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PC Magazine #83

Eccezionali mod grafiche per GTA IV e Skyrim, indie, MMO e persino Vin Diesel!

RUBRICA di La Redazione   —   21/07/2012

Non resistiamo, è impossibile. Ogni volta che iCEnhancer viene aggiornato siamo costretti a darne notizia: la mod per GTA IV raggiunge la versione 2.1, migliorando le prestazioni in termini di frame rate ma anche la resa degli effetti e dei filtri applicati, come il lens flare (per chi lo apprezza) ora rinnovato. Oggettivamente si tratta di una delle modifiche più spettacolari in circolazioni e, come osservabile attraverso il video inserito in questa introduzione, il free roaming Rockstar acquista nuova vita. Speriamo GTA V su PC possa venire meglio ottimizzato, sulla scia di quanto fatto per Max Payne 3, rendendo iniziative come questa ancora più spettacolari e allungando a tutti gli effetti la vita del prodotto. Simile finalità per ENB Next Generation 3.0, mod grafica questa volta per The Elder Scrolls V: su Skyrim Nexus la pagina ufficiale mentre qui una montagna di immagini, una più bella dell'altra. Restando in ambito grafico, una decina di giorni or sono sono stati trafugati e messi online i documenti relativi alla presentazione che Crytek teneva all'E3 per illustrare le ultime novità del CryEngine 3; DSOGaming le ha raccolte in questa notizia al cui interno possono essere letti. Sempre consultabile online, il nuovo numero di GameCareerGuide pubblica come tutti gli anni il report che riassume stipendi, tendenze e statistiche di chi opera nel settore: tolti gli uffici legali e amministrativi, i programmatori guidano come sempre la classifica, seguiti da producer, designer, grafici 3D, tester e infine i tecnici audio. L'approfondimento della settimana per una volta non è scritto ma video: Extra Credits sulle pagine di Penny Arcade spiega il concetto di "bilanciamento imperfetto", illustrandolo con la solita chiarezza. Risponde, criticandone alcune idee, David Sirlin sul suo blog. Interessante anche l'articolo di Keith Stuart che spiega per punti quali iniziative dovrebbero prendere gli sviluppatori indipendenti per venire più considerati dalla stampa di settore, con cui la comunicazione in effetti non è semplicissima se non si ha un minimo di esperienza a riguardo.
Vi lasciamo con un filmato che in due minuti e mezzo riassume l'intera storia del gioco su PC, mostrando alcuni dei protagonisti assoluti da Zork a Diablo III passando per Sim City, Dune II, Doom, StarCraft, Fallout e tanti altri. Su The Verge la lista completa.

di Umberto Moioli

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Forte indecisione sulla configurazione d'ingresso tra quelle consigliate per godere della miglior esperienza di gioco: con la GTX 560Ti a 170 euro c'è la tentazione di scegliere la GPU Nvidia, anche se il rapporto qualità-prezzo pende ancora in favore della Radeon HD 6870, che per il momento preferiamo. Altre grosse aggiunte non se contano.

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Settimana particolare questa per la scena indie, con pochi rilasci ma grosse polemiche. La questione più discussa è sicuramente quella aperta dall'immancabile Phil Fish, uomo dietro allo studio di sviluppo Polytron e al suo primo e finora unico prodotto, Fez. La sua posizione sul motivo per il quale non vuole rilasciare una seconda patch per Fez su Xbox 360 non fa una piega, almeno a una lettura superficiale (per i ragguagli, cliccate qui: Link), ma il guaio non è tanto il principio in sé, più o meno condivisibile a seconda dei punti di vista, quanto il fatto che comunque il nostro ha scelto di risparmiare soldi sulla testa degli utenti paganti, provando a gettare la colpa dell'accaduto solo su Microsoft.
Qualcuno sul blog ufficiale di Polytron gli ha però fatto notare come lui abbia già intascato i soldi delle vendite di Fez su XBLA e, soprattutto, di come il contratto che Microsoft fa firmare per ogni gioco che viene pubblicato sulla sua piattaforma specifichi chiaramente la cifra da pagare per il rilascio di ogni patch, che richiede un grosso lavoro di certificazione. Altri, più cattivi, hanno ironizzato dicendo che se dopo cinque anni di sviluppo il suo gioco è ancora pieno di bug, la colpa è solo sua, non certo di Microsoft. Ovviamente non sono mancate le posizioni favorevoli a Fish, soprattutto di quelli che trovano scandaloso dover pagare circa 40mila euro per poter patchare un gioco (in effetti). Phil Fish non è nemmeno la prima personalità dell'industria che mette in evidenza questo problema, abbastanza castrante, soprattutto per gli sviluppatori indie. Purtroppo solo Microsoft può fare qualcosa in merito. Chissà, magari con la console next-gen... Intanto lo scorbutico programmatore ha praticamente annunciato tramite Twitter che, finiti i mesi di esclusiva di Microsoft, Fez farà la sua comparsa su Steam.

