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PC Magazine #141

Tutto il mondo del gioco su PC nella rubrica settimanale di Multiplayer.it!

RUBRICA di La Redazione   —   14/12/2013

Come ogni anno ModDb ha indetto il concorso per la miglior aggiunta degli ultimi dodici mesi, liberamente votabile sul sito del popolare portale americano. Ancora piu interessante del voto in sé, però, il lungo video prodotto per questa stessa occasione che ripercorre diciassette anni di moddig: da Counter Strike a DayZ, da DotA fino a Median XL, tutti i nomi noti della scena delle aggiunte amatoriali vengono analizzati e celebrati come meritano. Un gran lavoro editoriale di ricerca e raccolta lo sta facendo anche David Craddock: lo scrittore ha in lavorazione una trilogia (!) dedicata alla storia di Blizzard North e ovviamente alla sua creatura, la serie Diablo. Mentre aspettiamo di leggerlo (solo il primo libro è disponibile, in inglese) GiantBomb ha intervistato lo scrittore che regala alcuni spunti e dietro le quinte interessanti sulla sua ambiziosa opera. Per una lettura meno impegnativa, soprattutto in termini di tempo impiegato per completarla, vi consigliamo infine questo approfondimento che spiega come vengono realizzati i livelli procedurali di Spelunky, eccellente platform da poco rilasciato anche su PC.

Tutto il mondo del gioco su PC nella rubrica settimanale di Multiplayer.it!

PC Magazine #141
COMPONENTECARATTERISTICHEPREZZO
ProcessoreIntel Core i5-4430 € 160.00
Scheda MadreASRock Z87 Pro3 € 90.00
Scheda Video GeForce GTX760 € 190.00
RAM Corsair XMS3 8gb (2x4gb) ddr3 1600 MHz € 80.00
Alimentatore SeaSonic S12II 520 Bronze 520W € 70.00
Hard DiskHard Disk Seagate - Barracuda 500 GB + Samsung 830 128GB € 150.00
Lettore-Masterizzatore Ottico Samsung SH-S223Q SATA € 25.00
CaseCooler Master 690 II Advanced € 75.00
CONFIGURAZIONE COMPUTER DA GIOCO € 840.00
PC Magazine #141

In questo periodo non fioccano le novità perciò, anziché separare i titoli già finanziati da quelli ancora in gara, abbiamo scelto tre bei progetti che hanno già tagliato il traguardo. Fra tutti tenete d'occhio LISA, un gioco di ruolo dove le perversioni si vestono di pixel, candidato a essere o il migliore o il peggiore gioco indie del 2014.

Sunrider deve avere colpito la fantasia di molti giocatori se ha già incassato più di 8.000 dollari rispetto ai 3.000 richiesti, e la cifra è destinata a salire giacché mancano oltre venti giorni alla fine della campagna. D'altronde una squadra di ragazze alla guida di grossi robot spaziali disegnati nello stile dell'animazione giapponese partono in vantaggio. Per fortuna dietro il facile amo c'è un'idea semplice ma efficace, che si può scomporre in tre aspetti principali: i combattimenti strategici a turni, lo sviluppo di relazioni interpersonali all'interno del gruppo e la necessità di compiere scelte morali (che per definizione sono sempre difficili). Due aspetti importanti: il gioco sarà distribuito gratuitamente; è già disponibile una demo. Perciò non solo possiamo essere soddisfatti di quanto è stato messo in cantiere, dal momento che nessuno ci chiederà di pagare alcun prezzo, ma possiamo già verificare di persona se vale la pena contribuire a questo progetto. D'altronde, maggiori i fondi raccolti, maggiore il numero di buone idee che troveremo nel gioco finito.

