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Diario del Capitano

DIARIO di La Redazione   —   24/12/2002

Diario del Capitano

Dopo una sfilza di Diari più o meno introspettivi ed una serie davvero Fantozziana di impegni notturni, ieri sera, finalmente, ho trovato il tempo per dedicarmi alla mia passione preferita. No, non pensate male: ovviamente parlo dei Videogiochi.
Nell’humus Videoludico, così come in chissà quanti altri ambienti, vivono e prosperano parecchi luoghi comuni. Le benzine non sono più quelle di una volta, si stava meglio quando si stava peggio, col fascismo i treni erano sempre in orario, la Juventus compra gli arbitri, e, indubbiamente, non ci sono più i giochi di una volta.
Ebbene, ieri sera mi sono divertito come un matto durante i pur pochi livelli della versione dimostrativa di Pontifex II tanto che, una volta finiti i livelli del Demo, mi è venuta voglia di ordinarne la versione completa. Pontifex II è il seguito di quel "celeberrimo" Pontifex che lo scorso anno ha spopolato tra quei loschi figuri che frequentano l’underground del gaming su Personal Computer: dovete costruire ponti con budget e materie prime limitate e quindi testarlo sul campo. Tutto qui.
E’ vero: la grafica è a dir poco austera, l’audio è ancora più spartano ma il gioco fa quello che deve fare: divertire e far volare il tempo.
Incredibile vero? Evidentemente sì, visto che tutti quanti stiamo sbavando dietro l’avvento di Doom 3 principalmente grazie alla sua grafica stratosferica. Ci lamentiamo che non ci sono più i giochi di una volta e diamo la colpa alle grosse multinazionali del divertimento interattivo sempre pronte a castrare la fantasia dei game designers quando invece, per cercare i maggiori responsabili di queste escalation fino all’ultimo poligono, basterebbe andare in bagno e guardarsi allo specchio.

Paolo Matrascia, responsabile editoriale area PC. #I1,2#