Ma ora abbandoniamo pesci e polemiche e vediamo qualche gioco. Ad esempio il simpatico puzzle game Cute Things Dying Violently, che per poco più di due euro offre un grande divertimento cartoon, con dosi massicce di violenza grottesca, per di più verso esserini indifesi (che letizia). Insomma, un grosso affare sanguinante al prezzo di mezzo pacchetto di sigarette.

Il secondo gioco di cui vogliamo segnalarvi l'esistenza è TAKE ARMS: Bot war, sparatutto già uscito su Xbox Indie Games, ma ora disponibile gratuitamente per PC. Purtroppo il rilascio gratuito ha portato gli sviluppatori, Discord Games, a fare una scelta estrema: tagliare il multiplayer e mantenere solo lo scontro con i bot. Peccato, perché le sfide online erano il vero fulcro del gioco.

Terza segnalazione della settimana, ma non certo per motivi qualitativi, è Bonsai Defense, splendido gioco freeware nato come tesi di un gruppo di studenti della Moholy Nagy University of Art and Design , che merita davvero di essere giocato, sia per il gameplay ipnotico che per la bellezza estetica. Sviluppato con Unity 3, il gioco è disponibile in versione Windows 32/64 Bit e Mac OS. Pensate, dei corsi di videogiochi che insegnano a fare videogiochi... certe usanze dovremo portarle anche da noi in Italia.

Se ora volete giocare subito, senza scaricare eseguibili o altro, provate il browser game Seedling, nemmeno troppo vagamente ispirato agli Zelda per 8-16 bit e con una grafica pixellosa piacevole da guardare e da toccare... ahem. No, comunque vale un giro e diverte il tempo che dura.

Infine, chiudiamo la rassegna della settimana con BasketBelle, titolo dedicato al basket alquanto particolare, per certi versi profondo e filosofico, che ha ottenuto diversi riconoscimenti proprio in virtù dei suoi contenuti. Non vi fate spaventare dallo stile grafico essenziale e da qualche spigolosità, perché merita veramente i pochi soldi che costa.

La recensione della settimana: Wazhack
Wazhack è un dungeon crawler a scorrimento orizzontale. Lo scopo del gioco è di scendere nelle profondità del dungeon in cui ci si trova per distruggere il male che lo governa. Ovviamente tra il dire e il fare ci sono un sacco di mostri e trabocchetti. Quello che all'apparenza sembra essere un titolo molto semplice, nasconde in realtà una grande complessità, che si traduce in un gameplay articolato e più ricco di quello che ci si potrebbe aspettare a prima vista. Intanto è possibile scegliere tra quattro classi che alla prova su strada si rivelano essere molto diverse tra loro: guerriero, mago, stregone e cacciatore. Poi i dungeon generati casualmente nascondono una grande quantità di oggetti e offrono sfide diverse a ogni partita. Per finire il gioco, se si è abbastanza bravi e si conoscono le diverse tattiche anti-mostri, non ci vuole moltissimo, ma il bello è proprio la capacità di Wazhack di tirare una nuova partita e di non annoiare con dungeon troppo grossi e situazioni ultra ripetitive. Certo, qualche problema l'interfaccia ce l'ha e ci vuole un po' per abituarsi ad alcuni meccanismi, tipo quello del riconoscimento degli oggetti o la gestione dell'inventario. Resta il fatto che una volta superate le spigolosità, che ormai andrebbero considerate, dopo le parole di Jonathan Blow, il papà di Braid, nel film Indie Game: The Movie, una specie di feature più che un problema, tranne nei casi in cui siano compromettenti per il gameplay, ci si trova di fronte a un'opera piccola ma efficace, realizzata con capacità e voglia di divertire. Immancabile l'annotazione finale: per giocare in single player potete semplicemente andare sul sito ufficiale di Wazhack e cliccare in alto sulla tab play. Non vi costerà nulla. Se volete giocare in multiplayer, oppure soltanto volete premiare l'autore, acquistatelo direttamente dal sito ufficiale o da Desura. Costa appena 3,99€ e ne vale la pena.