Vabbe', era impossibile evitare di proporvi LISA, un gioco che parla di sopravvivenza, sacrifici, e pervertiti - soprattutto se il bruto che si vede sulla pagina di Kickstarter è uguale a Tagliaferri 34 chili fa. LISA è un gioco di ruolo a scorrimento orizzontale, ambientato in un mondo devastato dove non si trova nemmeno una donna. Ciò significa che fra le tante attività pericolose in cui possiamo dilettarci, dalla roulette russa all'arringa giuridica nel tribunale di Fishman, c'è sempre la rilassante possibilità di vendere il nostro corpo per qualche spicciolo. La brutalità del mondo di LISA non è però superficiale: le scelte dei giocatori modificano le fondamenta del gameplay, perciò attenzione prima di decidere cosa fare o cosa dire, perché poi il gioco non sarà più lo stesso. Un esempio: rinunciare a un arto per salvare un compagno; dopo sarà dura combattere, ma ci sarà sempre il nostro amico per darci una mano... Avrete capito quindi che ogni volta che decidiamo di fare la scelta giusta, le nostre possibilità di sopravvivere calano - un'idea vincente: era ora che qualche sviluppatore dicesse no alle mezze misure nelle scelte del giocatore. Ma veniamo ai pervertiti: il mondo di LISA è sovraffollato di personaggi strepitosi, ciascuno un capolavoro di pixel art, tutti diversi e con le proprie attitudini e motivazioni. L'ambizione dello sviluppatore Austin Jorgensen è non farci mai vivere la stessa esperienza di gioco due volte. Gli oltre 14.000 dollari raccolti a fronte dei 7.000 richiesti sono la prova migliore che potrebbe riuscire nei suoi propositi. E mentre lui continua a lavorare, voi potete distrarvi con la prima demo del gioco.

Se non lo sapevate già, ve lo diciamo noi: esiste una comunità di videogiocatori e videogiocatrici gay molto attiva. ROM: Read Only Memories è un videogioco pensato per chiunque, indipendentemente dalle sue preferenze sessuali: soltanto nello stile strizza l'occhio all'immaginario gay, ed è una bella alternativa alle rappresentazioni più diffuse. La storia si svolge nel futuro, a Neo San Francisco, nell'anno 2046. Il nostro personaggio è un giornalista che cerca di farsi un nome e che un bel giorno riceve un messaggio misterioso da parte di un amico che ha dovuto lasciare il Paese in tutta fretta. Comincia così un'indagine sulla Parallax, l'azienda dove lavorava il nostro amico, produttrice delle ROM, dispositivi comuni quanto sono comuni i cellulari oggi, dei quali hanno preso il posto. Il gioco è una miscela di avventura e soluzione di enigmi, dove la maggior parte delle scelte strategiche si svolge nel corso dei dialoghi con i tanti personaggi che incontreremo. Il successo di ROM su Kickstarter è stato notevole - ben 64.378 dollari incassati. Ci aspettiamo perciò grandi cose da questa avventura retrò, misteriosa e che ci ricorda una sessione di Cyberpunk 2020. Quello cartaceo, naturalmente.

di Andrea Rubbini

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Normalmente iniziamo questa rubrica con qualche battuta sul Rubbini, solo perché è divertente fare battute sul Rubbini. Questa settimana purtroppo dobbiamo dedicarci a un lutto collettivo. A quanto pare qualche razza aliena ancora non identificata è scesa sul nostro pianeta e ha iniziato ad asportare il cervello dei videogiocatori. Non si spiega altrimenti la campagna d'odio partita da 4Chan contro la povera Zoë Quinn, sviluppatrice indipendente rea di stare provando a far accettare il suo gioco su Steam, passando per Greenlight. Molti si sono scagliati contro di lei in quanto donna, altri le hanno negato il diritto di essere depressa (il gioco si chiama Depression Quest, ed è un'avventura testuale molto semplice e molto sentita), altri ancora hanno unito le due cose. Si è arrivati al punto di prenderne il numero di telefono e farle pesantissimi scherzi telefonici, se così vogliamo chiamarli, con minacce ripetute. È la seconda volta che tenta la via di Steam ed è la seconda volta che il branco le si scaglia contro con inaudita violenza e ferocia. Normalmente, quando si parla di sessismo videoludico, arrivano sempre i difensori d'ufficio del sistema a dichiarare che il problema non esiste e a minimizzare. Vero, il problema è relativo all'educazione in generale e alla società tutta, non certo solo ai videogiochi, altrimenti non si spiegherebbero commenti da sottosviluppati del tipo:

"Tutte le femmine sono troie e non hanno diritto di essere depresse. A loro basta semplicemente scendere in strada e allargare le cosce per far arrivare un uomo e risolvere tutti i problemi. Ma rimangono sempre depresse perché sono tutte delle stupide puttane."

