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Diario del Capitano

DIARIO di La Redazione   —   12/04/2003

Diario del Capitano

Sabato scorso ho malauguratamente dimenticato di creare/inserire il link al Forum per commentare insieme il tema trattato. Se l'avessi fatto probabilmente ne staremmo ancora discutendo in quella sede. Invece mi ritrovo qui, secondo sabato consecutivo, a parlare di nuovo di "pirateria dei videogiochi, prezzi e colpe" perchè è evidente che il mio sermone non è stato autoconclusivo, lasciando aperti diversi punti.
Mi piacerebbe però ripartire non dal diario, ma da una delle lettere ricevute dai lettori, in particolare di Nicholas, un lettore ultraquarantenne, che ha ritenuto di dire la sua in proposito. Leggete, poi risponderò. Premetto di essere intervenuto nel testo dell'email unicamente per aggiungere qualche segno di punteggiatura e correggere qualche errore di battitura dovuto probabilmente al fatto di aver scritto di getto. Non ho cassato alcuni termini forti per lasciare invariata la forza del messaggio di Nicholas:

"In questo diario tu poni IL problema italiano della pirateria sicuramente nel modo più adeguato.
Lo ammetto, io sono il primo che ha in giro, si e no, centinaia e centinaia di videogiochi, cd musicali spudoratamente copiati.
Io avevo appena comprato il Nintendo 64 con Super Mario originale (L.150.000) poi dopo un mese Zelda (L.140.000) poi Lylat Wars (L.70.000 sul prezzo c'era scritto: "prezzo SUPER RIBASSATO") Pilot Wings (L.55.000 usato) F-Zero X (L.100.000). Credo che potrei andare avanti in eterno (ma non so quanto possa interessare un listino prezzi).
Un giorno entrò la PlayStation a casa mia (L.250.000) e comprai solo due/tre giochi originali e li ho pagati OGNUNO L. 160.000 perché in Italia ritenuti "introvabili"! Giusto? Questo è giusto?
Retrogames: Chrono Trigger originale L.240.000, sette mesi per trovarlo.
Se in questo momento facessi il conto di quanto ho speso, bene mi ammazzerei!
Nel mio caso sono state le enormi speculazioni sul prezzo che mi hanno fatto dirottare sulla pirateria, io L.160.000 per un gioco non li spenderei più. Massimo massimo € 35/40.00 ma non più quella cifra esorbitante.
E poi quante "inculate" che ci tirano i negozianti (non nel mio e nel tuo caso visto che sappiamo girarci bene nel mercato). Quante? Quante volte andavo in negozio e i venditori vendevano merda per oro, giochi di 10 anni fa al prezzo di 10 anni fa...
Metti caso che oltre ad avermi fatto pagare una cifra astronomica il suddetto gioco rasenti lo schifo? IO cliente perdo la fiducia, e stiamo certi che la prossima volta che dovrò comprare un gioco in negozio ci penserò 2/300 volte.

In Italia non c'è una legge che tuteli i prezzi, adesso un gioco medio costa €67 se è conveniente costa €54, OTTIMO! "Solo €54".
In questo paese non si è incentivati a comprare l'originale, soprattutto perché alla maggior parte delle persone non frega nulla di avere il cd bello esteticamente.
Ma guardiamo come si difende una software house: la Squaresoft (come tutte le case) accusava la pirateria dicendo di comprare (come al solito) solo software originale perché oltre ad essere più sicuro ha anche una sua grafica e una sua copertina. Wow! Che belle parole! Non potevano scrivere di meglio! Potevano difendersi in tutti modi (visto che è legittimo nel loro caso), ma non cosi!
Io gli scrissi: "Quando inizierò ad inserire nella mia console la grafica e le copertine e queste magicamente faranno apparire delle immagini sulla mia televisione, io comprerò l'originale".
L'ultimo gioco che ho comprato della Square è stato Chrono Cross americano.
Io sono un appassionato della Nintendo e della Square, quest'ultima non si è comportata molto bene nei nostri confronti, ma qua si entra nello specifico, quindi sorvoliamo.

In America fino a qualche anno fa (adesso purtroppo non so più com'è la loro situazione) un gioco nuovo costava $40/50, dopo due mesi era gia in offerta a $25/30 e dopo sei mesi a $15.
In Italia: una nuova uscita costa €67/54, dopo due mesi €60/54, dopo sei mesi uguale e se la serie non è diventata Platinum (parlo naturalmente della PS2) per un anno €50 sarà il suo prezzo. Giusto? Certo! Giustissimo, questo vuol dire incentivare il cliente!

Copio una tua frase:
"A questi clienti non clienti, dovremmo dedicare un corso di educazione all'acquisto e al rispetto dei diritti. Non voglio fare il bacchettone sulla questione copia, ma gli eccessi mi sono sempre andati stretti."

