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PC Magazine #166

Una mod ci invita a spendere il weekend sul glorioso Half Life 2!

RUBRICA di La Redazione   —   05/07/2014

Siete uno studente della più prestigiosa università nell'ambito della tecnologia degli Stati Uniti, il MIT di Cambridge, eppure avete una passione per lo sviluppo dei videogame. Iniziate, quasi per gioco, a creare un titolo con alcuni vostri colleghi di studio e improvvisamente quel passatempo diventa un'ossessione, lo scopo di un vita. Questa è la storia di Elyot Grant, ex bambino prodigio e attualmente titolare dello sviluppo di Prismata, videogioco di carte in fase di testing, che ha deciso di accantonare una carriera di successo per inseguire il suo sogno: potete leggerne sul suo blog, è un racconto interessante che merita di essere approfondito. Meno suggestivo ma ugualmente valido l'articolo che PC Gamer ha dedicato alle migliori mod per Starbound, opera seconda dei creatori di Terraria che hanno dato alla community validi strumenti per plasmare a loro piacimento un mondo virtuale flessibile e ricco di possibilità. Infine vi segnaliamo il rilascio di The Citizen Returns, mod single player per Half Life II - Episode 2 che ne espande l'universo narrativo e ludico, regalando alcune ore di qualità.

Tutto il mondo del gioco su PC nella rubrica settimanale di Multiplayer.it!

PC Magazine #166

COMPONENTECARATTERISTICHEPREZZO
ProcessoreIntel Core i7 4790K € 350.00
Scheda MadreASUS Z97-DELUXE € 210.00
Scheda Video GeForce GTX 780Ti x 2 € 1300.00
RAM CORSAIR Vengeance 16GB 1600MHz € 130.00
Alimentatore EVGA SuperNOVA 1000 € 150.00
Hard DiskSeagate Barracuda 2 TB + Samsung 840 256GB € 250.00
Lettore-Masterizzatore Ottico ASUS BC 12B1ST € 60.00
CaseCooler Master Cosmos II € 340.00
CONFIGURAZIONE COMPUTER NINJA € 2790.00

PC Magazine #166

È in arrivo la nostra anteprima completa, ma vogliamo comunque stimolarvi l'animo e il portafogli segnalandovi l'uscita su Steam di Sunless Sea in accesso anticipato. Dopo una campagna di successo su Kickstarter, Sunless Sea è quindi quasi pronto a sfidare FTL: Faster Than Light, la sua fonte di ispirazione più probabile . Il gioco può già essere finito, anche se mancano molti contenuti che saranno rilasciati su base quasi giornaliera nel corso dei prossimi mesi. Soprattutto, se lo comprate finché è in accesso anticipato, avrete accesso gratuito a tutte le espansioni future. Adesso lo sapete.

Ne scrisse a suo tempo l'immenso Tommaso Pugliese in occasione dell'uscita originale per iOS. Adesso che Shattered Planet è approdato su PC a bordo del veliero pirata di Steam, tocca a noi il compito di rendervi partecipi del lieto evento. Shattered Planet è un gioco di ruolo con visuale isometrica nel quale ogni morte è definitiva . Dopo il decesso perdiamo tutti i progressi e l'equipaggiamento accumulato, ma salviamo denaro e punti esperienza per acquistare nuove armi e migliorare le nostre abilità. Ciò significa che, pur continuando a incontrare la falce della morte, saremo in grado di fare sempre più strada nel mondo infido e frammentato del gioco. Tantissimi mostri e tesori aspettano gli astronauti più coraggiosi in questa conversione di grande pregio . Di fatto, giocando a Shattered Planet non direste mai che deriva da una precedente versione per iOS. E questo è un ottimo punto a favore degli sviluppatori. Se ve la sentite perciò di avventurarvi e guadagnarvi un tassello di terra dopo l'altro, collegatevi su Steam con 10.99 euro nel conto in banca.

Quando si parla del periodo a cavallo fra gli anni Venti e Trenta sembra impossibile evitare di pensare al Grande Gatsby, romanzo frizzante nel quale però c'è ben poco da ridere.

