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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   13/12/2000

Diario del capitano

Incredibilmente questa mattina mi sono imbattuto in un sito di opinioni italiano tanto caro ai cugini americani. Questi siti sono particolarmente importanti per via della loro funzione di "denuncia" continua e dissacrante. La libertà d'espressione è molto sentita negli States e molto meno punita nei suoi eccessi, cosa che invece capita molto di frequente nel Belpaese.
Ebbene, aver trovato Censurati.it in un certo senso mi ha dato un po' di fiducia nel senso critico degli italiani. Per l'impostazione più da opinionista che da "testata informativa" si differenzia da altri due esempi nostrani, che comunque più di una volta hanno dimostrato di essere sensibili alla verità come Sandlab e Punto Informatico.
Ma a cosa servono i sistemi automatici per scrivere commenti se poi non c'è chi li scrive? Difetto comune a molti italiani è la pigrizia nell'esprimere la propria opinione.
Prendete un altro esempio americano nel nostro settore: Shugashack. Ogni news postata in media contiene 200 commenti, ma sono molto frequenti news commentate da mille e più visitatori. Allora perchè al di qua dell'oceano sono meno disposti a scrivere? Perchè meno sensibili? Oppure perchè meno informati? A mio parere, nè l'uno, nè l'altro. E' probabile invece si pensi che "il mio pensiero non interessa a nessuno" e per questo ci si astiene dallo scrivere. Lo stesso pensiero che uno fa quando vede qualcosa che non va e dice "ci penserà qualcun altro". Sbagliato. Bisogna partecipare, tener viva la comunità con il proprio pensiero e i propri sentimenti.
Dimostrate dunque di aver capito, passate per il forum.