di Simone Tagliaferri

Titolo: Wazhack
Sviluppatore: Waz
Distribuzione: Browser/DD
Sito di riferimento: Link
Download: Link
Da sapere per giocare al meglio: Niente di rilevante da segnalare.

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La tastiera del vero Jedi

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Razer ha tirato fuori dal cilindro [Ok, da qualche tempo... ma ancora non ne avevamo parlato!] una super tastiera dedicata agli amanti di Star Wars e ai nerd in genere. La descrizione dell'oggetto menziona Star Wars: The Old Republic come abbinamento perfetto e la combinazione tra la tastiera e il titolo Bioware garantisce ai giocatori un colore esclusivo per la spada laser e i colpi delle armi. In ogni caso con il controller è senza dubbio possibile gestire qualsiasi MMO, strategico e hack & slash con 10 tasti dinamici e un pannello LCD multitouch che tra l'altro è abbastanza definito da fare da schermo secondario. Il tempo di risposta garantito è di un millisecondo e non mancano ovviamente tasti programmabili e illuminati. Il colore della luce e i font sono quelli che vediamo nell'introduzione di ogni pellicola di Star Wars mentre le due sottili strisce luminose che percorrono la tastiera brillano delle tonalità tipiche delle spade laser. Nonostante il trionfo di colori il risultato è piuttosto sobrio ed elegante, grazie a linee che, restando nell'immaginario di Star Wars, potremmo definire classiche. A non essere sobrio, purtroppo, è il prezzo che vola a 259.99 dollari.

Motion controller - Una lunga storia

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Questa settimana torniamo a dedicare uno spazio alle periferiche più strampalate e senza badare alla piattaforma. D'altronde i motion controller dovranno sfondare anche su PC, prima o poi, ma speriamo con tutto il cuore che quando verrà il momento le applicazioni siano decisamente più mature e interessanti. La prima perla è stata scovata qualche anno fa in California, nella vetrina di un negozio dedicato all'elettronica. Il prezzo, all'epoca, era già sceso a 2.49 dollari, segno inequivocabile di disinteresse totale da parte dalla clientela. La cosa, comunque, non ci stupisce per nulla visto che l'oggetto in questione è un kit medico per trasformare il Wiimote nel perfetto controller per Trauma Center. Immancabili forcipe e bisturi, con la siringa, un misterioso mirino e diversi altri strumenti irriconoscibili a fare da contorno. Ma nel passato dei motion controller c'è ben di peggio. Tornando indietro nel tempo, al lontano 1984, troviamo l'Atari Mindlink. Il controller, per fortuna mai lanciato sul mercato, leggeva i movimenti delle sopracciglia e di qualche altro muscolo facciale evocando al contempo una presunta lettura mentale. Successivamente oggetti del genere hanno permesso a persone paralizzate dal collo in giù di muoversi e di comunicare con il mondo ma in termini videoludici il tentativo è stato a dir poco grottesco.

