Uno potrebbe pensare che, con The Cave, Ron Gilbert abbia cercato un modo per tornare nel mondo videoludico, con un'idea più o meno attuale o in linea con l'evoluzione del mercato.
Invece, non si è trattato a quanto pare di un progetto nato in tempi "moderni": secondo quanto riferito dal game designer a The Guardian, il gioco si basa su una vecchia idea che gli ronzava per la testa, addirittura da prima dei tempi di Maniac Mansion, l'avventura grafica di LucasFilm Games che ha iniziato la dinastia del publisher e di Gilbert in particolare sul genere.
Si tratta quindi di un'idea rimasta da compiere per 25 anni: "è davvero precedente a Maniac Mansion sotto tanti aspetti", ha riferito Gilbert, "risale al periodo in cui ho iniziato a giocare le avventure; amavo l'originale Adventure e Colossal Cave, che giocavo sul computer mainframe del college". Si tratta di avventure testuali, il genere precedente all'arrivo delle cosiddette avventure grafiche. "Negli anni questa idea mi è tornata in mente tante volte, ma sono comunque andato avanti con altri progetti. Poi, un paio di anni fa, ero in giro con Tim Schafer, stavamo parlando di game design - che poi è un argomento di cui parliamo spesso - e me ne sono uscito con questa idea di una caverna parlante. Allora lui mi ha detto che la trovava un'ottima idea e che l'avrei veramente dovuta sottoporre a Double Fine per farci un gioco. Ed eccoci qua!"
Fonte: The Guardian
