The Darkness comes...
Jennifer è una normalissima teen-ager, con un piccolo problema: il suo ragazzo è sparito. Ora, non parliamo di una sparizione del tipo "vado a comprare un pacchetto di sigarette", o di una fuga d'amore con la sua migliore amica, ma di un vero e proprio rapimento, operato da un'oscura e antica forza del male. Jen però è un'eroina dei nostri tempi: non si perde in lacrime e si mette subito sulle tracce del suo boyfriend... e finisce inevitabilmente col cacciarsi in un mare di guai. Sperduta in un mondo che non capisce, tra forze che non comprende, in una lotta con un potere che la può schiacciare in un attimo, Jen può contare solo sull'aiuto di un bizzarro gargoyle, Scree. Ma Jen scoprirà anche che il rapimento del suo fidanzato non è un fatto casuale, e che lei non è coinvolta in quest'avventura per pura coincidenza: lei è una Ferai, ben più di una ragazza normale. E' un essere che può trasformarsi in una mostruosa e potentissima creatura ancestrale e ribaltare i piani del suo diabolico nemico, per salvare il suo ragazzo e il mondo intero.
Un viaggio nell'oscurità
Come dicevamo, Jen non è del tutto sola nella sua avventura nello sconfinato e oscuro mondo di Primal: Scree, il gargoyle che incontrerà all'inizio dell'avventura, e con il quale stringerà un inaspettato rapporto di collaborazione e amicizia, è infatti totalmente sotto il controllo del giocatore. Pigiando il tasto "Select", è possibile passare dal controllo di Jen a quello di Scree e viceversa: le abilità dei due protagonisti, infatti, saranno necessarie a superare diversi ostacoli, siano essi letali nemici o complicati puzzle. Jen, nel caso specifico, dispone di un coltello con il quale difendersi dall'aggressione dei mostri che pullulano per l'oscura dimensione; Scree, dal canto suo, è la versione demoniaca di Spiderman: in grado di arrampicarsi sulle pareti, di scivolare con agilità nelle ombre... e sopratutto di entrare in contatto con gli altri esseri soprannaturali. A questo proposito, va' detto che l'utilizzo di Scree come "intermediario" tra un mostro e Jen è utile e talvolta necessario: non solo consente di apprendere importanti informazioni sullo svolgimento della quest, ma anche di ottenere item e consigli per procedere nella risoluzione di enigmi e puzzle di ogni genere. Enigmi e puzzle che diventano sempre più complessi e richiedono il binomio più vecchio del mondo, quello formato dal proprio ingegno e dalle abilità apprese, sopratutto da quando Jen imparerà a trasformarsi: il morph in bestia demoniaca, infatti, le concede nuove abilità, poteri speciali, tecniche di combattimento di una violenza inaudita e, in generale, capacità sovrumane, che unite intelligentemente alle singolari capacità di Scree rendono la coppia semplicemente inarrestabile.
Primal Fantasy
Tecnicamente, Primal è un vero e proprio spettacolo. Tra una cut-scene e l'altra, di splendida fattura, il giocatore si muove in un ambiente poligonale enorme e complesso, riccamente dettagliato, stilisticamente ricercato. E' un incrocio quasi naturale fra il gotico e il medievale quello che la SCEE propone in Primal, e il gioco di colori, prediligendo le tinte cupe e grigie, rende l'atmosfera cupa, tenebrosa, oscura, e la tensione quasi palpabile. Il mondo di Primal è davvero soprannaturale. In esso si muovono personaggi poligonali splendidamente modellati e texturizzati, dalle animazioni fluide e realistiche: basti osservare il volto rotondo e liscio di Jennifer, il suo cambiare di espressione, l'emotività che trasmette tramite il semplice batter di ciglia; così come Scree appare più umano di quanto possa esserlo un gargoyle (per chi non lo sapesse, i gargoyle sono i mostruosi doccioni umanoidi delle cattedrali più antiche), quando inarca le sopracciglia stupito, o deforma il suo volto in ghigni malefici o ambigui sorrisi. E tutto questo si muove fluidamente a 60fps costanti, anche quando ci troviamo a ingaggiare un combattimento con uno o più nemici (in questi casi, l'intuitivo e pratico sistema di lock-on risulta di grande aiuto). In definitva, Primal si prospetta come un grande titolo, una vera sorpresa per la primavera di PlayStation2, forse un acquisto obbligato: in questo caso, non mancheremo di segnalarvelo in una esaustiva recensione.
Alzi la mano chi si ricorda Medievil. Quante mani... beh, non è difficile ricordare uno dei più bei giochi mai concepiti su PlayStation. Sì, parliamo di quel Medievil con protagonista Sir Daniel Fortesque, lo stravagante zombie controllato dal giocatore in quell'avventura in terza persona, fra il grottesco e il surreale. Già allora SCEE dimostrò un certo interesse per le atmosfere medievaleggianti, dark, strambe al punto giusto. E questo Primal dimostra come anche in casa Sony si conosca ampiamente il significato di termini quali "innovazione" e "gameplay"...