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L'e-commerce? In sala di rianimazione.

Abbiamo realizzato sondaggi, intervistato persone, raccolto informazioni: tutto questo per cercare di comprendere lo stato attuale dell'e- commerce videoludico in italia. Ed il risultato è tutt'altro che positivo...

APPROFONDIMENTO di La Redazione   —   29/08/2001

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E’ questione di cultura?

A questa, che è una domanda piuttosto complessa, si possono trovare diversi percorsi di risposta. Il primo è quello che mette sul banco degli imputati la totale mancanza di offerte sul singolo prodotto online: in Italia l’unico modello che ha attecchito, e neanche da troppo tempo, è quello della prenotazione. Ludostore, che in questo senso ha aperto la strada, offre la possibilità di acquistare usufruendo dello sconto del 10% (circa 10.000 per titolo), e su questa via si sono via via incamminati gli altri store italiani.
Tuttavia se il passo avanti è stato compiuto, ora la situazione è ferma: perché non esistono offerte di vendita che coinvolgano diversi prodotti legati al videogioco? Basta dare un occhio a Ebworld, che regala a chi prenota Arcanum un disco aggiuntivo di missioni inedite, così come aveva fatto per Fallout Tactics e per altri titoli: si tratto solo della punta dell’iceberg. Ciò che è chiaro, è che all’uscita di ogni prodotto rilevante, gli store Online U.S.A. si combattono a colpi di esclusiva. Chi offre la maglietta, chi la colonna sonora, chi un gioco minore in abbinamento.
Questo è il panorama all’uscita di Serious Sam, tra l’altro venduto a 19 dollari:

  • Best Buy - Acquista una copia di Serious Sam e in regalo: 10 livelli esclusivi per il multiplayer, trailer di Serious Sam, trailer di Max Payne, 10 dolllari di sconto sull'acquisto di Max Payne e sconto speciale sull'acquisto della guida strategica di Max Payne .
  • EB - Prenota Serious Sam ed avrai in regalo un cd con la versione completa di Duke Nukem 3d, un video esclusivo di Max Payne ed un video di Duke Nukem Forever.
  • Future Shop (Canada) - Acquista una copia di Serious Sam e in regalo 10 livelli bonus per il Deathmach, il trailer di Max Payne ed il trailer di Serious Sam.
In Italia ricordiamo solo pochi esempi:Gamezone con il Bundle Diablo2+espansione+pupazzi del gioco, Ludostore con la possibilità di acquistare Baldur’s Gate 2 insieme ad un disco d’espansione unico e originale. Se il primo è stato realizzato internamente, cioè senza l’appoggio del distributore italiano, il secondo al contrario è stato realizzato con l’ausilio di Halifax, situazione che si dovrebbe ripetere più spesso, per l’uscita di titoli importanti in Collector’s Edition.
Tuttavia, come ci fa notare Paolo Gelain, Product Marketing Manager di Cidiverte "In Italia questa nicchia di mercato può esistere ma è troppo limitata per giusitifcare l'economicità di questo tipo di prodotti". E' Alberto Lucchi, presidente di Ludostore, che ci fa notare come "i Publisher Europei non sono in sintonia con quelli Americani" ed è per questo che la situazione da noi è così differente. "Per quello che ci riguarda", continua Lucchi, "Ludostore sta definendo con i distributori alcuni accordi, al fine di realizzare delle offerte particolari: la prima di questa riguarderà Druuna (a fine settembre). Il futuro è probabilmente questo, quello delle proposte a discrezione degli store, ma non direttamente dai distributori.".

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E’ questione di cultura?

E l'utenza?
Spike ci scrive "...ad esempio quando è uscito BG2 si poteva cercare di realizzare un'offerta su BG1 ma non mi risulta che nessuno ci abbia pensato". E allora perchè da Compuexpert vendono Fallout 2, Planescape Torment e Baldur's Gate a meno di 20 dollari?
Per il momento non possiamo che registrare una totale mancanza di maturazione degli store in questo senso, e fino a quando la mentalità non cambierà, dovremo accontentarci dello sconto prenotazione, che, avendo uniformato l'offerta, uccide la concorrenza e quindi la qualità finale per l'utenza...
Un secondo percorso di spiegazioni è quello che focalizza la nostra attenzione su un paio di fattori collegati tra loro: l'Italia è, così come la definisce Vitale, Presidente di Pergioco, "il paese dei mille comuni", cioè uno stato dove in ogni piccolo paesino esiste un negozio di videogiochi, e l'e-commerce non può, come succede in America, "usufruire di una così vasta base di utilizzo". A questo va sommato l'aspetto culturale dell'acquisto, che da noi, vuoi per la cronica mancanza di fiducia verso le poste e verso le transazioni Online, non ha ancora raggiunto stabilità e maturità.
Sottolinea ancora Paolo Gelain "credo che l'ecommerce B2C in Italia non raggiungerà mai elevati livelli di diffusione in quanto elimina una delle componenti più importanti dell'esperienza dell'acquisto cioè quella componente di entertainment legata al visitare più punti vendita, provare e confrontare gli articoli etc etc. In questo comparto Internet più che mezzo per l'acquisto avra il ruolo di mezzo informativo per raccogliere e comparare informazioni prima dell'atto di acquisto".
Ma ora analizziamo i due fattori che più penalizzano oggi l'e-commerce videoludico: i prezzi e le spese di spedizione.