Rimane il fatto che gli operatori dell'industria videoludica non fanno davvero nulla per attenuare questa rappresentazione della donna nell'immaginario collettivo maschile e che, anzi, spesso cavalcano l'onda dell'imbecillità per capitalizzare e ottenere facili consensi. Di nostro, a parte denunciare il problema per l'ennesima volta, possiamo solo invitare chi tra di voi abbia ancora un po' di materia grigia da utilizzare, a dare il vostro voto al gioco della Quiin su Greenlight, in modo da non far vincere persone simili. Volendo, andate sul sito ufficiale di Depression Quest e provatelo (è gratuito e giocabile via browser), in modo da darle un po' di solidarietà. Per il racconto completo della faccenda, cliccate qui: link.

Cambiamo argomento ma rimaniamo sul polemico spinto segnalando un'iniziativa di YouTube che sta facendo discutere tutta la rete. Il noto portale di video sharing ha infatti cambiato la politica di gestione del diritto d'autore, asprendola enormemente. Il risultato è stato un numero imprecisato di segnalazioni su moltissimi video. I più colpiti sono stati i cosiddetti let's player, cioè coloro che postano video di gameplay commentati. Ora, uno può pensarla come vuole su queste "opere", ma non può ignorare il fatto che sono diventate essenziali per la scena indipendente (ed è tutto dire), visto che garantiscono visibilità anche a quei prodotti ignorati dalla stampa più blasonata. Si è quindi creata una situazione paradossale: alcuni dei detentori dei diritti d'autore si sono schierati affianco agli utenti contro chi sulla carta vuole tutelarli. Qualcuno potrebbe essere stupito di trovare giganti come Ubisoft, Blizzard e Capcom che combatte insieme a realtà più piccole come Bossa Studios e Devolver Digital. La realtà è che la pubblicità supplementare gratuita derivata dai Let's Play non fa schifo nemmeno ai grandi publisher, che vogliono poter decidere se segnalare o meno la violazione di un diritto che in fondo appartiene a loro. Va però considerato un'altra questione, ossia se sia giusto o meno che questi youtuber possano arricchirsi sfruttando il lavoro degli altri, visto che la produzione di un video costa loro davvero molto poco e di fatto il grosso del lavoro è il prodotto degli sviluppatori. Comunque noi non vogliamo dare un giudizio sulla faccenda, visto che è davvero controversa, e ci limitiamo a condividere con voi quanto sta accadendo, sperando che si trovi presto un compromesso accettabile per tutti.

E ora, finalmente, parliamo di videogiochi. Cominciamo con Race The Sun di Flippfly LLC. Già acquistabile da tempo sul sito dello sviluppatore, ci teniamo a segnalarne l'arrivo su Steam per un paio di buoni motivi. Intanto è un ottimo gioco in cui bisogna perdere parte a gare velocissime in mondi generati casualmente (o creati dagli utenti). Il feeling è quello dei classici giochi di corse arcade, con sfide veloci e potenziamenti da raccogliere. I più bravi riusciranno anche a sbloccare un mondo ultra difficile che fa davvero sputare sangue. Il secondo motivo è che siamo curiosi. Qualche settimana fa l'autore di Race The Sun ha raccontato delle difficoltà incontrate dal titolo ad affermarsi tra gli utenti, nonostante le ottime recensioni ricevute e il buon passaparola. Il motivo? Non era su Steam. Ora che, invece, è possibile acquistarlo nel negozio di Valve, ci farebbe piacere conoscere i dati di vendita finali, così da poter stabilire un'altra volta le proporzioni dell'incidenza di Steam sul successo di un titolo indipendente per PC.

