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Love, Death & Robots, la recensione

Abbiamo visto la nuovissima serie antologica originale Netflix, Love, Death & Robots, creata da David Fincher e Tim Miller. Ecco la nostra recensione.

RECENSIONE di Gabriella Giliberti   —   18/03/2019

Nei giorni scorsi è arrivata su Netflix l'attesissima serie antologica Love, Death & Robots creata da David Fincher e Tim Miller. Parliamo di diciotto episodi dalla durata variegata, compresa tra i 5 e i 20 minuti, composti da stili differenti d'animazione che vanno dal tradizionale 2D al 3D fotorealistico in computer grafica. Senza girarci troppo attorno, Love, Death & Robots è esattamente tutto ciò che stavamo aspettando da una serie tv: Fincher e Miller rompono totalmente le regole della serialità, confezionando un prodotto che abbraccia cinema, videogioco, fumetto e serie. Una produzione vasta e che ha, quasi sempre, come filo conduttore l'autodistruzione del genere umano, inquadrato come una specie fallibile, testarda, destinata ad essere sottomessa e talmente vanitosa da non riuscire a seguire le regole più semplici per la sopravvivenza. In tutto questo c'è anche la solitudine dell'uomo, la sensibilità della macchina e il paradosso alla base della vita stessa.

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Fantascienza, sesso e vita

La fantascienza viene adoperata in questa serie come il bisturi di un sapiente chirurgo - e in questo caso gli scienziati "pazzi" sono due - che disseziona e de-costruisce l'essere umano; lo rende meno di una macchina, capovolgendo le sue sorti in trame violente dove il contrasto tra la vita e la morte diventa ancora più feroce. Uno scenario basato sulla ferocia dei sentimenti e degli istinti più primordiali come l'odio e la paura, il desiderio, il sesso e l'amore. C'è chi combatte per la propria vita, chi per vendetta e chi per un sentimento tanto puro quanto reso marcio dalla società che viene messa in scena.

Love Death Robots

Una fantascienza arcaica e al tempo stesso moderna, fondata sulla metafora, sull'archetipo e su simboli che cambiano forma, man mano che questa serie prende vita sul nostro schermo. Love, Death & Robots diventa così la personificazione di tutto ciò che stiamo vivendo quando si parla di vedere, ascoltare o giocare a qualcosa.

Una nuova narrazione audiovisiva

Il tutto ci viene raccontato attraverso storie differenti: racconti concisi, dal più satirico al più drammatico, da quello più ironico a quello più scioccante. Probabilmente la parola che riassume questa serie, che usa l'animazione come format, è proprio shock. Love, Death & Robots è una serie riscrive le regole della serialità; anzi, no, le abroga e ci mette di fronte a un linguaggio che non può essere più considerato unico e analizzato attraverso il solito canone. Un linguaggio che è una nuova forma di comunicazione, espressione, rappresentazione realizzati attraverso l'unione e la comunione di più linguaggi messi insieme. Questo perché nel mondo in cui viviamo oggi, costantemente bombardati da input generati da media differenti, è impossibile poter ragionare attraverso un unico e solo linguaggio. Il mondo si espande, si evolve, si codifica in milioni di simboli e Love, Death & Robots cerca di rappresentare proprio questo accadimento attraverso l'animazione.

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Ci saranno episodi che vorrete diventino dei videogiochi, come per esempio Il vantaggio di Sonnie, Oltre Aquila, Tute meccanizzate e La guerra segreta; altri episodi dalla bellezza narrativa ed estetica degni di un film, che traboccano di empatia, come Buona caccia o Zima Blue; altri ancora che, come abbiamo visto nel più recente Spider-Man: Un nuovo universo, più tecniche d'animazione si fondono insieme, come La testimone; e altri ancora dove il fattore politico, satirico e sociale sono tutto, come Tre robot, Il dominio dello yogurt e Alternative storiche. La formula di Love, Death & Robots è semplicissima: il racconto a pillole. Quella tipologia di storia facile da guardare, per qualsiasi tipo di spettatore, ma che punta a non farsi dimenticare facilmente. Si ritorna indietro nel passato, alle primissime due stagioni di Black Mirror, dove il racconto spiazzava del tutto lo spettatore, unendo alla storia una tipologia di linguaggio e rappresentazione visiva altissime e senza precedenti.

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Fincher + Miller = animazione

Se siete amanti del cinema di Fincher e del lavoro svolto da Miller, tanto nei videogiochi quanto al cinema, è facile comprendere come la serie prenda ispirazione proprio dai generi eclettici e provocatori che hanno influenzato la formazione e l'approccio alla narrazione di questi due artisti, a loro volta sostenuti da un team di esperti nel campo dell'animazione provenienti da tutto il mondo: professionisti e studi d'animazione con prospettive uniche nel loro genere.

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Animazione ibrida per adulti che nel suo essere spesso brutale sa sorprendere nella raffinatezza e violenta efficacia dei suoi episodi - quasi tutti - pronti a scivolare nelle nostre viscere per stringerle, così da emozionarci, esaltarci, disturbarci. Episodi spesso troppo veloci ma che sanno ferire molto più di intere stagioni senza capo né coda, lasciando un grado di soddisfazione notevolmente superiore. Un meraviglioso esperimento che porta Netflix e il team che ha lavorato a questo progetto, sul podio dei rivoluzionari. Un grosso, grossissimo, dito medio a tutto ciò che abbiamo visto fino a questo momento. Ormai siamo in piena era Cyberpunk dove animazione, fantascienza, sensualità e violenza si fondono in un tripudio di eccellenza e suggestione che lascia senza fiato e, lasciatecelo dire: speriamo di essere solo all'inizio!

Conclusioni

Multiplayer.it

9.0

La creatura mutaforma di David Fincher e Tim Miller supera altamente le aspettative e, soprattutto, ci mette di fronte a qualcosa di nuovo per l'era multimediale che stiamo vivendo dove è sbagliato ragionare per generi o formati, ma bisognerebbe più parlare di contaminazioni. Proprio per questo motivo Love, Death & Robots è quel passo in avanti, quello scossone necessario per portare la produzione audiovisiva e l'interazione con lo spettatore ad un livello successivo. Superiore. E ancora più interessante.

PRO

  • Un importante passo verso il futuro della collaborazione tra cinema, serie tv, fumetto e videogioco
  • Sesso, sangue, fantascienza e gatti... c'è bisogno d'altro?
  • Ogni episodio è caratterizzato da un mix unico di narrazione e animazione...

CONTRO

  • ...ma alcuni sembrano troppo simili per stile e narrazione
  • Non tutte le storie sono allo stesso livello
  • Alcuni episodi avrebbero meritato un minutaggio superiore