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Guerra dei mondi

Siamo volati a Parigi per scoprire tutte le novità sull'attesissimo For Honor

PROVATO di Mattia Comba   —   14/12/2016

Dopo la breve closed alpha di qualche mese addietro, For Honor torna nuovamente a far parlare di sé grazi ad un evento organizzato da Ubisoft in quel di Parigi che ci ha permesso di mettere nuovamente mano a questo interessante action game multiplayer in uscita all'inizio del prossimo anno. Tante sono state le novità presentate dal team di sviluppo: tre nuovi personaggi, una nuova modalità e tante informazioni riguardanti i piani e il supporto alla community nei mesi successivi al lancio sul mercato, che si riveleranno cruciali per dare una dimensione al successo del progetto. Purtroppo la recente conferma della necessità di essere sempre online per giocare, anche durante la campagna single player, ha già fatto storcere il naso a molti, ma siamo anche coscienti che l'anima del titolo di Ubisoft Montreal sia quella multiplayer che mischia sapientemente meccaniche cooperative e competitive per un mix che siamo ansiosi di provare nella sua versione definitiva. In tal senso ci toccherà aspettare fino al prossimo 14 febbraio, data in cui potremmo proporre alle nostre fidanzate di festeggiare un San Valentino alternativo armati di spadoni, asce bipenni e affilatissime katana.

For Horor si arricchisce di tre nuovi personaggi e tante informazioni sulla campagna e il multiplayer

New Entry

Del gameplay estremamente particolare di For Honor abbiamo già parlato in più di un'occasione, ma ogni volta che ci troviamo a combattere controllando cavalieri, vichinghi e samurai rimaniamo sempre affascinati dalla finezza di un combat system divertente ma ragionato, che richiede sempre e comunque una buone dose di tattica per padroneggiare al meglio il proprio eroe e sconfiggere l'avversario.

Guerra dei mondi
Guerra dei mondi

La parata rimane di fondamentale importanza, non di meno della mobilità dei personaggi che possono schivare o rotolare via con una capriola per aprire la difesa avversaria in cerca del colpo più devastante. In questa occasione dei nove personaggi che saranno disponibili nella versione definitiva ne abbiamo avuto a disposizione tre personaggi sui quattro che saranno presenti al lancio per ogni fazione, con la possibilità di provare per la prima volta gli imponenti Warlord e Shogoki, e l'agile Peacekeeper. Il Warlord è una montagna di muscoli e ossa altamente corazzato che va ad aggiungersi tra le fila dei Vichinghi affiancando Raider e Berserker. Si tratta di una sorta di tank che ha il compito di far da scudo ai propri compagni, colpisce duro e può piazzare trappole sul terreno per immobilizzare temporaneamente i malcapitati nemici. Stessa stazza per il Shogoki, un imponente e potentissimo samurai armato di Kanabo, una mazza di legno incastonata con punte di metallo perfetta per colpire più nemici con ampi attacchi circolari. Tutt'altra storia per la Peacekeeper, l'assassina dei Cavalieri aggraziata e veloce ma molto fragile, perfetta per delle incursioni atte ad eliminare gli avversari con un paio di colpi ma poco adatta a stare al centro del conflitto. Non bastano un paio d'ore per esplorare a fondo il gameplay e le implicazioni tattiche di ogni singolo personaggio, ma l'amalgama che si è venuta a creare tra i nove attualmente disponibili ci ha lasciato piacevolmente sorpresi in termini di eterogeneità di scelta, caratteristiche e stile di gioco. Gli approcci possibili sul campo di battaglia sono molti e tutti ben distinti tra loro grazie anche ai loadout che è possibile confezionare selezionando tra le tante abilità ed equipaggiamenti disponibili nell'inventario: dall'elmo all'armatura, passando per le armi ogni oggetto porterà con sé miglioramenti e limitazioni alle quali dovremo necessariamente piegarci. Per avere una maggiore armatura - ad esempio - bisognerà rinunciare a mobilità e potenza d'attacco, e così via per ogni altra tipologia di equipaggiamento che potrà essere ottenuto attraverso dei loot box o acquistato direttamente al negozio tramite crediti. Non è ancora ben chiaro come funzionerà il sistema di ricompense di For Honor e quale sarà il modello economico del negozio, ma gli sviluppatori ci hanno tenuto a precisare che non vi sarà alcuna barriera economica e ogni oggetto potrà essere acquistato solo con i crediti di gioco.