Cambiamo completamente genere e parliamo di un'altra uscita di rilievo, sempre su Steam: The Novelist. Si tratta di un'avventura molto particolare con protagonista lo scrittore Dan Kaplan, che deve riuscire a scrivere il libro migliore della sua carriera senza però trascurare sua moglie e la sua prole. È estate, e lui e la sua famiglia si sono trasferiti in una casa costiera per qualche tempo. Lo scopo del giocatore è di leggere i pensieri dei suoi cari, esplorarne i ricordi e scoprirne i desideri potendo così intervenire efficacemente nelle loro vite. Tutto questo senza farsi scoprire. Al giocatore spetta quindi decidere come far evolvere le storie di questi individui virtuali, tenendo in considerazione un solo fattore determinante: non c'è una scelta giusta e ognuna richiede un sacrificio. Probabilmente ne riparleremo più diffusamente in una recensione completa, in cui vi daremo tutti i dettagli di questo interessantissimo gioco.

Cambiamo completamente genere e parliamo di un'altra uscita di rilievo (e basta con i copia/incolla, ndUmbertovestitodirosa): Tales of Maj'Eyal, un gioco di ruolo roguelike con combattimenti tattici a turni e una gestione avanzata del personaggio. Come genere vuole, i dungeon sono generati a caso e il personaggio scelto, da un ricca rosa di classi, potrà sviluppare abilità e poteri peculiari. Che altro dire? Tales of Maj'Eyal si controlla tramite mouse ed è uno di quei titoli capaci di tenere impegnati per ore e ore senza stancare mai. Sicuramente da provare, anche se vanno tenute in considerazioni alcune scelte radicali degli sviluppatori come l'assenza di consumabili, prima di decidere se acquistarlo o meno.

Chiudiamo la carrellata con Not The Robots, altro titolo particolarissimo in cui si vestono i panni di un robot che ama... mangiare arredamento da ufficio. Gli sviluppatori sono fieri di aver inventato un vero e proprio sottogenere, quello dei Roguelike Stealth Furniture Eating Simulator. Ve lo consigliamo anche soltanto per la splendida denominazione, che rende il mondo un posto un pochino migliore. Per il resto aspettatevi di andare in giro a mangiare mobili cercando di non farvi scoprire. Ma fate attenzione perché i mobili sono la sola copertura e, se sarete troppo voraci, rischiate di mangiare la vostra unica possibilità di salvezza.

di Simone Tagliaferri

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Guild Wars 2
Settimana un po' fiacca quella appena trascorsa: con l'avvicinarsi del Natale la maggior parte dei MMO si aggiorna unicamente per proporre - o riproporre! - i canonici eventi e minigiochi natalizi e per molti sviluppatori è un mesetto di tregua.

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Ci sono anche delle eccezioni, come quella rappresentata da ArenaNet: per mantenere il ritmo sostenuto degli aggiornamenti quindicinali, gli autori di Guild Wars 2 sono già al lavoro sull'update che seguirà il rinnovato Wintersday. Tra le novità, per esempio, si è parlato delle modifiche che saranno apportate al World Vs World Vs World e al modo in cui server saranno contrapposti sul campo di battaglia. Nella sua ultima bloggata, Chris Barrett ci ha spiegato come ArenaNet intende correggere il tiro sui cosiddetti "matchup" al fine di bilanciare i server coinvolti e le loro popolazioni: dal 6 dicembre l'algoritmo considererà molti meno server al momento del reset e se da una parte questo significa incontrare più spesso gli stessi avversari, dall'altro vorrà dire che le forze in campo saranno più equilibrate. Per i fan del PvP campale, insomma, dovrebbe essere una buona notizia che renderà le partite molto meno frustranti nei server più sfortunati.

