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MXGP 2019, il provato

Milestone torna a sporcarsi con i tracciati della MXGP

PROVATO di Luca Olivato   —   21/07/2019

La software house milanese è la regina indiscussa del motociclismo sportivo: dopo aver aggiornato MotoGP alla stagione in corso, è la volta di MXGP 2019, il videogame ufficiale del campionato di motocross, giunto alla sua quarta iterazione. La versione beta sembra essere arrivata ad uno stadio piuttosto avanzato, tanto che sono disponibili quasi tutti i contenuti, compreso l'editor che permette di creare tracciati personalizzati, anche se manca la famosa modalità Waypoint, in cui inserire, all'interno del Playground (ossia la zona in cui è possibile liberamente esercitarsi), dei checkpoint con cui mettere alla prova le proprie abilità e quelle della comunità.

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Per il resto sembra di trovarsi ad una versione avanzata di Monster Energy Supercross, recensito qualche tempo fa: oltre alle consuete modalità (time attack, stagione e gara singola), c'è una carriera dove scegliere se utilizzare una moto ufficiale o se partire con uno sponsor, che permette fondamentalmente una personalizzazione estetica del mezzo. Sono presenti le categorie MX2 e MXGP, terreno di caccia del nostro Tony Cairoli che purtroppo ha dovuto abbandonare un campionato che stava dominando a causa di un infortunio alla spalla. Ciononostante, Milestone ci permette di selezionarlo, così come tutti gli altri 35 piloti che prendono parte alla stagione 2019 di Motocross. Con dei buoni piazzamenti si ottiene del prestigio che permette di attirare l'attenzione di team e sponsor più munifici; inoltre si guadagnano crediti da spendere per il potenziamento di moto e pilota. La maggior parte degli upgrade è di natura puramente grafica (come i paramani, le manopole del manubrio, la pedana), altri invece migliorano il comportamento della moto.

Modello di guida

Il modello di guida è un'evoluzione di quello collaudato e già visto nei precedenti episodi: in MXGP è importante l'utilizzo dello stick di destra perché permette di bilanciare il peso del pilota nelle fasi di volo e di percorrenza della curva. Atterrare nella giusta posizione, inclinare la gamba nelle curve più accentuate, affrontare i dossi cercando di passare il minor tempo possibile in aria sono tutti escamotage che permettono di migliorare significativamente il tempo su giro. Come nel precedente MXGP assistiamo ad un progressivo degrado delle condizioni del circuito, il che rende più complicato mantenere la traiettoria ideale; purtroppo anche in questo caso la fisica dei solchi è assolutamente secondaria e non influenza, se non in minima parte, il modo di guidare, così come la massa del pilota sospeso in aria risulta ancora troppo inconsistente. Per questo gioco sembra che Milestone non abbia usato A.N.N.A, l'intelligenza artificiale che ha debuttato qualche settimana fa in MotoGP 19: un vero peccato perché il comportamento degli avversari controllati dalla CPU è estremamente fastidioso. Portiamo come esempio il primo Gran Premio, in Argentina. In gara 1 siamo stati travolti e ci siamo trovati ultimi dopo un paio di curve. Il gap con il ventunesimo pilota è rimasto sui 10 secondi per l'intera durata della prova, mentre i nostri tempi sul giro erano costantemente nell'ordine di 1m 40s. In gara due, dopo aver preso il comando al via, siamo riusciti a chiudere in prima posizione senza mai essere attaccati, sebbene il nostro ritmo non fosse minimamente cambiato. Vien da sé che il livello di sfida sembra tutt'altro che bilanciato. Capitolo cadute: si tratta di un elemento che non sembra riguardare gli avversari. In ore di Gran Premi assistito appena ad un paio di incidenti; in compenso ci siamo trovati spesso col muso sul fango sia per l'aggressività degli avversari, le cui spallate sono sistematicamente letali, sia per la presenza di ostacoli invisibili lungo la pista. Si tratta di un problema che avevamo già segnalato nella recensione di Supercross e che non è stato risolto. In pratica succede di inciampare su paletti che dovrebbero piegarsi al passaggio di una ruota, o di smaltarsi contro delle barriere di protezione poste lungo il tracciato, pur non passandoci sopra. Non si tratta di casi frequenti, ma sono comunque molto fastidiosi.

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Editor e tecnica

L'editor è una "novità" ereditata tout court da Monster Enregy Supercross: è molto intuitivo anche se non estremamente profondo. Si governa velocemente utilizzando il mouse, ma anche col joypad ci si riesce a barcamenare discretamente. Il Playground è invece l'area free-roaming dove affinare le proprie abilità: forse è un po' più convincente di quella del predecessore, ma non ne abbiamo davvero sentito il bisogno. La release di anteprima presenta degli aspetti ci hanno un po' spaventato: oltre ad alcuni sporadici (e inspiegabili) crash di sistema, abbiamo notato delle sviste fastidiose, come l'impossibilità di ritirarsi dal primo Gran Premio in Argentina che funge da tutorial. Tecnicamente non abbiamo visto quelle migliorie che sarebbe stato lecito attendersi: il pubblico ai lati del tracciato è composto quasi esclusivamente da semplici figure immobili e i movimenti dei piloti sulla moto sono un po' macchinosi. Anche gli effetti particellari, come gli schizzi di fango alzati dalle moto soprattutto durante le prove bagnate (il meteo è variabile), avrebbero meritato più attenzione. Il motore grafico è il consueto Unreal Engine 4 che riesce quantomeno a garantire un buon frame rate anche con schede video di fascia media. Non abbiamo certezze sulla velocità di esecuzione per console (il titolo è previsto anche per Xbox One e PlayStation 4), ma dubitiamo che il valore sarà superiore ai 30 fps, memori anche del trattamento ricevuto da MotoGP 19 dove il fattore velocità era più percettibile. In ogni caso è davvero difficile notare delle differenze macroscopiche mettendo fianco a fianco MXGP 2019 e MXGP Pro, datato 2018. Ci sono solo poche settimane per sistemare gli ultimi dettagli: l'uscita ufficiale del titolo di Milestone è prevista per il 27 agosto.

Mxgp 2019

MXGP 2019 si presenta come un capitolo che punta moltissimo sulle basi poste in precedenza: ci sono diversi elementi di interesse, oltre ovviamente alla presenza delle licenze ufficiali, ma per il momento non abbiamo notato un salto in avanti netto ed evidente. Torneremo a parlarne in sede di recensione per tirare un riga sul progetto.

CERTEZZE

  • Piloti e tracciati ufficiale della stagione in corso
  • Sfida coinvolgente
  • Interessante modalità carriera

DUBBI

  • Il modello di guida è troppo poco simulativo
  • Migliorie limitate rispetto ai precedenti episodi
  • IA deficitaria