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Monster Energy Supercross 2, la recensione

Milestone torna protagonista nelle gare USA con Monster Energy Supercross 2.

RECENSIONE di Luca Olivato   —   05/02/2019
Monster Energy Supercross 2 - The Official Videogame
Monster Energy Supercross 2 - The Official Videogame
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Chi non conosce l'energy drink Monster, probabilmente il "secondo" più famoso? Si differenzia da Red Bull per le dimensioni molto più "yankee" (la lattina è da mezzo litro) e per la grande varietà di gusti; anche se nel nostro paese se ne trovano comunemente solo quattro o cinque varianti, gli scaffali dei supermercati del Nord Europa e degli Stati Uniti hanno un elenco molto più lungo. A parte questo le due aziende alimentari basano la maggior parte del loro business sulla sponsorizzazione di eventi sportivi, soprattutto di carattere motoristico o estremo. Il supercross, versione ancora più spinta del motocross, rappresenta il miglior connubio tra queste due filosofie e Milestone, un'autorità quando si parla di simulazioni a due ruote, ha deciso di sfruttare la licenza per realizzarne il videogame ufficiale. Il primo titolo è uscito appena un anno fa, ma in quel di Milano hanno pensato che ci fosse qualche dettaglio da mettere a posto. Vediamo cos'hanno combinato con Monster Energy Supercross 2.

Un po’ più scelta

L'impostazione è più o meno la medesima del primo titolo. Dal menù iniziale si può decidere se disputare un singolo evento, partecipare ad un campionato standard, sfidare sé stessi nel Time Attack o, novità dell'ultim'ora, divertirsi liberamente nel compound, sulla falsariga del ranch di Valentino Rossi. Ovviamente la modalità carriera è quella più interessante perché permette la scalata al titolo della classe regina (dove le moto sono dotate di motore da 450cc) partendo dalle meno potenti 250cc. Dopo aver dato nome e aspetto al proprio avatar, si sceglie una tra le moto ufficiali (Honda, Kawasaki, Suzuki, Yamaha, Husqvarna e KTM) e il campionato in cui iscriversi tra quello orientale e occidentale. La differenza risiede solo nei tracciati: ciascuno ne ha sette esclusivi mentre due (Indianapolis e Las Vegas) sono condivisi; le moto più potenti invece si sfidano alla meglio delle diciassette prove e non sono divise in categorie regionali. Non si tratta solo di conquistare il miglior piazzamento, perché l'agenda di un pilota di supercross può essere molto fitta. Così gli sviluppatori hanno deciso di lasciare al giocatore il compito di programmarla, scegliendo alcune attività da svolgere in preparazione della gara domenicale. Ad esempio, ci si può allenare in singole abilità, perfezionando l'atterraggio o cercando di migliorare la percorrenza in curva, oppure sfidare un acerrimo rivale in una prova cronometrata, o ancora dedicare del tempo a sponsor e fan attraverso delle conferenze stampa in cui il giocatore è un semplice spettatore. In questo modo si possono acquisire punti esperienza e denaro, esattamente come accadeva nel titolo originale.

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Soldi e fama

Con i dollari si possono comprare potenziamenti per la moto: dal manubrio al coprimano, dagli scarichi alle sospensioni, quasi ogni elemento del destriero motorizzato può essere reso più efficiente. L'esperienza invece sblocca nuovi outfit ed esultanze (a loro volta da acquistare) che ovviamente non impattano sulle prestazioni della moto, ma possono invece attrarre sponsor più munifici. Tale schema, nel primo Supercross, non era molto bilanciato, in quanto in poco tempo si riusciva a disporre di un conto bancario tanto capiente da permettere di elaborare al massimo la moto. In questo seguito è stato ottimizzato e, per quanto l'approvvigionamento finanziario non si possa certo definire impervio, è comunque un po' più lento e progressivo e stimola di conseguenza anche le attività che aumentano l'esperienza. Anche gli sponsor sono un po' più variegati: se prima banalmente si sceglieva quello che pagava di più per ogni vittoria, qui si potrebbe preferire quelli che prediligono l'esposizione mediatica e che garantiscono soldi facili e sicuri. In ogni caso ci saremmo aspettati qualche novità più sostanziosa per quella che rimane la modalità regina del gioco e le novità introdotte, per quanto mostrino un buon potenziale sulla carta, ci sono sembrate implementate ancora in modo poco incisivo: infatti siamo riusciti a vincere il campionato 250cc East al primo tentativo (in modalità Normale).

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Regolamento sportivo in pillole

Il week-end di gara prevede diverse fasi. Inizialmente si disputano le qualifiche della durata di 10 minuti a cui prendono parte 40 piloti (nella realtà sarebbero di più, e questa fase servirebbe ad ottenere la TOP 40; nel gioco di Milestone è fondamentalmente un warm-up per mettere a punto l'assetto della moto). Si disputano poi due heat race (ma il giocatore prende parte a solo una di queste), ciascuna delle quali popolata da 20 piloti, della durata di 6 minuti + 1 giro: i primi 9 per gara passano al Main Event (lo spettacolo vero e proprio che fornisce punti iridati), mentre gli altri 22 hanno ancora una possibilità di qualificarsi attraverso la Last Chance Qualifiers: una gara veloce di 4 minuti + 1 giro in cui i primi quattro si uniscono ai rimanenti 18, completando così lo schieramento di partenza che prevede un massimo di 22 partecipanti. L'evento principale dura 20 minuti + 1 giro (15 per le 250).