The Elder Scrolls Online
Bistrattato con non poco scetticismo da pubblico e critica, The Elder Scrolls Online è ormai in dirittura d'arrivo: Bethesda ha infatti annunciato che il suo MMO ambientato nell'universo della famosissima serie di RPG uscirà su PC e Mac il 4 aprile 2014 e su PlayStation 4 e Xbox One in un giorno imprecisato di giugno.

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Avete capito bene: al momento non è prevista una versione per console "current gen", e la cosa ci ha spiazzato non poco visto che The Elder Scrolls Online non sembra certo un titolo di nuova generazione. L'annuncio è stato accompagnato da un nuovo trailer che mette a nudo il PvP di massa con il quale i giocatori potranno cimentarsi in epiche battaglie campali e assedi di castelli e fortezze nella aree predisposte. Che dire? Il nostro scetticismo probabilmente è dovuto all'affetto che nutriamo per il franchise, il quale avrebbe tranquillamente potuto continuare la sua rotta offline senza intraprendere un sentiero tormentato come quello dei MMORPG a sottoscrizione. Ricordiamo che The Elder Scrolls Online è sviluppato da ZeniMax e che quindi non dovrebbe influenzare in alcun modo lo sviluppo dei titoli successivi a Skyrim.

RIFT
Sono emersi alcuni nuovi, gustosi dettagli sulla seconda espansione di RIFT, ancora innominata ma non meno promettente dal punto di vista dei suoi fan. I giocatori non sono diminuiti drasticamente, a quanto pare, e anzi, grazie al passaggio al free to play, le terre di Telara godono di un continuo ricambio di vecchi e nuovi giocatori.

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È proprio a loro che stanno pensando gli sviluppatori di Trion, al lavoro sulla patch 2.6 che sarà rilasciata all'inizio del prossimo anno - febbraio, si pensa - e che fungerà da apripista alla versione 3.0 del gioco. Tanto per cominciare, la patch 2.6 aggiungerà la nuova professione del Dreamweaving: si tratta di un mestiere che consentirà ai giocatori non solo di creare i componenti delle loro Dimension... ma di creare le Dimension stesse! Non è ancora chiaro come, ma a quanto pare giocheranno un ruolo fondamentale i manufatti che i giocatori possono raccogliere in giro per il mondo, alcuni dei quali saranno aggiunti appositamente con la patch. Ci saranno anche nuovi portali da chiudere insieme agli altri giocatori e una questline che condurrà direttamente agli eventi della 3.0. Come se non bastasse, Trion approfitterà della patch per concludere alcune sottotrame lasciate n sospeso, come quelle di Iron Pines Peak. Nell'attesa, i giocatori potranno cimentarsi con la rinnovata festività del Fae Yule che da quest'anno interesserà anche le zone dell'espansione Storm Legion: dal 12 dicembre all'1 gennaio.

Neverwinter
La scorsa settimana, invece, si è aggiornato il MMO free to play ambientato nell'universo di Forgotten Realms con la mini-espansione o modulo, che dir si voglia, dal titolo Shadowmantle. L'update ha aggiunto al gioco una classe nuova di zecca, l'Hunter Ranger, che combina in un unico stile di lotta gli attacchi a distanza e quelli in mischia. Shadowmantle consente anche di intraprendere una serie di nuove missioni che condurranno i giocatori di livello 60 in un nuovo dungeon intitolato Valindra's Tower, in una nuova "skirmish" chiamata Dread Legion e in un'area completamente inedita, il Dread Ring. Perfect World ha anche aggiunto dei contenuti per i giocatori, da livello 21 in poi, nella forma di missioni e ricompense nuove di zecca. Vi suggeriamo di consultare le consuete patch notes per saperne di più su tutti i vari, piccoli e grandi cambiamenti apportati al gioco: includono anche i dettagli sulla prima festività natalizia, il Winter Festival, che si terrà dal 19 dicembre al 9 gennaio. Si comincerà al villaggio di Twilght Tor, il quale sarà arricchito per l'occasione da numerosi minigiochi e relative ricompense. Tra slalom, battaglie con mostri giganti e pesca sul ghiaccio, c'è un po' di tutto e di più.