L'usato fa capolino nel mondo del digital delivery

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La decisione di ammettere l'usato nel settore digital delivery ha scatenato una gran confusione nel mondo dell'intrattenimento elettronico. La norma è nata con la disputa tra Oracle e UsedSoft in merito alle licenze di seconda mano del sofware Oracle che venivano vendute dalla seconda. La controversia ha portato Oracle a rivolgersi alla Corte di Giustizia Europea ma la risposta non è stata quella sperata. La Corte ha infatti deciso che l'acquirente può fare quello che vuole di un prodotto comprato, anche se in forma digitale. Dunque, una volta cancellato il software e revocata la licenza, il proprietario deve avere la possibilità di vendere ciò che ha regolarmente acquistato. A questo punto, se la decisione verrà sostenuta e quindi assorbita dal sistema legale europeo, il mondo del digital delivery si troverà a fronteggiare quello che è considerato uno dei maggiori nemici del mercato retail. Per fortuna le conseguenze maggiori non ricadranno sulle piccole perle indipendenti, ma sui titoli che vengono venduti, in formato digitale, allo stesso identico prezzo della versione retail. Insomma, il riconoscimento della proprietà digitale è nemico degli introiti e non a caso l'intera industria punta, ormai da diversi anni, a trasformare i videogiochi in servizi online. Una strada che lascia il titolo e l'erogazione del servizio completamente in mano allo sviluppatore, o al publisher, e in caso di interruzione del suddetto servizio l'utente non può usufruirne in privato ma deve attendere la nuova versione, il seguito o l'alternativa ricominciando a pagare mensilmente, attraverso le microtransazioni o sorbendosi tonnellate di pubblicità. Una El Dorado in piena regola che fa gola ai grandi publisher già impegnati con servizi premium e diavolerie di ogni sorta. I colossi stanno affilando da tempo le armi per conquistare il nuovo mondo F2P e potrebbero vedere la decisione della Corte di Giustizia Europea come una giustificazione in più per abbandonare le classiche esperienze narrative. In sostanza, la norma della Corte di Giustizia Europea rischia di rendere ancora più urgente la corsa verso i giochi free to play, verso l'online a tutti i costi e verso i servizi accessori.

di Mattia Armani

Titolo: The Chronicles of Riddick: Assault on Dark Athena
Linea: GOG.com
Prezzo: 14.99$
Storico: l'offerta include una versione graficamente potenziata di The Chronicles of Riddick: Escape from Butcher Bay e il suo seguito, Assault on Dark Athena
Voto originale Multiplayer.it: 8,3

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The Chronicles of Riddick: Assault on Dark Athena

Vin Diesel non è il tipo con cui litigare per un parcheggio: insieme a Chuck Norris è tra i primi cento individui al mondo da evitare, se non siete dalla sua parte.

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Ma Vin è anche un attore con molti fan e forse l'unico che ha riscosso un grande successo in un videogioco, al punto che The Chronicles of Riddick: Escape from Butcher Bay potrebbe figurare nell'elenco delle sue opere migliori. Vin puntò infatti molto su questo gioco (tratto dall'omonimo film) e il risultato fu impressionante. Grazie a una visuale in prima persona che consente un approccio diretto e brutale ai combattimenti, c'è tutta la dose di adrenalina necessaria. Ma il bello è che sono state aggiunte anche delle meccaniche stealth importanti, così che l'epica fuga di Riddick dalla prigione di Butcher Bay è molto più di un banale picchiaduro. Comunque le generazioni cambiano e di questo grande gioco non si parlò più per molto. Poi con l'avvento delle console attuali gli sviluppatori decisero di rilanciare il loro cavallo di battaglia, ma in alta definizione, aggiungendo all'offerta anche The Chronicles of Riddick: Assault on Dark Athena , il secondo capitolo della saga.
Purtroppo il seguito non è all'altezza del predecessore. La scelta di mantenere grafica e menù identici a quelli del primo capitolo potrà anche rendere i due giochi omogenei, ma il risultato è un seguito che nasce già vecchio.