I prezzi

Cercando la convenienza dell’acquisto online, quante volte vi è capitato di imbattervi in prezzi realmente vantaggiosi, più convenienti rispetto a quelli praticati nei negozi della vostra città?
Non è difficile intuire la risposta, dato che generalmente i prezzi dei prodotti online sono esattamente gli stessi, se non maggiori: perché?
E’ il responsabile di Astrocomputer che ci offre la spiegazione più lucida: "I siti di vendita online, sono semplicemente negozi o catene di negozi, che danno anche quel servizio, e in più devono combattere con i corrieri, pacchi respinti, pacchi rubati… il margine è sempre quello... non c’è una diversa distribuzione del gioco versione Online, è lo stresso prodotto che si vende nello store, la stessa iva, le stesse tasse e via dicendo, paradossalmente la vendita costa di più, invece di costare di meno: se ci fosse una legislazione che tratta l’Ecommerce in modo diverso per quanto riguarda i costi e e le tasse…".
Già, è proprio questo: se è lo stesso prodotto, trattato sotto lo stesso punto di vista fiscale, allora non ci può essere disparità di offerta tra quella online e quella del negozio vicino a casa: dove è la convenienza online? Non c’è.
Un ulteriore approfondimento della questione, ci viene da Vitale, che è d’accordo nel definire i siti "semplici pubblicità” per i negozi, decretando lo stato di morte "apparente" dell'e-commerce videoludico: come dargli torto, quando ci racconta che le percentuali introiti online/negozi si aggirano intorno al 5%?
Forse ha ragione un nostro lettore, Martino Sabia, che afferma che "ci vorrebbe un pò di coraggio da parte di tutti, da parte dei produttori, abbassando i prezzi iniziali del prodotto, da parte dei distributori nazionali, dei rivendotori, ed infine da parte dello Stato, che riduca l'I.V.A. sul software online".
Due parole vanno infine spese per i titoli vecchi di qualche mese: quando vedo in rete, laddove non dovrebbe virtualmente esistere giacenza e problemi relativi, che i prezzi dei giochi restano fermi anche dopo 12 mesi, mi chiedo che senso abbia parlare di dinamicità del mercato. L'impressione è che ciò avvenga per pigrizia dei gestori, che così facendo si lasciano sfuggire quella che forse è la fetta più importante del mercato videoludico, rappresentata da tutti coloro che non intendono ancora aggiornare il proprio Hardware. Da lodare, in questo senso, l'uscita delle Budget Edition, che permettono di poter accedere a titoli importanti spendendo decisamente meno: ciò, va sottolineato, non è iniziativa degli Store ma dei distributori.

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La spedizione

La seconda voce negativa che penalizza l'e-commerce italiano è rappresentata senza dubbio dalle spese di spedizione della merce, poiché "sono troppo alte e non coprono gli eventuali prezzi ribassati che offrono i negozi Online", come ci fa notare Pibaro. Facciamo un salto su qualche sito e vediamo se corrisponde a realtà: da Ludostore e da Gamezone le spese vanno da un minimo di 13.000 ad un massimo di 25.000 per il corriere celere, che può comunque aumentare in base al numero di oggetti richiesto. Da Pergioco la situazione è addirittura peggiore: si va dalle 18.000 alle 37.500 per le isole minore e per Venezia.
In un primo momento ciò che abbiamo pensato, è che sicuramente è colpa delle Poste Italiane, poiché i costi vengono definiti da loro e non possono essere ritoccati più di tanto: non ci può essere soluzione per questo.
Ma poi abbiamo fatto un giro per qualche altro E-store, e ci siamo trovati di fronte una situazione piuttosto particolare: già Elwynd ci aveva ricordato che "ci sono un paio di siti specializzati nella vendita di Dvd che praticano un prezzo realmente scontato", ma quando ci siamo andati, ed abbiamo ordinato 7 Dvd, abbiamo sperso 9.900 lire: per un corriere espresso.
E allora c’è qualcosa che non torna: perché Dvdweb da spendo 9.900 e mi offrono il corriere espresso (e risparmio 8/10.000 lire sul prezzo di ogni singolo film), quando dalle tre grandi catene sopracitate per avere lo stesso servizio devo spendere più del doppio?
Sicuramente negli accordi tra Dvdweb ed il corriere a cui si affidano il bilancio in uscita è negativo, ma ciò che davvero conta è che io, l’utente finale, risparmio sull’acquisto del prodotto: allora si stabilisce un rapporto di fiducia tra me e lo store.
Come sottolinea Gallizio, responsabile di Gamezone, "per ribassare anche di sole 1000 lire il costo della spedizione dobbiamo farcene carico noi senza che i corrieri facciano alcun passo avanti per favorire l’Ecommerce: non parliamo poi della legge italiana che tutela solo ed esclusivamente i corrieri, assicurando la merce a chilo (!)". Ciò che succede in questo caso è che, accollandosi parte delle spese di spedizione, in un ottica che potrebbe apparire perdente, lo store invoglia l’utenza a rivolgersi a lui piuttosto che ad un altro concorrente: non è strano quindi scoprire che Dvd.it offra la spedizione gratis per un acquisto maggiore di 200.000 lire…
Una situazione che, oggi, ancora non esiste per il prodotto "videogioco". Quale può essere il motivo? Una simpatica spiegazione ce la offre Nigthraider “Leggi bene il regolamento del monopoli.”
Tuttavia, ad illuminare un pò la scena futura, Lucchi ci anticipa che "a settembre ci sarà una piccola rivoluzione, dovuta anche al nuovo corso di Poste Italiane: Ludostore, grazie al grande volume di vendite online mensile, riuscirà a ridurre sensibilmente i prezzi di spedizione nel margine del 30/35%".

