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Polarium Advance, recensione

Dopo l'uscita su DS, Nintendo riprone il suo intelligente puzzle game anche su GBA... sarà all'altezza del predecessore?

RECENSIONE di Alessandro Bacchetta   —   28/04/2006
Polarium Advance
Polarium Advance
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Polarium Advance, recensione
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Polarium Advance, recensione

Bianco e Nero

La meccanica alla base di Polarium è, come quella di molti altri puzzle game, tanto difficile da spiegare quanto facile da assimilare una volta a contatto col gioco. Ogni volta che inizierete una partita vi troverete davanti ad una tabella, di dimensioni variabili, cosparsa di quadrati bianchi e neri. Il vostro compito sarà quello di eliminare tutte le caselle presenti sullo schermo, creando file orizzontali che siano composte tutte da mattonelle dello stesso colore: potrete dare ad ognugna la stessa tonalità, ma andranno bene anche file bianche alternate ad altre nere, l’importante è che siano uguali tutte le caselle che compongono una determinata linea orizzontale. Per fare ciò dovrete tracciare una linea immaginaria che, una volta attivata, invertirà il colore di tutte le caselle sopra le quali l’avrete fatta passare. La difficoltà di completare i vari quadri sta nel fatto che avrete a disposizione una sola linea per far sì che le mattonelle ottengano il colore giusto, una sola, lunga traiettoria che non deve invadere quelle caselle che sono già della tonalità desiderata. Dopo alcuni semplici stage di prova le cose cominceranno subito a farsi più complesse, fino a raggiungere dei livelli di difficoltà molto elevati. A complicarvi le cose ci si metteranno anche dei particolari tipi di caselle sopra le quali non potrete far passare la vostra traiettoria, oppure delle altre che hanno la funzione di sostenere tutto lo stage e che, una volta eliminate, faranno crollare tutte quelle soprastanti, che andranno a formare delle nuove linee. Il classico motto “easy to play, hard to master” si adatta alla perfezione a Polarium, che è un puzzle game dalla semplice struttura ma con una grande profondità e dei rompicapo veramente geniali ed entusiasmanti, che riescono a stimolare la logica del giocatore come pochi altri.

Polarium Advance, recensione
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DS versus GBA

Come detto inizialmente, Polarium è stato pensato in relazione alle funzionalità del DS, alle potenzialità del Touch Screen. Com'è stato possibile quindi trasferirlo su GBA senza rendere il gioco più macchinoso? Semplicemente eliminando quelle modalità di gioco che esigevano il pennino per essere apprezzate appieno. Nella versione DS di Polarium c'era una tipologia di gioco classica, alla Tetris, che su GBA è scomparsa. In questa modalità arrivavano continuamente nuove caselle nella tabella di gioco, e il nostro compito era di eliminare più linee possibile, sempre con la solita procedura, ma senza la restrizione di una sola traiettoria. Si potevano quindi invertire i colori delle mattonelle a proprio piacimento, senza alcun limite, cosa che sarebbe impossibile da fare in modo veloce senza il Touch Screen. Se col pennino bastava toccare una casella per farle cambiare tonalità, col GBA bisogna spostarci il cursore sopra, processo ovviamente più macchinoso e lento che avrebbe pregiudicato una modalità che fa della velocità una delle sue componenti basilari. Fortunatamente il bello di Polarium non è andato perduto, perché il vero Polarium risiede altrove. Anche nella cartuccia per DS, infatti, i veri pregi del gioco venivano a galla con la modalità presente anche su GBA, quella che richiede riflessione e applicazione della logica, non istinto. Gli sviluppatori hanno perciò pensato di potenziarla al massimo, triplicando i quadri della versione DS, che ora sono diventati ben 365, uno al giorno per un anno. C'è anche un editor che permette di crearsi manualmente i propri stage e una modalità in cui dovrete superare un certo numero di livelli entro una limitata quantità di tempo. E' sparito ovviamente il multiplayer della versione DS, perché si basava sul tipo di gioco classico, alla Tetris. La versione GBA è quindi migliore per quanto riguarda la modalità principale di Polarium, ma non presenta quella più tradizionale che, per quanto inferiore, era comunque utile a prolungare l'esperienza del gioco in quanto proponeva dei rompicapo generati casualmente. Dire quale sia la versione migliore è quindi un arduo compito, sicuramente però le potenzialità di Polarium e del suo singolare concept vengono fuori maggiormente su GBA, nonostante la longevità sia inferiore alla controparte per DS. Non aiutano a venire a capo della questione né il prezzo, ridotto per entrambe le versioni (circa 30 euro), né il comparto audiovisivo, minimalista sia su GBA che su DS.

Polarium Advance, recensione
Polarium Advance, recensione
Polarium Advance, recensione

Polarium vanta una meccanica di gioco molto particolare, diversa da quella degli altri puzzle game. Se negli altri titoli del genere la tensione e la velocità sono componenti fondamentali dell'esperienza di gioco, in Polarium emergono invece la logicità e la riflessione, necessarie per portare a termine i tanti rompicapo (ben 365). A suo svantaggio c'è da dire che una volta completati i tanti quadri non offre più molto al giocatore, poiché manca una modalità 'random' alla Tetris, presente invece in Polarium DS. Tra le due versioni, nonostante sia difficile decidere quale sia la migliore, noi vi consigliamo questa GBA, perché riesce meglio dell'altra ad evidenziare i tanti pregi di Polarium, ne rappresenta un'esperienza più pura, mentre quella per DS è una via di mezzo tra le caratteristiche portanti di Polarium e quelle classiche dei puzzle game.
Pro

  • Intelligente come pochi altri titoli del genere
  • Costa 30 euro
  • 365 quadri di pura genialità...
Contro
  • ... che però finiscono presto
  • Comparto audiovisivo estremamente minimalista
  • Non c'è né il multiplayer né una modalità random

Polarium, puzzle game creato da Mitchell in collaborazione con Nintendo, è stato uno dei titoli di lancio del Nintendo DS. Come molti dei giochi che accompagnano l’arrivo sugli scaffali delle rispettive console, Polarium aveva la finalità di mostrare a tutti, in modo semplice e intuitivo, le potenzialità del Nintendo DS e del suo Touch Screen. Il gioco, così come alcune delle sua modalità, era stato pensato attorno alle peculiari caratteristiche del portatile Nintendo: ha stupito non poco, quindi, l’annuncio di una versione per Game Boy Advance.