Non è un gioco da ragazzi

Il tasso di difficoltà di Monster Energy Supercross 2 è tutt'altro che banale, come del resto ci aveva insegnato anche il predecessore. Questa disciplina differisce dal motocross principalmente per le location: si corre all'interno di stadi dove, dall'alto degli spalti, il pubblico può seguire lo spettacolo senza il rischio di perdersi momenti chiave. Questo implica che i tracciati siano molto compressi e pieni di curve a 180 °C che rendono praticamente deleterio un approccio "corsaiolo": l'acceleratore va dosato con parsimonia, non ci si deve far prendere dalla frustrazione se all'uscita di (quasi) ogni curva si parta da fermi e bisogna fare il callo al fatto che la traiettoria vada modificata anche quando le ruote non toccano il terreno. La cosa che conta di più è il ritmo, o, per dirla più correttamente, il "flow": quando si affrontano numerosi dossi in sequenza (detti whop in gergo tecnico) è importante atterrare quanto più possibili paralleli, per evitare di piantarsi o di perdere preziosi secondi. L'intelligenza artificiale degli avversari è uno dei punti forti del gioco di Milestone: gli altri piloti, già al livello intermedio, sanno girare molto forte e conquistare la vittoria richiede sempre un elevato grado di concentrazione. Come in passato abbiamo riscontrato una certa discrepanza (anche se meno marcata) tra le performance in qualifica e quelle in gara, dove, a parte i primi tre, il gruppone sembra leggermente parametrarsi al livello del giocatore. Padroneggiare Supercross non è cosa immediata: spesso e volentieri ci si trova fuori dal tracciato per non aver interpretato correttamente un salto o per aver sbagliato l'ingresso in curva. Situazioni frustranti che possono essere limitate sia lavorando sul set-up della moto, i cui effetti sono immediatamente riscontrabili nella guida, sia ripetendo gli ultimi istanti prima della caduta grazie all'immancabile rewind. Il tasto dolente resta però sempre la gestione della fisica, con le moto che sembrano essere ancora troppo poco rispettose delle leggi dettate da Newton. Non è un caso che gli sviluppatori abbiano concentrato gli sforzi sullo "scrub", ossia quelle evoluzioni da compiersi a mezz'altezza per atterrare nel minor tempo possibile. Purtroppo, i risultati non sono ancora soddisfacenti e, quantomeno nel nostro caso, non abbiamo quasi mai allontanato (o avvicinato) le levette analogiche del joypad di Xbox One per compiere le scenografiche manovre.

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Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo: Windows 10 Pro 64-bit
  • Processore: AMD Ryzen 7 2700X
  • Scheda video: NVIDIA GeForce RTX 2080
  • Memoria: 16 GB di RAM

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows 7 64-Bit
  • Processore: Intel Core i5-2500 o AMD FX-8100
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 760 o AMD Radeon HD 7950
  • DirectX: Versione 11
  • Memoria: 10 GB di spazio disponibile
  • Scheda audio: DirectX compatible

Requisiti consigliati

  • Sistema operativo: Windows 10 64-Bit
  • Processore: Intel Core i7-2600 O AMD FX-8350
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1050Ti o AMD Radeon R9 380
  • Memoria: 10 GB di spazio disponibile

Il motore di Unreal 4 (tempi)

Uno degli aspetti che aveva maggiormente suscitato clamore nel primo Supercross era l'utilizzo del nuovo motore di Unreal: una scelta adottata con MXGP 3 e ovviamente confermata anche in questo Monster Energy Supercross 2. Il team meneghino ha lavorato di fioretto, riducendo il tempo dei caricamenti ed eliminando alcuni dei rallentamenti che si potevano verificare soprattutto sull'hardware poco potente delle console. La nostra prova è stata effettuata su PC e, al massimo del dettaglio, non abbiamo riscontrato alcun calo nel frame rate che restituisce una buona sensazione di velocità. Il comparto grafico, che potrebbe apparire di buon livello agli occhi di un utente di PlayStation, o Xbox, non ha subito grosse modifiche ed è gradevole. Scendendo nello specifico troviamo una buona cura nella realizzazione delle moto e dei piloti, dove le modifiche fatte in garage si riescono ad apprezzare sin da subito, mentre ci sarebbe piaciuta una maggiore caratterizzazione degli stadi che sembrano assomigliarsi un po' troppo. Ancora negativo il giudizio sulla visuale in prima persona, ma è un neo su cui non ci sentiamo di calcare troppo la mano visto che difficilmente può rappresentare la scelta di un giocatore. Il sistema di collisioni resta sempre piuttosto "folkloristico", con avversari che non cadono nemmeno se ci si sbatte addosso a 80 km/h, rimbalzi sui caschi degli altri piloti e cadute rovinose dovute a contatti quasi impercettibili (anzi, a volte proprio inesistenti) con le barriere di protezione. Realizzato con molta cura il comparto audio, in particolare la colonna sonora. Potente e intuitivo l'editor di tracciati da caricare in rete e condividere con amici e sconosciuti; attualmente, considerando la fase di anteprima, non valutabile il comparto multiplayer che comunque prevede l'unica possibilità di affrontarsi in un evento singolo.

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Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 79,98 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (7)
7.7
Il tuo voto

Monster Energy Supercross 2 porta solo alcuni lievi miglioramenti all'esperienza del predecessore: in poco meno di un anno di sviluppo non ci si poteva attendere di più. La modalità carriera, anche se rinnovata, non è sufficientemente profonda e risulta un po' ripetitiva. Il più grande tallone d'Achille però continua ad essere la gestione della fisica, con un particolare riguardo al peso delle moto e alla gestione delle collisioni. Dal punto di vista tecnico c'è stato un lavoro di rifinitura che si può apprezzare soprattutto nelle versioni console.

PRO

  • Grafica di buon livello
  • IA impegnativa
  • Ampia personalizzazione della moto

CONTRO

  • Migliorie marginali rispetto al precedente
  • Gestione della fisica problematica