Tu sei sicuramente più nel giusto di quanto possa esserlo io, ma vorrei chiederti una cosa: io non ho uno stipendio da investire nei videogame(quello che posso permettermi originale me lo prendo), e comunque in Italia non sei spronato a prendere il non copiato, basti guardare le ultime leggi in fatto di diritti di autore (grazie SIAE).

In questo paese di merda (cito le stesse parole di Luttazzi dette però in un altro caso) tutti vogliono fare senza spendere:

- io voglio un gioco senza pagarlo
- io voglio avere i soldi senza guadagnarmeli (Berlusconi?)
- io rubo e non mi importa degli altri
- io VOGLIO

Prima di puntare il dito contro la pirateria bisognerebbe guardarsi dentro: è la testa degli italiani che deve cambiare (e anche dei negozianti)."

Caro Nicholas, che mi hai chiesto di rispondere, ho deciso di darti pubblica risposta perchè dietro il tuo pensiero si possono raggruppare i pensieri di mezza Italia, quella mezza Italia che ho definito "un Robin Hood egoista che ruba ai ricchi per dare a sé stesso".
Ci sono cose su cui sono d'accordo e altre in cui lo sono meno. Una cosa in cui sono sicuramente d'accordo è il dinamismo del mercato americano. I giochi escono a prezzi simili a quelli italiani ma il mercato sia dell'usato, sia del nuovo si muove molto più velocemente. Ti dirò di più: per il potere d'acquisto di un americano medio 50 dollari sono 30 dei nostri euro. La propensione all'acquisto degli americani è molto più elevata grazie anche al più favorevole rapporto stipendio/prezzo del videogioco. Non sono d'accordo però che siano solo i prezzi a muovere i videogiocatori americani. Loro acquistano perchè VOGLIONO acquistare, perchè hanno la CULTURA dell'acquisto e del VALORE del videogioco. Aggiungerò un'altra cosa: prima di cambiare i prezzi, bisogna cambiare le menti, perchè altrimenti gli unici che trarrebbero vero giovamento da un ribassamento generale dei prezzi sarebbero i soliti noti che già acquistano videogiochi, senza portare un vero miglioramento all'intero settore. Probabilmente la persona più qualificata in Italia per testimoniare quanto incida sulle vendite un ribassamento dei prezzi è Pietro Vago, amministratore delegato di Cidiverte, alias Take 2, che ha avuto il coraggio di rompere gli schemi proponendo giochi nuovi e validi (Max Payne tra gli altri) a prezzi incredibilmente bassi. Una sua testimonianza ci farebbe comodo.
Perchè dunque il mercato dei DVD tra i collezionisti è così florido - ovvero alla gente PIACE acquistare DVD e sfoggiare collezioni in casa - mentre quello delle videocassette dieci anni fa era afflitto dalla pirateria? Cultura, semplice cultura degli acquirenti. Non usciamocene con motivazioni del tipo "acquisto un DVD per il contenuto speciale". Ma chi li guarda i contenuti speciali?
Sono d'accordo con te che non si può investire uno stipendio in videogiochi, ma questo non significa che per poter soddisfare le proprie voglie si è moralmente autorizzati a rubare. Alla fine nessuno obbliga a giocare con i videogiochi e la tua percezione di valore di un videogioco non è detto che sia quella giusta. Perchè, cari Nicholas d'Italia, un videogioco per voi vale €39 e non 59€?
Produrre un videogioco di ottimo livello costa milioni di dollari e spesso le vendite di un buon gioco servono a coprire i buchi provocati da altri N giochi immondi che i publisher sono costretti a finanziare per ampliare il parco offerte. Non è possibile distinguere su carta un buon gioco dall'ennesimo bidone. E la produzione di bidoni è l'unico modo per tirar fuori quel 10% di buoni e ottimi prodotti.
Infine non sono d'accordo, caro Nicholas, con il tuo pentimento per aver acquistato Chrono Trigger a L.240.000: chi ti ha obbligato? Una scelta sbagliata come la tua ha contribuito ad alimentare un settore come quello del collezionismo che propone cartucce del Neo Geo anche a 3-4000.00 euro. Pentirsi dell'acquisto di un prodotto di tal fatta è come comprare un quadro e poi dare al pittore del ladro. Da che mondo e mondo i prezzi sono derivanti dall'incontro tra domanda e offerta: qualcuno ti ha chiesto 240milalire e tu gliele hai date.
Sono infine senza dubbio d'accordo con te sulla scarsa professionalità di certi negozianti, che pur di vendere (più corretto dire sopravvivere), rifilerebbero Space Invaders come l'ultima novità del momento. Ma torno a ripetere, l'attuale ignoranza sul mercato è spalmata un po' ovunque e spero che lettere come la tua e risposte come la mia servano a far cambiare qualcosa.

Andrea Pucci, editore Multiplayer Network

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