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La sfida impossibile di Metal Gear Survive

Uno spin-off che si trova al cospetto di un compito davvero molto, molto complesso

PROVATO di Umberto Moioli   —   23/08/2017

Ci siamo divertiti a provare Metal Gear Survive, dobbiamo essere onesti. L'esperienza cooperativa in compagnia di altri tre compagni di sventure non è molto originale ma è solida e intrattiene. E la breve presentazione della componente single player a cui abbiamo assistito, pur non facendoci gridare al miracolo, ha messo in luce un prodotto che nell'insieme funziona. Quindi qual è il problema? Il problema sta, chiaramente, nel nome: utilizzare la proprietà intellettuale ideata da Hideo Kojima crea delle aspettative, l'eredità è davvero pesante, non solo riguardo la qualità complessiva dell'esperienza, quanto piuttosto per l'originale mix di idee, trama, personaggi e situazioni sui generis. In Metal Gear Survive tutti questi elementi non ci sono e vista la tipologia di gameplay non sono forse nemmeno necessari, ma è complesso pensare che il titolo possa fare qualsiasi cosa per smarcarsi dai mugugni dei fan abituati ad altro, a differenti ambizioni. Noi proveremo comunque a spogliarci dei pregiudizi e raccontarvi quanto abbiamo provato durante la GamesCom 2017.

Corso di sopravvivenza

La partita che abbiamo giocato rispecchia quello che è il cuore dell'esperienza del gioco: in compagnia di tre compagni ci si avventura in mappe prese d'assalto da orde di zombi, cercando di sopravvivere ondata dopo ondata. I nemici passano dai classici non morti che barcollano verso di noi fino a quelli caratterizzati da un'enorme testa che esplode prima di farlo cadere al suolo. Oltre alle armi si può contare sul supporto di barricate, filo spinato, trappole ed esplosivi, tutto il necessario per pianificare una difesa che non è affatto semplice, anzi il livello di difficoltà si è dimostrato da subito parecchio alto. L'importante è coordinarsi e sfruttare le peculiarità della propria classe: ci siamo dilettati nell'utilizzo di un personaggio specializzato nel combattimento corpo a corpo e dotato di ascia e spadone, ma le alternative spaziano dal classico soldato efficace dalla media distanza fino al cecchino.

La sfida impossibile di Metal Gear Survive

Il bello è che si parte da questi stilemi di personaggi, ma poi l'equipaggiamento pesca da un numero davvero enorme di armi, oggetti, gadget e vestiti che vanno "craftati" sfruttando le risorse raccolte. In questo senso il punto di contatto con la serie di Metal Gear si vede, perché lo stile è quello, le armi, i robot e i riferimenti sono moltissimi. Certo si tratta sempre di uno sparatutto cooperativo che dà un certo senso di già visto, quello è innegabile. Dopo aver sudato le proverbiali sette camice per completare due mappe in cooperativa, abbiamo assistito ad una breve panoramica sulla componente single player. In questo caso il compito del giocatore sarà quello di costruire la propria base, ponendovi gli edifici utili a sbloccare nuovi bonus e così aumentare la quantità di opzioni a disposizioni. Curandosi al contempo di sopravvivere alle ondate di non morti.

La sfida impossibile di Metal Gear Survive

Ancora una volta c'è questa alternanza di crafting, combattimento e ondate di nemici che ricorda molto prodotti come Fortnite ma che in fondo pesca a piene mani anche dalle meccaniche classiche dei tower defense. Tecnicamente ci si trova al cospetto di un gioco con ambienti mediamente definiti, che punta molto sulla caratterizzazione di personaggi, menù e oggetti tipica della serie principale. Da The Phantom Pain non c'è un salto in avanti visivo notevole, questo un po' fa storcere il naso perché tra una cosa e l'altra sono già passati due anni. In fondo l'equivoco di Metal Gear Survive è quello: un gioco divertente con un nome altisonante che ha poco a che vedere con l'originale, ma che potrebbe rivelarsi una valida alternativa ad altri titoli simili in circolazione. L'uscita, prevista per la prima parte del 2018, è ancora piuttosto distante, aspettiamo le prossime prove per capire se l'offerta riuscirà a distinguersi e a renderlo un prodotto degno di nota, senza dover per forza tirare in ballo la pesante eredità di chi l'ha preceduto. E poi, archiviato questo esperimento, non ci resterà che stare alla finestra aspettando di capire quale futuro attende la serie principale e che direzione Konami vuole intraprendere, i tempi per iniziare a parlare di Metal Gear Solid VI sarebbero oramai anche maturi. Il buon Kojima da parte sua non ha certo perso tempo...

La sfida impossibile di Metal Gear Survive

Metal Gear Survive incuriosisce per il nome, convince in parte perché in fondo le meccaniche funzionano ma allo stesso tempo rischia di passare un po' inosservato. È un titolo difficile da inquadrare, che andrà giocato a fondo e che soprattutto necessita di parecchia sostanza per distinguersi dal resto dell'offerta di esperienze cooperative in circolazione. Non sarà quello che si aspettavano i fan per il futuro della serie oramai orfana di Kojima, ma si merita di essere provato senza pregiudizi e senza dover a tutti i costi essere messo accanto alla serie principale. In quel caso la delusione sarà quasi una sicurezza.

CERTEZZE

  • Esperienza cooperativa divertente
  • Tantissimi oggetti e crafting approfondito

DUBBI

  • Graficamente non è il massimo
  • Per tanti fan il nome Metal Gear indicato un altro tipo di esperienza