Infatti in quell'epoca turbolenta e mitizzata, mentre pochi fortunati gozzovigliavano nelle hall dei grandi hotel di lusso, milioni di persone facevano la fame. A ben vedere non è cambiato molto da allora. Comunque. A Golden Wake è la nuova avventura grafica prodotta da Wadjet Eye Games, che in passato ci ha deliziato con perle del calibro di Resonance, Primordia, o la fortunata serie Blackwell. In questo caso vestiremo i panni di Alfie Banks, un agente immobiliare deciso a fare fortuna nella sfavillante Coral Gables, fiorente città della Florida. Purtroppo per lui dovrà vedersela con la mafia, i rivali disonesti e i tragici rovesci di fortuna che in quell'epoca si stavano per abbattere sul mondo intero. Basata su avvenimenti storici e con personaggi vissuti per davvero, A Golden Wake potrebbe conquistare i fan del genere, forse un po' stanchi di ambientazioni horror e fantasy. Per saperlo, comunque, dovremo attendere almeno fino al prossimo autunno.

Se avete voglia di provare come ci si sente a indossare un camicie da medico, è disponibile una demo di S.O.R.S. da giocare comodamente nel vostro browser. Senza la pretesa di essere un simulatore di chirurgia, S.O.R.S. si basa comunque su tecniche e conoscenze reali. Con in più un misterioso tocco di fantascienza. Solo per giocatori dalla mano ferma.

Avete presente tutti quei discorsi seri su come cambierebbe il nostro punto di vista in caso di apocalisse zombie? Bambini non più bambini, legge della giungla e complicate indicazioni su come sopravvivere.

H1N1 e una lista infinita di altri videogiochi provano a simulare quella particolare catastrofe che i videogiocatori tanto amano. Ma sapete una cosa? Se arrivassero gli zombie, l'unica cosa da fare sarebbe sparare loro in testa. Certi del fatto che poi ne arriverebbero comunque degli altri. Perciò guai a farsi prendere con la guardia abbassata, intenti a conservare brandelli di umanità: meglio morire con il carrello della pistola rovente. Ed è proprio seguendo questa filosofia che è stato realizzato Over 9000 Zombies!, uno sparatutto progressivo nel quale dobbiamo fare solo una cosa: sopravvivere. E scalare la classifica mondiale di migliore cacciatore di zombie. Facile, no? (No, è tostissima già dopo i primi minuti di gioco). Il gioco, comunque, è disponibile con accesso anticipato, perciò sentitevi liberi di lamentarvi con gli sviluppatori se la quantità di caos su schermo dovesse diventare ingestibile.

Chiudiamo con un videogioco italiano che non potete perdervi. Si chiama Little Briar Rose, ed è un'avventura grafica gratuita realizzata con RPG Maker in occasione del 2014 Indie Game Maker Contest (già che ci siete date agli sviluppatori il vostro voto). Tratto dalla fiaba de La bella addormentata, questa deliziosa avventura si distingue per uno stile visivo strepitoso, ispirato ai quadri contro luce tipici di molte chiese europee. Ogni schermata di Little Briar Rose può essere immortalata, racchiusa in una cornice e appesa al muro. Il sottofondo di musica classica accompagna con passione e un pizzico di ironia le gesta del piccolo principe, al quale ci si affeziona subito. La pagina ufficiale del gioco non rende giustizia alla bellezza di quest'opera, della quale gli stessi sviluppatori sembrano inconsapevoli. Perciò basta con le chiacchiere, scaricate subito Little Briar Rose, votate il gioco e diffondete la notizia che in Italia è arrivata nuova luce. Passa per le schermate di Little Briar Rose ed è diffusa da Elf Games.

di Andrea Rubbini

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Enslaved: Odyssey to the West

È giusto parlare della versione PC di Enslaved: Odyssey to the West, anche se molto recente (la versione console risale al 2010), per un semplice motivo: chiedere in parte scusa a Ninja Theory. All'epoca della pubblicazione su Xbox 360 e PlayStation 3, il gioco d'azione con protagonisti Monkey e Tripitaka, chiamata confidenzialmente Trip, ispirato al romanzo "Il viaggio in Occidente" di Sun Wukong, ricevette diverse critiche per il gameplay fin troppo teleguidato. In effetti è vero: non si può compiere saltello che sistema di gioco non voglia. Così, ad esempio, in presenza di una sporgenza che agli occhi del giocatore è facilmente raggiungibile, oppure che, semplicemente, il giocatore vorrebbe provare a raggiungere, è il sistema che determina la possibilità o meno di compiere l'azione, che se non prevista non è nemmeno tentabile. Questo rende il gioco accessibilissimo, ma contemporaneamente molto semplice. Il problema c'è e non saremo noi a negarlo, ma ci sentiamo lo stesso di chiedere scusa. Il motivo? Be', quello che all'epoca venne accolto come un difetto, oggi è praticamente uno standard del genere. Ad esempio, anche se con binari meno vincolanti, anche l'ultimo Tomb Raider è teleguidato nei salti. La scusa è ottima: l'aumento del dettaglio nella costruzione dei mondi di gioco rende minore la leggibilità dell'azione e, quindi, costringe a cercare compromessi nelle meccaniche di gioco, in modo da non frustrare l'utente. Vero, anzi, verissimo.

