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Un roguelike stellare

Durante la GamesCom 2014 abbiamo finalmente giocato il promettente mix di arcade e roguelike dagli autori di Skull of the Shogun

PROVATO di Vincenzo Lettera   —   22/08/2014
Galak-Z: The Dimensional
Galak-Z: The Dimensional
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Bip! Bip! Bip! ci avverte una spia sullo schermo mentre il motore della nostra nave spaziale si prepara a fare il botto. Il resto del caccia non è messo poi tanto meglio, bruciacchiato dai colpi di laser e ammaccato per le troppe volte che abbiamo sbattuto contro le pareti del livello. Nella realtà siamo in una piovosa Colonia, nella camera d'albergo di Jake Kazdal e Raj Joshi di 17-BIT, ma al di là del monitor siamo proiettati tra stelle, meteoriti e basi spaziali mentre, pad alla mano, proviamo Galak-Z: The Dimensional. Kazdal sogghigna divertito mentre goffamente usiamo i propulsori per controllare l'inerzia della nave. "Te la cavi bene", ci dice senza nascondere una punta di sarcasmo. Dall'esterno si sente un tuono che cattura l'attenzione di Joshi, ma al momento siamo troppo concentrati sul gioco, impegnati ad affrontare un grosso mech tutt'altro che amichevole, schivando colpi e cercando disperatamente una via di fuga. Bip! Bip! Bip!

Ispirato ai giochi e agli anime del passato, Galak-Z promette essere un roguelike a dir poco stellare

Controllo totale

Mentre ci racconta del suo nuovo progetto, Kazdal ci dice che Galak-Z è il gioco che ha sempre desiderato realizzare. È una frase-cliché che dopo anni di fiere e interviste ci siamo abituati a ignorare, ma stavolta non facciamo fatica a crederci. Se con Skulls of the Shogun il team di Seattle ha voluto reinterpretare il genere degli strategici a turni, Galak-Z rappresenta un omaggio agli arcade vecchia scuola, agli shoot'em up Made in Japan e all'animazione nipponica degli anni '70 e '80. Tutti generi e fenomeni estremamente cari a Kazdal e compagni.

Un roguelike stellare

In arrivo entro la fine dell'anno, il gioco si può sintetizzare come un'esplosiva miscela di roguelike e sparatutto top-down, in cui, ai comandi della propria nave, bisogna farsi largo attraverso livelli sempre diversi, eliminando una serie di nemici e portando a termine obiettivi che cambiano di volta in volta. In un periodo sempre più saturo di roguelike, entusiasmarsi davanti all'ennesimo frullato di contenuti procedurali sembra impossibile. E allora perché non riusciamo a scollare gli occhi dallo schermo? La risposta sembra essere nella cura quasi ossessiva che 17-BIT sta riponendo in ogni aspetto del gioco, a partire dal ritmo dell'azione e dalla risposta ai comandi. Utilizzando grilletti e dorsali, è possibile attivare i propulsori posteriori o quelli frontali per spostarsi in avanti o indietro, regolando la velocità (ma occhio a non surriscaldare il motore!) e tenendo a bada la forza d'inerzia. Per fermarsi all'improvviso basta attivare entrambi i propulsori assieme, ma ci sono voluti pochi minuti per prendere dimestichezza coi controlli e spostarci in maniera meno impacciata all'interno di quello che è a tutti gli effetti un dungeon nello spazio. Kazdal nota che abbiamo alcune difficoltà con lo stick analogico: "La nave si orienta semplicemente in base alla direzione dello stick", ci dice "ma chi è abituato ad inclinare a destra e sinistra per ruotare in senso orario e antiorario potrà tranquillamente impostarlo dalle opzioni. Secondo noi, è più comodo così".

DNA giapponese

Una volta che abbiamo preso la mano con i movimenti di base cominciamo ad aggiungere altra carne al fuoco: con la pressione di un tasto la nave esegue una manovra evasiva sul posto, perfetta per schivare proiettili e nemici in arrivo; allo stesso modo è possibile agganciare alcuni avversari all'interno di un cono e lanciare dei potenti missili a ricerca. Tuttavia, il solo armamentario a disposizione del giocatore non è sufficiente, e ogni nemico va affrontato con un minimo di strategia e attenzione.

Un roguelike stellare

Se si vuole procedere in maniera furtiva bisogna cercare di non fare rumore e stare alla larga dal raggio visivo delle navi aliene, ma durante la nostra partita abbiamo affrontato vari tipi di avversari, da agguerriti caccia a insetti giganti pronti a rincorrerci per tutto il livello, passando per pericolose piante che si ingrandiscono quando ci si avvicina troppo. A rendere le cose ancora più interessanti ci sono poi nemici appartenenti a fazioni rivali: "Un po' come in Halo, puoi metterli l'uno contro l'altro, nasconderti dietro l'angolo e aspettare che si massacrino a vicenda". Completiamo un livello e vogliamo subito provarne uno più impegnativo, come un bambino che sull'altalena urla "Più forte! Più forte!". Al secondo tentativo ci sentiamo già più sicuri, e riusciamo ad apprezzare ancora di più il sistema di controlli. Dover ruotare la nave per poi accelerare ricorda molto il buon vecchio Asteroids, ma la possibilità di andare in retromarcia, scattare in avanti, bloccarsi all'improvviso ed eseguire improvvise schivate danno una sensazione di controllo totale. È elettrizzante. Ad avere un feeling "old school" non è però soltanto il gameplay. Tra colori vivaci, effetti cartoon e il ritratto del pilota sempre visibile, Galak-Z si rifà a vecchi anime come La corazzata Yamato e Macross, raggiungendo il suo apice quando lo schermo si affolla di nemici e le pareti rocciose si illuminano ad ogni esplosione. L'amore del progetto verso lo stile e la tradizione nipponica è talmente evidente che non ci stupiamo quando Joshi ci dice che il team sta per trasferirsi a Kyoto.

Un roguelike stellare

Nell'ultima parte della presentazione, gli sviluppatori ci hanno dato un assaggio di tutte le armi e gli equipaggiamenti che sarà possibile sbloccare: "Alcuni di questi cambieranno in maniera più o meno visibile il tipo di attacco della nave, o anche il modo con cui la si pilota", ci viene detto. Infine passiamo il pad a Kazdal che ci mostra un livello più avanzato. E il gioco acquista tutto un altro senso. Piroettando come un matto e sfruttando la forza d'inerzia per esibirsi in veloci strife, il fondatore di 17-BIT affronta ogni nemico in maniera diversa, attirandone uno in una trappola o sparando in una pozza di lava per colpire un gruppo di alieni con zampilli incandescenti. Molto presto però le cose si mettono male, i nemici aumentano e nonostante una vana resistenza, la nave di Kazdal finisce in mille pezzi. "Te la cavi bene", gli facciamo eco divertiti. Il tempo a nostra disposizione finisce, ma appena lasciamo la camera d'albergo siamo quasi tentati di tornare dentro e pregare il duo di lasciarci fare un'altra partita: ancora prima di essere un delizioso omaggio agli arcade di un tempo e alla tradizione dell'animazione giapponese, Galak-Z è uno shoot'em up inebriante e frenetico, che grazie alla sua natura da roguelike diventa anche abbastanza imprevedibile da assicurare sfide mai uguali. Le premesse per un gioco stellare, insomma, ci sono tutte.

CERTEZZE

  • Divertente, veloce e frenetico
  • Azzeccato stile da anime vecchia scuola
  • Livelli sempre diversi

DUBBI

  • Da verificare la varietà delle missioni