warfare 3 si è cercato di rendere il tutto più realistico. Ecco quindi che i nemici si adattano all'azione e non restano sempre nella stessa posizione. In base al punto d'ingresso del giocatore nella scena, infatti, un algoritmo varia sia il posizionamento sia il modo di rapportarsi a ciò che succede. Nel livello parigino Shannon, la tester che ci mostrava il livello, ha avuto qualche piccolo problemino nel superare quel che restava di una fontana.

La Signora di ferro

La prima volta, infatti, un cecchino l'aveva presa di mira e dopo un paio di colpi è riuscito a fermarla. La seconda, scelta un'altra via, il cecchino ha fatto in modo che si riparasse dietro un muretto mentre un paio di granate la facevano evaporare dalla scena. La terza volta sono state le granate a farla muovere incontro a un gruppo di Spetznaz che, però, non avevano fatto i conti con un paio di mitraglieri di supporto che, con le M249, l'hanno aiutata ad andare oltre.
Se vi state chiedendo dove sono volati Nikolai, Price e Soap, beh... non lo sappiamo e forse non lo si saprà nemmeno nemmeno dopo i titoli di coda. Tuttavia, ci è stato detto, solo portando a termine questo terzo capitolo si capirà il perchè di certe scelte fatte nei primi due e, nonostante alcuni punti oscuri, si saprà cosa ne sarà dell'equilibrio geopolitico del pianeta dopo una guerra portata avanti in modo non convenzionale e con continui capovolgimenti di fronte. Ormai manca davvero poco!

CERTEZZE

  • Storia appassionante
  • Realismo grafico sopra la media
  • Multiplayer

DUBBI

  • Gameplay troppo scriptato