PC Magazine #166

Rimane però il fatto che oggi non ci accorgiamo quasi più di quanto scalate, salti e piattaforme abbiano perso la loro valenza di ostacolo e siano diventate soltanto un modo per variare il flusso dell'azione visibile sullo schermo, illudendo chi maneggia tastiera + mouse o joypad di stare eseguendo chissà quali magistrali acrobazie. La verità è che le valutazioni da compiere per eseguire un salto in un Enslaved qualsiasi, rispetto ad esempio a quanto avveniva in uno dei primi Tomb Raider, sono infinitamente più semplici e richiedono una specializzazione inferiore, così da essere alla portata di tutti. Quindi eccoci a saltellare da una trave all'altra, con indomita abilità e spettacolare danzare delle animazioni, incoscienti di essere solo spettatori passivi di un film scritto da altri, che prima pretendevano che partecipassimo, mentre ora ci chiedono solo di premere il tasto play ripetutamente sul lettore video per mandare avanti il filmato. Un ruolo davvero misero, a ben vedere.
Insomma, perdonaci Ninja Theory per la nostra ingenuità, perché all'epoca abbiamo dubitato che una feature così immonda potesse passare e diventare standard nell'industria. L'abbiamo addirittura criticata, mentre oggi non ci facciamo più caso. Insomma, ogni tanto fa bene fare anche mea culpa, così da potersi concentrare sulle qualità del gioco, che ci sono e sono anche molte, come i due bei protagonisti e la cura per gli splendidi scenari post catastrofici.

di Simone Tagliaferri

Titolo: Enslaved: Odyssey to the West
Sviluppatore: Ninja Theory
Anno di pubblicazione: 2010 (console) - 2013 (PC)
Come reperirlo: Lo si può acquistare con comodità su Steam
Perché giocarlo oggi: Perché quelli che solo cinque anni fa furono considerati difetti, oggi sono lo standard di quasi tutti i giochi d'azione.

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World of Warcraft
La notizia più interessante della settimana è stata senza dubbio l'improvviso addio di Rob Pardo, storico lead designer Blizzard che si è congedato con i suoi fan attraverso un commovente intervento sul forum ufficiale. "Quando una porta si chiude, un'altra se ne apre, e oggi se n'è aperta una per me", dice Rob, senza specificare quale sia questa nuova porta che si è aperta. Un vero fulmine a ciel sereno che ha immediatamente suscitato la reazione più prevedibile della community, e cioè: aaargh! Come farà World of Warcraft senza di lui? È finita! Free to play prima di subito! E giù a piangere che ormai non c'è più niente da fare, e World of Warcraft non sarà più lo stesso di prima, e ormai siamo arrivati alla fine, e QQ e BBQ. La cosa buffa è che l'ultima espansione a cui Rob Pardo ha lavorato in qualità di lead designer è stata, ehm, The Burning Crusade, cioè la prima, e abbia fatto soltanto da consulente per le tre successive, impegnandosi invece nello sviluppo di Diablo III e, soltanto parzialmente, in quello dell'imminente (?) Warlords of Draenor. Insomma, World of Warcraft non dovrebbe essere neppure sfiorato da questa dipartita, però fa comunque dispiacere vedere un'altra figura storica della casa di Irvine che se ne va. In termini più prettamente videoludici, invece, non sono mancate comunque le polemiche per motivi completamente diversi quando i devs hanno annunciato all'improvviso un cambio di piano per quel che concerne le due nuove "capitali" di Orda e Alleanza su Draenor: inizialmente si era detto che la base operative delle due fazioni sarebbero state, rispettivamente, la fortezza di Bladespire e il tempio di Karabor, ma poi Blizzard ha cambiato idea, concentrandosi su due hub inediti nella regione di Ashran. La cosa ha sollevato un vespaio, poiché i fan più attenti si sono sentiti traditi da una scelta dettata apparentemente dalla volontà di incentivare il PvP (Ashran è la regione open PvP di Draenor). Alla fine, i devs hanno dovuto spiegare che, innanzitutto, i piani sono cambiato rispetto al BlizzCon perché è quello che succede quando si sviluppa un videogioco, esponendo una condivisibile motivazione logica e sottolineando che i due hub, benché si trovino ad Ashran, non fanno parte dell'area PvP. Detto questo, Karabor e Bladespire non sono state rimosse, e i giocatori potranno esplorarle liberamente. Settimana piena per World of Warcraft, insomma, e il il "finale segreto" della cinematica di apertura di Mists of Pandaria è stato solo la ciliegina sulla torta...