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Conclusioni

Eb1 ci offre la possibilità di vedere uno dei possibili futuri per l'Ecommerce: non più acquistare il prodotto dallo store o direttamente dal distributore, bensì scaricare il codice sul proprio computer. Così facendo si eliminano le spese legati alla duplicazione, al packaging, alla spedizione, ed il costo finale scende sensibilmente: tuttavia una situazione del genere in Italia è ancora improbabile, in quanto la diffusione del Broadband, della banda larga, è ancora lontana dall'essere realtà. Si tratta senza dubbio di qualcosa di interessante, di cui probabilmente in futuro sentiremo ancora parlare.
Ritornando nei nostri lidi, senza dubbio una strada da seguire potrebbe essere quella di proporre la scelta tra l'abbinamento con gadget, magliette, cd e quant'altro, e tra lo sconto prenotazione: sicuramente lo store che decidesse di proporre per primo qualcosa del genere, avrebbe presto un quadro dei desideri dell'utente più preciso. Da parte nostra non possiamo che registrare, praticamente in ogni mail arrivataci a riguardo, la speranza di poter vedere in breve ritoccato il prezzo dell'articolo, migliorato il servizio di spedizione ed il suo costo, la possibilità di cambiare il prodotto se difettoso in breve tempo e senza costi aggiuntivi, e la presenza di un servizio di customer care (che in italia per il momento viene adottato solo da Gamezone).
In definitiva il quadro d'insieme che ci troviamo di fronte è quello di un mercato piuttosto arretrato, svantaggiato da alcune scelte centrali (la mancata differenzazione del trattamento fiscale) e da altre locali (nessuna differenzazione rispetto all'offerta dei negozi): tuttavia la speranza è quella di poter cogliere in alcuni cambiamenti (ultimamente alcuni siti hanno adottato restyling grafici e di contenuti, valorizzando il singolo prodotto ora descritto anche con shot presi dal gioco, link, soluzioni...) un segnale di ripresa, ma, come sempre, l'ultima parola spetterà al consumatore.

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Conclusioni

P.S.: un ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato a questa piccola inchiesta, in particolar modo ai lettori che ci hanno inviato più di cinquanta Mail: siete davvero la forza di M.it.

Le ragioni di un perchè.

Girovagando per la rete in cerca di acquisti, non è difficile imbattersi in uno dei tanti siti di vendita videoludica d’oltreoceano, sia esso Ebworld, Tronix o il più omnicomprensivo Amazon.
Ciò che non sfugge all’occhio più allenato, e soprattutto al suo portafoglio, è che, a differenza di quanto avviene nel nostro Paese, il fulcro dell’offerta online americana si basa sulla personalizzazione della vendita del prodotto.
Sorvolando sul prezzo più basso (rispetto al costo della vita) che viene generalmente proposto negli U.S.A. per i titoli più recenti, non è difficile infatti accorgersi di come ogni sito, anche il più piccolo, cerchi di differenziare il singolo prodotto, abbinandolo ad offerte comprensive di gadget, magliette, colonne sonore e quant’altro possa essere legato al titolo stesso.
Valorizzando in questo modo il prodotto videogioco, il mercato offre all’utenza una più ampia possibilità di scelta (in alcuni casi dettata dalla semplice convenienza di prezzo ed in altri dalla possibilità di ricevere con il gioco un particolare oggetto) rispetto a quella a cui siamo abituati noi.
Ora, qui a Multiplayer.it ci siamo fatti una domanda, e per capire la risposta abbiamo intervistato molte persone e lanciato diversi tipi di sondaggio: se volete scoprire a che punto è l’e-commerce videoludico italiano, non vi rimane che compiere questo viaggio insieme a noi.