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Pikmin 2 e 1080 Avalanche

Ancora qualche prova su strada dallo stand Nintendo all’E3…

ANTEPRIMA di La Redazione   —   29/05/2003
Pikmin 2 e 1080 Avalanche
Pikmin 2 e 1080 Avalanche

1080 Avalanche
1080 è sicuramente uno dei migliori giochi di snowboard mai prodotti, divertentissimo e indimenticato capolavoro per N64 che ha rubato un pezzo di cuore a tutti i fans della tavola. E i sostenitori dell’originale non potranno che gioire nell’apprendere che Avalanche, il sequel per GameCube, sembra seguire in tutto e per tutto le orme del predecessore. La demo giocabile presentata all’E3 è frizzante e, per quanto ancora incompleta (solo due piste disponibile e due personaggi, Ricky Winterborn e Akari Hayami), promette grandi cose. Come nell’originale Nintendo ha deciso di puntare tutto sul realismo della fisica e sulla sensazione di trovarsi effettivamente su uno snowboard, limitando in parte il settore trick per concentrarsi sull’aspetto prettamente corsaiolo. Il risultato finale riprende in pieno lo spirito del primo 1080, abbastanza differente da quello delle attuali simulazioni di sport estremi, interamente votati alle evoluzioni. Purtroppo c’è da segnalare come, almeno nella demo E3 provata, il settore trick sia effettivamente molto debole, visto che si tratta di un’ulteriore semplificazione di quanto visto in 1080. Per il resto tanto di cappello a Nintendo: il sistema di controllo è perfetto, la sensazione di scendere a rotta di collo su pendii nevosi è resa superbamente.
Decisamente buono anche il comparto tecnico, a cui le immagini a corredo dell’articolo, le uniche diffuse da Nintendo, non rendono affatto giustizia. Piste lunghe e ricche di elementi poligonali, buoni effetti e texture, personaggi dettagliati e ben animati, il tutto con un frame rate quasi costante a 60FPS. Bisogna comunque dire che, per quanto il comparto visivo sia soddisfacente, siamo una buona spanna sotto Amped 2 per Xbox: il titolo Microsoft è davvero superlativo sotto il profilo visivo, anche se dal punto di vista ludico i due giochi sono molto differenti.
Insomma, thumbs up anche per Avalanche. Ora, se solo Nintendo si decidesse a farlo uscire…

Pikmin 2 e 1080 Avalanche
Pikmin 2 e 1080 Avalanche
Pikmin 2 e 1080 Avalanche
Pikmin 2 e 1080 Avalanche

Continuiamo a centellinare la nostra serie di prove su strada dall'E3. Oggi è il turno di Nintendo, con due titoli di sicuro interesse: Pikmin 2 e il simulatore di snowboard 1080 Avalanche.

Pikmin 2
Diciamolo chiaramente, il concept del primo Pikmin era geniale, il sistema di controllo era geniale, ma il titolo, nel complesso, non era a livello delle altre opere miyamotiane. Diventava troppo presto una sorta di puzzle game con possibilità di esplorazione limitatissime a causa del vincolo temporale su ogni stage. Per questo sequel il Maestro ha quindi preso nota di tutti i difetti del primo capitolo e ha promesso di porvi pesantemente mano, per far decollare la serie di Pikmin verso nuove vette. Sullo showfloor dell’E3 era presente una demo giocabile piuttosto breve, in grado però di mettere in mostra le migliorie di Pikmin 2, senza però riuscire a fugare tutti i (legittimi) dubbi. Il sistema di controllo, già perfetto nel primo capitolo, è rimasto sostanzialmente identico ma, miglioria evidente, sono ora due i personaggi che possiamo utilizzare e non solo uno, ed entrambi sono dotati di un particolare potere speciale, attivabile in qualsiasi momento. Notevolmente migliorata anche la gestione della telecamera virtuale. Eliminato, ed era ora, l’odioso limite di tempo, con la conseguenza che gli stage sembrano essere decisamente più vasti: l’elemento esplorativo è aumentato non di poco, così come le possibilità di interazione con l’ambiente circostante, ricchissimo di animali, insetti e piante. Insomma, sembra si sia sulla buona strada per svincolare il gioco dalla rigida struttura a-la puzzle game del predecessore, improntandolo più all’esplorazione e alla sperimentazione pura e arricchendo il tutto con qualche elemento di collezionismo. Interessante l’aggiunta di una modalità a due giocatori in split screen che, ahimè, non abbiamo avuto modo di provare.
Sul fronte grafico si nota un lieve aumento del polygon count, con ambientazioni più ricche di elementi e dettagli, arricchiti da texture di notevole fattura . Ottimo, come del resto nel prequel, l’accompagnamento sonoro.
Giudizio positivo dunque? Sì, ma con qualche riserva. Il gioco ha notevoli potenzialità ma, per ora, è ancora troppo simile al predecessore. Attendiamo di poter testare approfonditamente la versione finale del gioco prima di dare un giudizio definitivo.