A Realm Reborn: Final Fantasy XIV
Ormai manca pochissimo all'aggiornamento 2.3, Defenders of Eorzea, e Square Enix si è giustamente presa la briga di chiarire alcune delle nuove, attesissime feature in arrivo.

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La prima bloggata sul sempreverde Lodestone riguarda la stanza privata che i giocatori potranno affittare presso la magione della loro Free Company: costerà trecentomila Gil (molto meno di quanto ci aspettassimo, sinceramente) e si potrà acquistare solo dopo aver raggiunto il livello 50 e rango Second Lieutenant presso la propria Grand Company. I giocatori potranno piazzare fino a cinquanta oggetti dentro la loro stanza privata e decidere chi invitare a visitarla. L'inghippo sta nel fatto che bisogna far parte di una Free Company, ovviamente, e che si perderà la stanza una volta abbandonata la gilda, e anche questo ci sembra ovvio. L'altra feature discussa sul Lodestone è il sistema di crescita dei Chocobo, dipendente anche questo dalla magione della nostra Free Company. La gilda, infatti, dovrà aver costruito una stalla nel suo appezzamento, e a quel punto i membri potranno lasciare lì i loro Chocobo e addestrarli una volta all'ora scambiando delle leccornie: anche in questo caso c'è un rovescio della medaglia, e cioè che il Chocobo non si potrà chiamare quando si trova nella stalla (che peraltro dovrà essere regolarmente pulita dai giocatori, ci sembra giusto). A che serve tutto questo? A far guadagnare punti esperienza al proprio pollastro, ovviamente, cosa che finora è stato tutt'altro che pratica e/o divertente.

Star Wars: The Old Republic
Per restare in tema di housing, BioWare ha finalmente rivelato i principali dettagli di Galactic Strongholds, per l'appunto l'espansione che porterà il sistema di housing nella galassia lontana lontana dei MMORPG.

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Il sito ufficiale del gioco ha infatti pubblicato un'esaustiva spiegazione della nuova feature, delle decorazioni che si potranno acquisire tramite combattimenti, reputazioni e crafting e di quello che si potrà comprare nel cash shop. Interessante il fatto che questa feature sia integrata direttamente nel sistema Legacy condiviso da tutti i personaggi nell'account. Un recente livestream, peraltro, ha mostrato le migliori caratteristiche di questo interessantissimo sistema di housing: abbiamo scoperto, per esempio, che le "fortezze" spaziali dei giocatori potranno essere visitate da più di cinquanta giocatori contemporaneamente e che potranno essere decorate con gli accessori più svariati, compresi i jukebox per mettere un po' di musica. Anche le gilde avranno i loro stronghold, cui tutti i membri potranno contribuire, e una piazzola d'atterraggio dove lasciare le astronavi. Gli stronghold si potranno comprare sia con i crediti sia con i Cartel Coin, permettendo quindi a tutte le fasce dei giocatori di godersi questa nuova divertente aggiunta. Se solo ci fosse stata al lancio...

di Christian La Via Colli

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Nuove GPU in arrivo
Stando ai rumor AMD potrebbe presto lanciare una nuova Radeon R9 dual GPU di fascia estrema. La tecnologia dovrebbe essere la medesima della scheda precedente ma gli shader sarebbero 3072 contro i 2816 del modello già in circolazione. Inoltre la memoria potrebbe arrivare a 8GB e le compute unit dovrebbero essere 48 contro le 44 della scheda precedente.

