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Ali nere su Gotham

A Milano abbiamo avuto modo di provare nuovamente il prequel delle avventure del Pipistrello

PROVATO di Andrea Porta   —   01/10/2013
Batman: Arkham Origins
Batman: Arkham Origins
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Ad ogni nuovo incontro, il ritorno del Cavaliere Oscuro firmato Warner rivela piccole, interessanti novità. Dopo averlo velocemente provato durante il Tokyo Game Show, siamo tornati a tu per tu con il vigilante mascherato grazie ad un evento organizzato da Warner a Milano, che ci ha concesso un breve hands-on e una chiacchierata con gli sviluppatori. Sebbene, e questo ormai sia molto chiaro, il passaggio (temporaneo?) del testimone da Rocksteady agli studi di Warner Bros. Game Montreal, i quali si erano precedentemente occupati della Armored Edition per Wii U di Arkham City, abbia fatto temere un risultato non ottimale, l'avvicendamento sembra essere avvenuto senza perdere per strada nessuno dei capisaldi dei due ottimi predecessori. La paura dei fan è, semmai, che questa terza uscita sfoci nel famigerato "more of the same", incapace di offrire qualcosa di davvero nuovo per la saga. Per quanto sia ancora presto per azzardare validi giudizi in tal senso, questa ulteriore prova ci ha rassicurato perlomeno su un elemento, ossia il fatto che la nuova trama, che fa di questo terzo capitolo un prequel a tutti gli effetti, affiancata ad alcune piccole novità quanto a gameplay, potrebbe essere sufficiente per accompagnare nuove ore nei panni del Pipistrello, a patto naturalmente che tutti gli elementi si rivelino sviluppati al massimo delle loro possibilità.

Ali nere su Gotham

Un giovane pipistrello

Per quanto la domanda possa apparire banale, nella risposta è racchiuso più di un dato interessante su questo Arkham Origins. E, avendo a disposizione Ben Mattes, senior producer del gioco, non abbiamo resistito a fargliela. Perché un prequel e, soprattutto, perché un Batman, come più volte rimarcato, giovane, ancor più irrequieto e meno esperto? Le risposte sono addirittura tre, ma tutto comincia dalla volontà di porre il Cavaliere Oscuro in una situazione a lui poco familiare (e congeniale), trasmettendo questo disagio anche ai giocatori.

Ali nere su Gotham

Se, procedendo nella linea temporale, la figura di Batman nel contesto di Gotham City perde via via di credibilità, soprattutto nei suoi rapporti sempre più stretti con la polizia, gli inizi, che lo vedono come un vigilante braccato tanto dal crimine organizzato quanto dalle forze dell'ordine, racchiudono un certo fascino. Ecco quindi che, con Origins, si è deciso di tornare a quel periodo più incerto della carriera del Pipistrello, in cui la natura quasi mitologica della sua figura serpeggia per le strade della città corrotta dal crimine. I malviventi sono convinti che sia un essere soprannaturale, girano voci, è un pipistrello gigante, o un vampiro, beve il sangue delle sue vittime? C'è molto Burton in tutto questo, ma non finisce qui. Sfruttando l'espediente narrativo del prequel, Origins vuole anche presentare un percorso di evoluzione del protagonista tangibile per i giocatori, i quali cominceranno l'avventura nei panni di un Batman diverso da quello con cui hanno massima familiarità, e lo vedranno evolversi nel classico personaggio, togliendo al vigilante mascherato quell'aspetto granitico che l'ha finora contraddistinto nei due predecessori. L'ultima motivazione che ha spinto i ragazzi di Warner a esplorare le origini del Pipistrello è legata ai "villain" classici, e alle motivazioni che li spingono. Invece di avvelenare le acque di Gotham per l'ennesima volta, Joker, il Pinguino e gli altri illustri membri del cast di cattivi saranno alle prese con un "nuovo nemico", e questo caricherà tutta l'avventura di un'epicità in parte inedita.

Basterà un Pipistrello più giovane e irrequieto per affascinare nuovamente i moltissimi fan della saga?

Piccole novità

Prima di lasciare il pad nelle nostre mani, i ragazzi di Warner hanno velocemente ripercorso le più importanti novità introdotte da questo prequel, cominciando con l'estensione della mappa. La Gotham di Origins è ampia circa due volte rispetto a quella del predecessore, al punto da convincere gli sviluppatori ad inserire un sistema di trasporto rapido, e, naturalmente, lo spazio a disposizione è stato riempito con un gran numero di attività alternative.