di Christian La Via Colli

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L'Oculus Rift è vivo e vegeto Torniamo a parlare di una delle periferiche più in voga del momento, quell'Oculus Rift che ha strappato John Carmack dalle mani di id Software riportando nel vivo dell'azione un leggendario "tecnico" del vidoegioco da tempo privo di stimoli. Lo stesso Carmack ha svelato di aver sentito la necessità di rimettersi in gioco ma il sospetto che l'architetto del 3D avesse perso grinta aleggiava nel mondo videoludico da tempo. D'altronde id Software, regina dei motori in licenza e degli sparatutto, è scesa da anni dal trono della dominatrice assoluta del mondo videoludico e oggi, nel campo dei motori 3D, sono Epic e Crytek a fare la voce grossa.

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Un colpo di scena ritenuto da molti inconcepibile assurdo viste le capacità e i traguardi di Carmack e soci ma che troverebbe una spiegazione piuttosto banale e credibile proprio in un massiccio calo di stimoli da parte della testa pensante, non un game designer ma un visionario ancorato al bisogno di innovare. Non che id Software sia finita e, grazie alla spinta di Bethesda, il leggendario team sembra pronto a tornare in pista. Ma lo dovrà fare senza Carmack che ha deciso di impegnarsi a tempo pieno sulla risoluzione dei problemi dei visori tridimensionali. Strumenti avveniristici che soffrono ancora di qualche problema sia in termini di fedeltà dell'immagine, sia per quanto riguarda il posizionamento del giocatore nel mondo tridimensionale. Questi problemi, in ogni caso,m non hanno impedito all'Oculus Rift di lanciare un trend che vedrà anche Valve e Sony scendere in campo con il proprio "caschetto" virtuale, in una replica della corsa all'oro che abbiamo visto nella seconda metà degli anni '90, quando l'esplosione del 3D ha portato alla nascita di svariati visori per la realtà virtuale. Le cose all'epoca non andarono molto bene, cosa ovvia visto che siamo ancora tutti davanti a uno schermo, a causa di limiti tecnologici invalicabili ma le cose sono cambiate e non solo in termini di potenza hardware o costi della tecnologia. Oggi il bisogno di qualcosa di nuovo è palpabile e un'industria in cerca di nuovi mercati si è l'anciata sull'Oculus Rift con finanziamenti per 16 milioni di dollari. Questo grazie a Kicksgtarter, che ha dato il via, e a sua volta il finanziamento iniziale ha allettato Marc Andreessen che si è appena unito alla partita con 75 milioni di dollari raccolti dalla sua venture capital Andresseen Holowitz. E tutto questo con un prototipo avanzatissimo in mano. Dunque, Carmack e soci hanno a disposizione un'enorme somma di denaro per occuparsi quasi esclusivamente della latenza, dell'head tracking e dei problemi di cui sopra che pur non impedendo la fruizione del visore potrebbero essere ostacoli problematici per la diffusione capillare dei visori tridimensionali. Uno spesso muro di scetticismo, sostenuto da nausee e problemi di fruizione, si erge di fronte alla rivoluzione virtuale e la diffusione del prototipo del Rift, venduto a 300 dollari, è ancora troppo esigua per rassicurarci sul futuro di questa tecnologia. Non che 40.000 prototipi venduti siano pochi ma sono una goccia nel mare di videogiocatori che popolano il mondo. E sarà necessario convincerne una bella fetta per rendere il supporto al 3D "reale" uno standard. Ma dobbiamo anche considerare che l'Oculus Rift attualmente in circolazione è già vecchio e che molti aspettano una versione definitiva che sfoggerà risoluzione migliorata, qualità costruttiva superiore e, presumibilmente, tutti i miglioramenti garantiti dal lavoro di Carcmack e dai 75 milioni di dollari versati da gruppo Andresseen Holowitz.

di Mattia Armani

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