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A Londra per Final Fantasy

Siamo volati nella capitale inglese per prendere parte alla Fan Fest europea per celebrare A Realm Reborn

SPECIALE di Mattia Comba   —   05/11/2014

A conti fatti, Final Fantasy XIV: A Realm Reborn è uno dei più interessanti MMORPG sulla piazza tra quelli che hanno debuttato nell'ultimo periodo. Nonostante il fallimento clamoroso della sua prima incarnazione, il team di sviluppo guidato dal producer e director Naoki Yoshida ha dato vita a un titolo validissimo che ha incontrato apprezzamento di pubblico e critica nonostante il modello dell'abbonamento mensile, da molti ormai considerato in declino. Analizzando quanto accaduto ad altri attesissimi esponenti del genere come WildStar e soprattutto The Elder Scrolls Online, che a pochi mesi dall'uscita hanno ormai i server deserti, il successo di Square Enix pare ancora più clamoroso. World of Warcraft continua a dominare incontrastato e con l'avvicinarsi di Warlords of Draenor gli abbonamenti sono inevitabilmente costretti a salire, ma il numero di giocatori connessi ai server di Eorzea è in costante aumento, segno inequivocabile dell'apprezzamento del titolo da parte della community. Per celebrare questo importante risultato, Square Enix ha organizzato tre interessantissimi eventi dislocati in tre continenti per dare la possibilità a pochi fortunati di passare un'intera giornata immersi nelle atmosfere di Final Fantasy XIV, alternandosi tra panel tenuti dagli sviluppatori, sessioni di Q&A, sfide contro boss particolarmente ostici e una serie di attività collaterali da completare per ottenere preziosi bonus in game. Non noi ci siamo fatti sfuggire l'occasione e siamo volati a Londra per partecipare alla versione europea del Fan Festival, organizzato nella bellissima cornice dei Tobacco Doks nell'East London.

Il nostro reportage dal Fan Fest recentemente tenutosi per celebrare Final Fantasy XIV

Quest per tutti

I due piani della location erano organizzati in maniera tale da offrire ogni genere di attività ai fortunati avventori che sono riusciti ad assicurasi un preziosissimo biglietto prima che andassero esauriti in tempo record. All'ingresso ci è stato consegnato un papiro ripiegato su se stesso a mo' di cartina che da un lato mostrava tutte le informazioni sulle varie attività da svolgere - rinominate quest per rimanere in tema - e dall'altra una comoda mappa dell'intera struttura e la timeline della giornata.

A Londra per Final Fantasy
A Londra per Final Fantasy

Abbiamo iniziato subito col botto, con il discorso introduttivo tenuto da Yoshi-P in persona, che ha presentato tutte le novità in arrivo con la prossima patch e con la prossima espansione, a cui abbiamo riservato un articolo dedicato. Tra le varie attività di cui si diceva in precedenza, c'erano, per citarne alcune, la cavalcata di un Behemoth imbizzarrito, una prova di precisione in cui far esplodere palloncini con un arco armato di frecce di plastica, farsi fare una foto o girare un piccolo video con alle spalle un green screen sul quale i ragazzi di Square avrebbero poi aggiunto uno sfondo o una breve sequenza animata. Ad ogni quest affrontata abbiamo ricevuto un timbro sul nostro papiro, per un massimo di cinque, ai quali andavano ad aggiungersene altrettanti nascosti in degli scrigni sparsi per tutta la location. Collezionarli tutti e dieci dava diritto a ricevere degli esclusivi bonus in game, che stiamo tuttora aspettando. C'era anche il negozio ufficiale Square, vero e proprio luogo di culto per tutti i presenti, al quale anche noi non abbiamo saputo resistere, facendoci una bella coda per portarci a casa un tenero peluche del Delivery Moogle e The Art of Eorzea - Another Dawn, un artwork bello massiccio e super dettagliato in cui sono racchiusi numerosi disegni, schizzi, studi dei personaggi e delle ambientazioni direttamente dal mondo di Final Fantasy XIV. Dopo aver riposto il portafoglio dissanguato nello zaino, facendo attenzione che non macchiasse i nuovi acquisti, ci siamo dedicati alle sfide iniziando con due Battle Challenge Roulette per poi affrontare il temibile Odin. Nella prima battaglia, dopo aver formato una squadra di otto giocatori con altri ragazzi in coda, abbiamo girato la ruota della fortuna per veder quale boss ci sarebbe toccato affrontare. La sorte ci ha mandato contro Gilgamesh, del quale ci siamo sbarazzati senza neanche troppa fatica al primo tentativo, nonostante avessimo perso il Monk più o meno a metà del combattimento per una disattenzione in fase difensiva.

La sfida di Odin

La battaglia successiva invece ha alzato il livello di sfida, mettendoci di fronte al Leviathan con in più la difficoltà di dover cambiare postazione in continuazione e, quindi, cambiare personaggio. Passare da una sedia all'altra il più velocemente possibile e adattarsi subito ai nuovi ruoli e agli incantesimi è tutt'altro che facile, con la conseguenza che il match si è protratto inevitabilmente per tempi epocali, ma anche in questo caso ne siamo usciti vincitori.