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Della grafica però possiamo anche infischiarcene, sebbene fosse uno dei punti forti del primo gioco. Il problema è che, mentre in Escape from Butcher Bay il gameplay sfruttava fino in fondo le possibilità offerte dal doppio approccio, burbero e sottile, in Assault on Dark Athena la struttura dei livelli rende inutile nascondersi nell'ombra. Ci sono tante armi a disposizione e lunghi corridoi. Cosa volete che faccia quindi il buon Riddick: mena le mani. Con buona pace della nuova visione notturna EyeShine che farebbe invida a Sam Fisher. Inoltre davanti a una storia banale servono poco le novità introdotte dal secondo capitolo, come la possibilità di prendere in ostaggio i nemici. Avremmo preferito un intreccio coinvolgente come quello che ci ha fatto amare Escape from Butcher Bay . In conclusione però questo concentrato di Riddick è un acquisto obbligato, perché anche da solo il remake del primo episodio vale il prezzo del pacchetto. Assault on Dark Athena potrà anche dare il nome all'offerta commerciale, ma rimane un diversivo per soddisfare la crisi di astinenza che vi coglierà dopo il primo, micidiale Escape from Butcher Bay .

di Andrea Rubbini

Titolo: The Chronicles of Riddick: Assault on Dark Athena
Linea: GOG.com
Prezzo: 14.99$
Storico: l'offerta include una versione graficamente potenziata di The Chronicles of Riddick: Escape from Butcher Bay e il suo seguito, Assault on Dark Athena
Voto originale Multiplayer.it: 8,3

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Guild Wars 2
Fino a lunedì 22 tutti i giocatori che hanno prenotato l'MMO di ArenaNet potranno provare la beta per un'ultima volta. Quali sono le novità di questa build? Innanzitutto, le ultime due razze giocabili: dei piccoli e feroci asura abbiamo già parlato, ma i sylvari sono completamente inediti anche per Tyria. Queste bizzarre piante umanoidi sono emerse solo negli ultimi anni e la storia della loro nascita è stata affidata alla cinematica introduttiva, come ci racconta Ree Soesbee in una recente bloggata. Gli artisti e gli sceneggiatori hanno dovuto affrontare la sfida di riassumere la storia della nuova razza in pochi minuti: un'impresa impossibile? Giudicate voi stessi.

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Ma ci sono anche altre novità da tenere d'occhio tra le quali spiccano una nuova mappa per il PvP strutturato, regioni mai viste prima e tutta una serie di bilanciamenti del gameplay. Il feedback ricevuto nel corso del beta weekend precedente ha permesso ai developer di analizzare uno degli aspetti più criticati dell'ambiziosa modalità WvWvW, ovvero lo squilibrio di potere tra fazioni. Secondo Mike Ferguson i bug in questione sono stati localizzati e rimossi, inoltre ci saranno nuovi fattori a determinare un'esperienza il più piacevole possibile: gli scontri per esempio dureranno ancora ventiquattro ore, ma soltanto fino a che non si stabilizzerà la popolazione dei server, poi si passerà al formato di quattordici giorni precedentemente annunciato. Ferguson ne ha approfittato anche per rivelare la quantità di server disponibili al lancio, minore a quanto comunicato in precedenza: a quanto pare è stato incrementato il limite di giocatori per server grazie a un miglioramento della tecnologia strutturale, ma in caso di problemi ArenaNet è pronta a schierarne altri in campo. Il giorno fatidico si avvicina: siete pronti?

Il Signore degli Anelli Online
Restiamo in tema di beta: quella della nuova espansione de Il Signore degli Anelli Online è appena cominciata e i più accaniti fan tolkeniani stanno già esplorando la Rohan virtuale concepita dagli artisti di Turbine. Uno degli aspetti più interessanti dell'espansione è il nuovo sistema di combattimento a cavallo, una feature che ha richiesto una anni di lavoro e la progettazione di apposite mappe in cui i giocatori potranno affrontare i nemici montando sui loro fidi destrieri.