Da soli o in compagnia

Per quanto riguarda le modalità, a Domination (quattro contro quattro con minion e conquista degli obiettivi) e Duel (uno contro uno competitiva alla meglio dei cinque round), va ad aggiungersi Elimination, una sorta di mix tra le due: anche in questo caso si tratta di una modalità che vede contrapposte due squadre di quattro giocatori che si sfidano in una partita al meglio dei cinque round dove non è contemplato il respawn degli eroi caduti che possono essere rianimati solo dai propri compagni, con la vittoria che va alla squadra che elimina tutti i componenti dello schieramento avversario.

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La peculiarità di questa modalità riguarda l'apertura del match dove ogni giocatore inizia in un punto casuale della mappa lontano dai propri compagni di squadra, ma di fronte a un giocatore avversario. Essendo questa fase completamente casuale, cercare lo scontro uno contro uno come in modalità Duel molto spesso non è la scelta migliore, ma è preferibile riunirsi al più presto con i propri compagni cercando di non ritrovarsi mai in inferiorità numerica. Una situazione del genere in For Honor equivale a una brutta fine dato che il suo sistema di combattimento è costruito sugli sconti uno contro uno e di conseguenza occorre conoscere a menadito la mappa, i punti nei quali sono posizionati i potenziamenti e le aree più adatte dove ritrovarsi con i propri compagni di squadra per fronteggiare il nemico. In tal senso l'esperienza sarà quindi fondamentale per evitare di trasformare i match in una sorta di inseguimento tra cani e gatti nei quali non si riesce a mettere in atto una strategia efficace. For Honor non sarà solo competizione online, ma ci sarà anche una campagna single player a portarci con più dovizia all'interno dei conflitto delle tre fazioni permettendoci soprattutto di imparane i segreti per padroneggiare al meglio ogni personaggio.

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Dopo le missioni Lords and Cowarrds e Up the Beach mostrate allo scorso E3 abbiamo avuto modo di provarne altre due incentrate sue altrettante fazioni: Sabotage ci ha portato in uno scenario innevato nei panni della Peacekeeper, mentre in Raiding the Raiders abbiamo visto l'incipit della campagna dei Vichinghi. In entrambi i casi le meccaniche di gioco si sono rivelate estremamente differenti rispetto a quelle degli scontri multiplayer ed è venuto a galla altrettanto chiaramente come vi siano numerose situazioni studiate ad hoc per impratichirsi nei vari aspetti del combattimento. La missione Sabotage ha tentato fin da subito di instradarci verso un approccio più stealth utilizzando i fumogeni per cercare di sorprendere i nemici, mentre Raiding the Raiders ha puntato tutto sulla brutalità dei Vichinghi durante l'invasione di un villaggio rivale nel quale abbiamo messo letteralmente a ferro e fuoco tutto ciò che ci siamo trovati davanti. Quest'ultimo livello è poi finito con un'esaltante inseguimento a cavallo, una sequenza invero piuttosto guidata ma comunque molto coinvolgente e ben realizzata. Tecnicamente For Honor ci è sembrato più pulito rispetto a quanto visto durante l'alfa, ma nonostante lo stessimo giocando su PC non abbiamo potuto fare a meno di notare qualche calo di frame rate nelle situazioni più concitate. Le animazioni rimangono talvolta troppo legnose, mentre i personaggi si sono riconfermati solidi e ben fatti per mole di dettagli e qualità di armi ed equipaggiamento.