A Londra per Final Fantasy
A Londra per Final Fantasy

Le difficoltà sono arrivate con Odin, che ci ha costretto a due tentativi prima di riuscire a batterlo e portarci a casa la maglietta celebrativa a solo appannaggio dei vincitori. La bellezza di queste esperienze sta sicuramente nel giocare in otto tutti attorno allo stesso tavolo, parlando liberamente senza bisogno di connessioni Internet, headset e quant'altro. Replicare l'esperienza nella vita di tutti i giorni richiede uno sforzo non da poco con un intero party che si muove armato di PC, schermo e periferiche varie per ritrovarsi nello stesso luogo ad affrontate insieme il Binding Coil of Bahamut o la Crystal Tower di turno, in LAN, come ai vecchi tempi. Sensazioni che richiamano alla mente situazioni da nerd level "over 9000" e che i più giovani non avranno sicuramente vissuto, ma che di tanto in tanto è un piacere rivivere, riscoprendo il coinvolgimento e lo spirito di squadra videoludico sotto una luce del tutto nuova. Proprio sui due dungeon sopracitati, Yoshi-P è tornato a parlare nel corso dell'evento, spiegando come il vero problema di entrambi sia legato al bilanciamento e quanto sia difficile per loro riuscire a correggerlo definitivamente. Tra le ipotesi analizzate dal team di sviluppo è uscita fuori perfino la possibilità di rielaborarli per singolo giocatore, per rendere il grado di sfida abbastanza stuzzicante. Il problema infatti risiede nell'equipaggiamento, e più precisamente nel livello dell'equipaggiamento richiesto e su quello effettivamente indossato dai giocatori. Un bel grattacapo che oltre al dungeon in solitaria ha portato all'ipotesi di far affiancare all'utente un personaggio non giocante al quale dare un ruolo e un pattern di attacco specifico in base al nostro personaggio e al tipo di boss da affrontare. Fatto sta che agendo in questo modo si andrebbe a perdere la componente principale di un Massive Multiplayer Online RPG, ovvero proprio quella della socialità e dell'azione corale, togliendo un tassello fondamentale all'esperienza di gioco e ponendo il problema di come invogliare i giocatori ad affrontare dei contenuti single player. Una bella gatta da pelare, insomma, che però sottolinea come il team si sia preso realmente a cuore i feedback evidenziati dalla community e si muova di conseguenza, anche mettendo su carta idee stravaganti che molto probabilmente non verranno mai realizzate.

World of Warcraft è sempre il re

Molti interessante anche l'analisi sul rilascio ravvicinato di nuovi contenuti, ritenuta da Yoshida e soci l'unica strada praticabile per fidelizzare gli utenti e invogliarli a rimanere sui campi di battaglia di Eorzea. Il principale rivale di A Realm Reborn rimane sempre World of Warcraft, il capolavoro di Blizzard che in questi dieci anni è arrivato a identificare il genere stesso degli MMO.

A Londra per Final Fantasy
A Londra per Final Fantasy

L'analisi è piuttosto semplice: tantissime persone giocano a World of Warcraft da così tanto tempo da averne fatto una sorta di seconda casa virtuale, dalla quale si possono assentare anche per sei mesi per poi tornare in attività ritrovandosi pienamente a proprio agio. Hanno assimilato talmente bene le meccaniche di gioco e passato talmente tanto tempo con i loro personaggi che non si spaventano a lasciare i server per periodi prolungati, magari anche senza rinnovare l'abbonamento, per poi ritornare in massa in concomitanza con il rilascio di una nuova espansione. Ma A Realm Reborn è sul mercato da poco tempo e non può permettersi questo lusso, costretto a lavorare incessantemente a nuovi contenuti da implementare a ritmo sostenuto. D'altronde oggigiorno l'offerta è vastissima, con titoli free to play di qualità altalenante che però possono soddisfare le voglie dei giocatori occasionali tanto da distoglierli dai tripla A a canone mensile, da molti considerati ormai inaccettabili. La qualità del lavoro svolto però dà ragione a Square, che da questo punto di vista è pienamente sostenuta dai fan i quali non si fanno problemi a sottoscrivere un abbonamento in cambio di server stabili e dello sviluppo di nuovi contenuti, accolti sempre con entusiasmo. Ed è proprio questo forte legame con la sua fan base cha ha portato all'organizzazione di questo bellissimo Fan Festival, che ha visto nel tardo pomeriggio una competizione di cosplay vinta da una ragazza con un bellissimo costume da Chocobo che le ha richiesto più di tre mesi di lavoro per essere realizzato. A lei sono andati premi autografati dal team di sviluppo, e un PC nuovo fiammante. La giornata si è poi chiusa con il concerto dei The Primals, rock band giapponese che ha infiammato il pubblico. Non ci resta quindi che aspettare l'ultimo evento organizzato da Square Enix a Tokyo, in programma il prossimo 20-21 dicembre, in cui verranno sciolti tutti i nodi sulla nuova espansione e verranno finalmente annunciate le novità accompagnate, molto probabilmente, dalla data di uscita ufficiale.