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In beta sarà inoltre possibile sperimentare i primi cambiamenti apportati al PvMP, il particolarissimo Player-vs-Player della Terra di Mezzo online. "In tutti questi anni gli Ettenmoor sono stati modificati diverse volte, ma non come adesso: questo è un nuovo inizio, una reincarnazione" ha affermato Joe Barry nel suo recente developer's diary. Turbine si è concentrata in particolare su tre campi: in primo luogo, i fortini e avamposti sui quali al giorno d'oggi non serve a nulla mantenere il controllo; per questo motivo verranno aggiunti dei bonus che renderanno cruciale la conquista di queste zone. Inoltre, i devs stanno rivalutando le abilità dei creep per bilanciarle in previsione di una serie di aggiunte e modificate mirate a equilibrare le fazioni in campo. Comunque, la spiegazione di Barry è abbastanza complessa per chi non gioca a Il Signore degli Anelli Online; se invece siete in spasmodica attesa dell'espansione Riders of Rohan vi consigliamo caldamente di leggerla.

Diablo III
Avete già completato l'action-game di Blizzard in modalità Inferno con tutte le classi e non sopportate più l'idea di "farmare ad nauseam"? Mike Morhaime e ammette che, in fondo in fondo, non avete tutti i torti. Con una lunga lettera indirizzata alla comunità dei giocatori, il presidente e fondatore di Blizzard ha ringraziato gli utenti per l'incredibile successo ottenuto e ha aperto uno spiraglio su cosa li aspetterà nei prossimi mesi.

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Ma sopratutto, la lettera di Morhaime ha tutta l'aria di una semi confessione che conferma i pettegolezzi e le polemiche che hanno circondato l'attesissimo Diablo III nelle ultime settimane, compreso il presunto licenziamento del community manager "Bashiok". Secondo Morhaime i giocatori hanno bisogno di nuovi stimoli e per questo motivo le prossime patch aggiungeranno vari contenuti tra i quali la tanto rimandata modalità PvP. Si riparla anche di migliorare le statistiche dei deludenti oggetti leggendari e di lavorare su alcune abilità delle varie classi fin troppo trascurate dalla community. Morhaime ammette anche i problemi tecnici relativi alla stabilità dei server, causati dall'aver sottovalutato l'incredibile affluenza di utenti. Si torna a parlare anche dell'asta per denaro reale, concepita per proteggere i giocatori da terze parti fraudolente ma non proprio perfetta, e del tanto criticato DRM, anche quello pensato per combattere la pirateria. In realtà, Morhaime è rimasto vago su gran parte delle questioni sollevate: quando arriverà la patch 1.1 col PvP? Che tempistiche ci sono su nuovi contenuti e bilanciamenti? Qual'è la reale probabilità di trovare un oggetto dal valore di 150 euro e che qualche idiota lo compri all'asta? Enigmi nell'oscurità...

Star Wars: The Old Republic
Da un estremo all'altro: in una recente intervista, il presidente di Electronic Arts, John Riccitello, ha gettato ulteriore benzina sull'infuocata questione del modello free-to-play: EA starebbe valutando nuovi modi per riportare alla ribalta The Old Republic e uno di questi è stato l'introduzione della trial gratuita. Ma a detta di Riccitello è difficile integrarsi nel concorrenziale mercato free-to-play quando hai chiesto per mesi una sottoscrizione.

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Insomma, è tutto molto vago, ma è chiaro che i capoccia di EA un pensierino ce lo stanno facendo; del resto continuano a rotolare teste e l'ultima è stata quella di Rich Vogel, produttore esecutivo di The Old Republic. Vogel ha lavorato anche a Star Wars Galaxies e Ultima Online, eppure il suo nome rientra tra i collaboratori di BioWare licenziati negli ultimi giorni. Secondo i PR si tratterebbe di una normale ristrutturazione degli uffici di Austin iniziat a maggio, ma la situazione è surreale. Non si scoraggino i giocatori, comunque, perché BioWare sta lavorando sodo al prossimo update, del quale ha mostrato un teaser durante il recente Comic Con di San Diego: è cosa nota da un po', ma HK-51 si unirà alla squadra del nostro alter ego come companion; per chi non lo sapesse, si tratta di una variante più avanzata del mitico droide assassino HK-47. Il teaser in computer grafica non aggiunge nulla a quel poco che già sappiamo, bisognerà quindi aspettare qualche mese per scoprire come ottenere questo nuovo alleato.

di Christian La Via Colli