Ali nere su Gotham

Durante la libera esplorazione infatti, proprio come accadeva nel predecessore, Batman intercetterà occasionalmente le chiamate radio della polizia e starà al giocatore decidere se intervenire per sventare i crimini in corso, oppure procedere sulla propria strada, rinunciando al potenziale guadagno in esperienza. Più originali sono invece le scene del crimine da investigare, delle quali si è già parlato in occasione di prove precedenti del gioco. Qui, gli sviluppatori hanno lavorato su quel concetto, spesso dimenticato, che vede Batman come uno dei più grandi detective della storia, dandogli tutti gli strumenti, e il fine intelletto, per capire esattamente cosa è successo prima del suo arrivo. Utilizzando un mix di gadget tecnologici e intuizioni, il giocatore potrà quindi ricostruire i crimini, ipotizzare l'identità del o dei malviventi coinvolti, e dar loro la caccia per le strade di Gotham. Sebbene ancora non sia possibile conoscere il numero di missioni secondarie come questa inserite nella versione definitiva del gioco, certo è che, potenzialmente, potranno costituire un'interessante alternativa alla trama. A fianco delle investigazioni vi saranno inoltre una serie di missioni definite Most Wanted, tutte legate da una sottotrama dedicata a un'organizzazione criminale nota come Anarchy, le quali richiederanno al giocatore di andare a caccia di criminali designati al di fuori del contesto della trama. A queste opportunità di gameplay alternativo si affianca un rinnovato interesse per la Bat-caverna, che in Origins assumerà, a detta degli sviluppatori, un'importanza fondamentale. Completamente esplorabile e interattiva, questa farà da hub di gioco, permettendo, oltre all'allenamento al combattimento, anche una revisione delle abilità già sbloccate e delle eventuali tute alternative, il tutto in un ambiente estremamente in linea con la più recente incarnazione cinematografica delle avventure del Pipistrello.

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Proprio tra le ampie grotte sotterranee, inoltre, si svilupperà un rapporto al quale gli sviluppatori hanno deciso di conferire una rinnovata importanza, ossia quello con Alfred. Sempre sfruttando la natura di prequel del gioco, gli sviluppatori hanno deciso di esplorare il rapporto professionale e di amicizia, a volte anche turbolento, che lega Bruce Wayne e il suo maggiordomo, per quanto ancora non ci sia possibile sapere quanto a fondo e in quali termini. Il rapporto con la polizia sarà un altro degli elementi importanti della trama, dato che in questa storia di origini Batman non potrà contare, almeno inizialmente, su una delle sue risorse più grandi, ossia l'amicizia e la cooperazione con il commissario Gordon. Ancor più che nei due predecessori, il Pipistrello dovrà guardarsi tanto dai criminali quanto dalla polizia, e in una missione brevemente mostrata l'abbiamo visto infiltrarsi in un distretto nel tentativo di recuperare informazioni su un caso, naturalmente attento a non ferire nessun agente. Tutto questo senza contare che, soprattutto nel periodo esplorato in Origins, le forze dell'ordine di Gotham sono quanto di più marcio e corrotto si possa immaginare, costringendo inevitabilmente il Cavaliere Oscuro a fare i conti con poliziotti tanto feroci quanto i peggiori criminali.

Prova diretta

Grazie a una postazione Playstation 3 ci è stato possibile provare un'ulteriore novità degna di nota di Origins, ossia i rinnovati scontri con i boss. Alcune di questi, infatti, si svolgeranno come scontri fisici uno contro uno con inquadratura molto ravvicinata e animazioni dedicate, con lo scopo di ottenere il massimo spettacolo a schermo, e impegnare non poco il giocatore. Per abbattere Deathstroke ci sono voluti infatti diversi tentativi, dato che questi scontri richiedono un utilizzo quasi perfetto della contromossa, fondamentale per avere la meglio sui pericolosi nemici.

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Nonostante una durata a nostro parere un po' eccessiva (oltre i dieci minuti, apparentemente), questi scontri sono in grado di comunicare una notevole fisicità, sfruttano il meglio del "freeflow combat" tipico della serie, e impegnano davvero non poco, portando a nuove, e gradite, conseguenze i vis-à-vis con i più pericolosi assassini di Gotham. Il gameplay più tradizionale, dal canto suo, ci è apparso come un'ottima replica del lavoro fatto da Rocksteady, con un feeling sostanzialmente invariato quando si controlla il Pipistrello per le vie e per i tetti di Gotham. Dal punto di vista grafico, la versione Playstation 3 si attesta su standard sostanzialmente identici a quelli riscontrati in Arkham City, senza, apparentemente, perdere in prestazioni nonostante la maggiore estensione della mappa. La nostra prova di Batman: Arkham Origins, l'ultima prima del verdetto finale, ha lasciato intuire come effettivamente il prequel rappresenti un'ottima replica del lavoro fatto da Rocksteady, con i ragazzi di Warner in grado, in certi aspetti, di proporre qualche interessante novità. La concettualizzazione legata alla trama e alla natura di prequel del gioco è senza dubbio lo spunto più interessante, in quanto è stata sfruttata per proporre un ambiente in un certo senso inedito per la saga, mentre la maggiore quantità di attività secondarie, e qualche attenzione in più per la Bat-caverna, potrebbero rendere più giustificata e interessante la libera esplorazione. Pericolo "more of the same" scongiurato? Per rispondere è ancora troppo presto, ma buone chance per un prodotto meritevole di attenzione anche da parte dei fan più affezionati a Rocksteady, indubbiamente, si intravvedono.

CERTEZZE

  • La natura di prequel è stata giustificata e sfruttata a dovere
  • Mappa più grande e molte nuove missioni secondarie
  • Boss fight complesse e ben realizzate

DUBBI

  • Il gameplay di base rimane il medesimo, senza apparenti novità
  • Nessun avanzamento dal punto di vista grafico