Tutto questo per parlarvi di uno sparatutto in prima persona che tenta la via del successo sul GBA. L’impostazione è quella più classica (alla Doom per intenderci), dove bisogna principalmente sterminare tutto quello che ci capita sotto tiro e trovare la via d’uscita verso il successivo livello. Questa volta i livelli sono dodici, tutti all’interno della base composta di nove piani e, come consuetudine, per passare da uno stage all’altro si devono usare ascensori o passaggi segreti da sbloccare con chiavi o interruttori. L’azione blastatoria è resa più semplice da un intuitivo sistema di controllo che utilizza la croce per i movimenti, i tasti dorsali per lo strafe, il tasto B per cambiare arma ed il tasto A per sparare ed attivare porte ed interruttori. Il mirino è ad altezza fissa per cui l’unica preoccupazione è quella di voltarsi verso il nemico e tenere premuto il tasto di fuoco (c’è l’autofire!). Le armi a disposizione sono molto bizzarre e vanno dalla normale pistola, allo shotgun, alla bomboletta spray che funziona come un lanciafiamme, ecc.
Tecnicamente il gioco sfrutta un motore in pseudo3D e questo è insieme il suo più grande pregio e difetto: giocare ad un fps su una console con uno schermo di pochi pollici ha un certo fascino e c’è da dire che il movimento è reso in maniera molto convincente e che è possibile vedere l’arma impugnata con un discreto livello di dettaglio; i nemici sono abbastanza particolareggiati (anche se scarseggiano in varietà) e ci sono pregevoli effetti di fumo e di trasparenza. Da segnalare anche il breve filmato in computer grafica che viene mostrato all’avvio del gioco. Sull’altro piatto della bilancia ci sono però da considerare la scomparsa delle pareti non appena ci si allontana un po’ da esse, la definizione scarsa delle textures che le ricoprono nonché una certa monotonia (praticamente le textures cambiano solo al cambio di livello); si aggiungono inoltre le scritte scarsamente leggibili e le poche animazioni dei nemici. Anche il sonoro non convince del tutto: non ho ancora finito il gioco ma posso dire con certezza che le musiche di sottofondo sono davvero poche mentre sono più convincenti gli effetti sonori, tra i quali si può apprezzare la presenza di una serie di campionamenti vocali.
La difficoltà mi è sembrata ben calibrata (peraltro si può scegliere tra due livelli), ma la longevità è minata da una certa monotonia dell’azione e degli stages; questo non è un vero e proprio difetto ma qualcuno abituato alla varietà di situazioni di alcuni fps di ultima generazione potrebbe storcere il naso. Per fortuna che i programmatori hanno inserito una parte dedicata al multiplayer, costituita dal classico Death Match e da un’inedita modalità chiamata Matrix Assault. In entrambe si combatte contro tre personaggi (umani o controllati dal computer) ma, in quest’ultima modalità, bisogna cambiare il proprio alter ego ogni quattro nemici fraggati (in totale i personaggi sono cinque, ognuno dotato di una specifica arma). Tirando le somme Back Track è un titolo indubbiamente divertente per chi riesce a tollerare una grafica un po' spartana e la poca varietà delle azioni da compiere. Per tutti gli altri consiglio il noleggio prima di un eventuale acquisto.
- Pro:
- Immediato
- Fluido e veloce
- Si possono sfidare tre amici
- Contro:
- Grafica un po’ confusa
- Scarsa varietà di situazioni
- Musiche quasi inesistenti
I fan dei b-movie sugli alieni che cercano di conquistare la Terra prendendo “in prestito” i nostri corpi sentiranno un certo senso di deja vu leggendo la storia (narrata come se fosse un racconto di fantascienza) sul manuale in Inglese che accompagna il gioco. Jim Track (che poi sareste voi) viene informato dei loschi piani di un alieno dall’impronunciabile nome di Domingoaniax. Il cattivone ha pensato bene di tradire i suoi simili e di conquistare il suo pianeta ed il resto dell’Universo; il piano prevede l’occupazione di una base segreta terrestre sulla luna (BSBODSOM il nome in codice) ed il rapimento, tramite teletrasporto, di centinaia di uomini da trasformare, previa mutazione in cyborg ed altre creature dall’aspetto disgustoso, nei soldati che andranno a rimpinguare il suo esercito. Naturalmente l’ultima speranza dell’intero Universo siete voi e così, equipaggiati di una misera pistola e di una mega batteria nello zainetto (la batteria servirà più avanti per poter utilizzare alcune armi), partite per salvare tutti gli umani tenuti in ostaggio da Domingoaniax.