Alla conquista del mondo

Oltre alle modalità multiplayer, l'ossatura di For Honor per il post lancio sarà la Faction War una sorta di competizione ambientata in un mondo persistente che coinvolgerà tutti i giocatori del titolo multiplayer di Ubisoft Montreal. Ognuno dovrà scegliere una fazione con cui schierarsi e ogni vittoria o sconfitta che porterà a casa sul campo di battaglia andrà a impattare il risultato globale della fazione influenzandone la supremazia nella mappa di gioco.

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Inizialmente le regioni di ogni schieramento saranno analoghe, ma vincendo in determinate mappe sarà possibile conquistarne di nuove a discapito degli avversari espandendo i propri territori, ma facendo attenzione a non perdere quelli già sotto la nostra egemonia. La guerra tra Vichinghi, Samurai e Cavalieri non si esaurirà quindi nei singoli match, ma anzi durerà per un periodo più lungo andando a ricalcare una formula simile a quella dei titoli multiplayer di Blizzard come Hearthstone, Overwatch e Heroes of the Storm che propongono il susseguirsi di diverse stagioni: la Faction War di For Honor sarà divisa in turni di sei ore che vanno a comporre i round di due settimane che a loro volta danno vita alla stagione della durata complessiva di dieci settimane. Turni e round andranno a definire la fisionomia della mappa del mondo consentendo ai tre schieramenti di conquistare nuovi territori fino al termine della stagione, dove si tirano le somme e vengono elargiti premi ai giocatori in base alla loro performance come ad esempio oggetti estetici o ritratti per il proprio profilo personale. Ogni territorio ha differenti mappe che cambiano fisionomia in base alla fazione che le controlla esibendo stendardi e colori personalizzati. Al lancio saranno disponibili dodici mappe in tutte le modalità multiplayer, e per ognuna di saranno da 4 a 6 varianti ambientali che ne cambiano la resa visiva ma non il level design: la stessa mappa sarà quindi disponibile ad esempio in ambientazione palustre con alberi e vegetazione rigogliosa, oppure ricoperta da un soffice manto di neve.

Guerra dei mondi

La fine della stagione è il momento nel quale la software house si prende qualche giorno di tempo per introdurre nuove mappe gratuite e, se necessario, apportare qualche modifica al bilanciamento degli eroi con patch dedicate prima di dare nuovamente inizio alle ostilità con la stagione successiva. Si quindi tratta di una feature molto interessante, sulla quale gli sviluppatori hanno lavorato incessantemente praticamente dalla nascita del titolo stesso. In termini di coinvolgimento diventare parte di un collettivo che si sfida per un periodo consistente di dieci settimane su una mappa persistente è uno stimolo indubbiamente diverso dalla singola partita e la speranze di Ubisoft è ovviamente che l'attaccamento alla propria fazione preferita possa in qualche modo spingere i giocatori a dedicare maggiori ore a For Honor mantenendo sempre vivi e popolosi i server di gioco sul medio e lungo periodo. La scelta iniziale della fazione è di fatto solamente una preferenza simbolica visto che poi durante i match sarà possibile scegliere qualsiasi personaggio di ogni schieramento andando incontro alle esigenze della squadra in termini di composizione del team. Per vedere la Faction War in azione dovremmo aspettare il prossimo gennaio in occasione della beta organizzata da Ubisoft per mettere alla prova l'infrastruttura online in vista dell'imminente lancio previsto per febbraio.

CERTEZZE

  • Gameplay solido e divertente
  • Roster variegato
  • Multiplayer ben strutturato
  • La campagna ha del potenziale...

DUBBI

  • ...ma potrebbe rivelarsi un lungo tutorial
  • Ancora qualche incertezza tecnica, anche su PC
  • Bilanciamento da verificare