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Non parliamo certo di un incremento prestazionale stupefacente ma considerando che parliamo di schede di lusso il prezzo potrebbe essere decisamente elevato. L'attuale ammiraglia dual GPU di AMD costa infatti 1500 dollari e se questa non dovesse calare di prezzo potremmo trovarci di fronte a una scheda venduta intorno ai 2000 dollari. Cifre da capogiro ma non ci sarebbe nulla di cui stupirsi considerando che la nuova Titan ha un prezzo di ben 3000 dollari. Nel frattempo Nvidia si starebbe preparando al lancio della serie 800 (tecnologia Maxwell ma ancora a 28 nanometri), attesa per la fine dell'anno. A dircelo sono gli screenshot di un prototipo (il nome in codice 1421A1 suggerisce sia stato prodotto in maggio) che in quanto tale presenta caratteristiche che molto probabilmente non troveremo nella prima scheda della nuova serie di GeForce. La memoria della scheda di test, infatti, ammonta a ben 8 GB e i connettori ausiliari sono tre, due a sei pin e uno a otto pin, per un totale di 375 watt di consumo. Dati eccessivi nell'ottica di un'ipotetica scheda consumer le cui specifiche dovrebbero essere meno altisonanti. Considerando che la GTX 780 monta 3GB possiamo presumere che un'eventuale GTX 880 arrivi euipaggiata con un massimo di 4 GB di RAM. Inoltre, stando alle informazioni disponibili, la nuova scheda dovrebbe consumare meno della GTX 770 e questo significa due connettori ausiliari dovrebbero essere più che sufficienti.

Le DDR4 sono già vecchie?
La grande novità del 2014 nel campo delle memorie per PC è l'introduzione del formato DDR4 caratterizzato dalla capacità di raggiungere prestazioni doppie rispetto alla RAM DDR3.

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Ma la nuova tecnologia potrebbe risultare superata in tempi brevissimi. Micro Technology sta infatti sviluppando una memoria ibrida che promette di aumentare di 15 volte la banda passante delle DDR3. Parliamo di performance teoriche 5 volte superiori a quelle delle DDR4 per un salto prestazionale decisamente corposo. Il problema è che per raggiungere l'obiettivo la memoria dovrebbe essere installata direttamente sulla motherboard, in prossimità della CPU, e questo significa che possiamo scordarci il modello DIMM e che le motherboard attuali non sono compatibili con la nuova tecnologia. Un ostacolo non da poco ma c'è comunque la possibilità che le nuove memorie arrivino sul mercato in combinazione con i chip Intel Xeon Phi. Una volta dimostrate le potenzialità in ambito server, quindi, potremmo vedere le nuove RAM arrivare al grande pubblico, presumibilmente in due o tre anni. La banda passante non è l'unico vanto di questa tecnologia che conta un minor tasso di errori e una maggiore densità combinati con un consumo ridotto del 70% rispetto a quello delle memorie attualmente disponibili.

Dolby Atmos - Suono tridimensionale anche nel salotto
Lo standard sonoro Dolby Atmos, fin'ora confinato alle sale cinematografiche, potrebbe essere presto trasportato nel salotto di casa. La peculiarità del formato è quella di gestire l'audio in base alle coordinate tridimensionali e non in base al mero output dei vari canali.

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Un fattore, questo, che consente di simulare efficacemente ogni sonoro proveniente dall'alto, come aerei e pioggia, a patto, ovviamente, di avere altoparlanti installati sul soffitto. I riproduttori attualmente in commercio dovrebbero essere già compatibili mentre i primi Blue Ray codificati Dolby Atmos dovrebbero arrivare durante il prossimo autunno. Per godere di questa tecnologia saranno necessari un amplificatore compatibile e una configurazione da 7.1 diffusori, due dei quali posti in posizione elevata. Ma la configurazione ottimale richiede almeno nove diffusori ed è possibile arrivare fino a 11 corredati da ben due subwoofer. Per molti questa è il primo grande passo in avanti compiuto in ambito sonoro da molti anni a questa parte ma non è detto che tutti se lo possano permettere. E non stiamo parlando di prezzi bensì delle problematiche legate al dover piazzare qualcosa come nove diffusori in un normale salotto. Anche considerando che due sarebbero appesi al soffitto, ne restano da collocare altri sette, cinque dei quali dovrebbero essere posizionati per circondare gli spettatori.

di Mattia Armani