The very real driving simulator....
Tutto questo potrebbe sembrare un po’ poco, ma il vero fulcro del titolo non sono tanto le miriadi di vetture, di piste e di personalizzazioni da fare come impone il trend oggi, quanto la gia citata accuratezza della guida, che impone un livello di difficoltà veramente alto e una curva di apprendimento agli stessi livelli. Di fatto f355 non ci regala soddisfazioni immediate, non si scende in pista e da subito si vince senza troppe preoccupazioni: fare una staccata al limite tenendo la macchina in pista è veramente difficile senza aiuti, cioè ad un livello simulativo assoluto. Gli aiuti alla guida infatti determinano il destino di ogni giocatore: l’attivazione totale di essi, controllo della trazione, della stabilità , ABS e IBS (freno automatico) , facilitano la guida e propongono una sfida impegnativa quanto basta per non gettare il pad dalla finestra in preda allo sconforto più nero. Disattivarli tutti se non si è pratici del titolo dai tempi del coin op, equivale ad un suicidio videoludico: solo con assoluta dedizione e perseveranza si imparerà a pennellare curve degne di un pilota perlomeno normale, novelli Shumacher qui non esistono, l’eccellenza in questo titolo è davvero per pochi. Tutto questo comporta frustrazione iniziale, ma con l’arrivo dei primi risultati la gioia e la baldanza diventeranno le nostre compagne fidate. Sempre riguardo agli aiuti bisogna aggiungere che, fatta eccezione per l’IBS che appartiene solo alla categoria principianti, potremmo attivarli e disattivarli a nostro piacimento a seconda delle parti del tracciato che si stanno affrontando. In nostro soccorso, oltre ai gia citati aiuti, ci sono anche le tre modalità della sfida Arcade: gara, sulla quale c’è ben poco da dire, addestramento e guida. La modalità addestramento è la più completa e professionale mai vista in un racing game: praticamente sia a voce che visivamente veniamo avvertiti su come e dove frenare, il momento in cui cambiare marcia e sulla traiettoria da seguire, un vero e proprio tutorial insomma. Il passo successivo è la modalità guida, quella che in molti altri titoli viene chiamata free ride: si gira senza avversari e senza limite di tempo mettendo in pratica quello che si è imparato. La gara vera e propria è la summa delle ore spese con il training: contrariamente alla versione Dreamcast, se la memoria mi sorregge, avremo la possibilità di gareggiare su tutte le undici piste presenti (Monza, Motegi, Suzuka short e long, Sugo, Long Beach, Atlanta, Nurbungring, Laguna Seca, Sepang e Fiorano,senza doverle sbloccare una ad una, decidendo inoltre se impostare un limite di tempo entro il quale terminare tagliare la linea del traguardo.
Audio Video
Purtroppo gli elogi al porting del titolo Sega finiscono qui in quanto audio e video si attestano su livelli decisamente più bassi. Graficamente il gioco è esattamente identico alle due precedenti incarnazioni con tutto quello che ovviamente ne consegue: le textures sia delle vetture che dei fondali sono decisamente piatte e con effetto guazzabuglio di colori se viste da vicino. Il numero dei poligoni a schermo è ridotto e si vede chiaramente sulle vetture che risultano essere poco dettagliate e come se non bastasse afflitte da un poco piacevole effetto scalettatture. La palette dei colori è poco ispirata con toni decisamente smorzati, che sono solo un pallido ricordo della fiammeggiante versione Dreamcast. E’ stata aggiunta anche una visuale dall’esterno che concettualmente tradisce l’intenzione simulativa estrema del prodotto, e non fa altro che mettere in mostra i difetti grafici del titolo. L’aggiornamento dello schermo è saldamente ancorato ai 60fps, fluidità e velocità non difettano quindi nel titolo Sega. Il settore audio è un inutile sequela di pezzi metal che sono rimasti triste eredità dalla versione Dc; oggi come allora dopo 30 secondi si abbasserà il volume della musica a zero, alzando invece a manetta quello del motore.
- pro
- simulazione autobilistica perfetta
- arcade almost perfect
- ottimo sistema di addestramento
- contro
- grafica oramai sorpassata
- heavy metal decisamente fuori luogo
- poco immediato per i neofiti
Sega vs Poliphony
Sappiamo tutti che GranTurismo è “the real driving simulator” , ma allo stesso tempo siamo tutti d’accordo che non è certamente una simulazione pura, come i titoli di Geoff Crammond o Gran Prix Legends su pc tanto per intenderci. Sega per ovviare a questa mancanza propone il porting di f355 per Dreamcast, anno 2000, a sua volta conversione arcade perfect del mirabolante coin op di fine 1999. Fatta un po’ di storia si capisce subito qual è l’unico problema di fondo del titolo Sega: gli anni passano e ciò che era splendido nel 1999 non lo è più certamente ora, soprattutto se si fa riferimento ai prodotti targati Poliphony. Di fatto f355 è assolutamente splendido come meccanica di gioco e di fisica che sottostà alla guida. Ma di converso è, da un punto di vista accessorio grafico e sonoro, povero e afflitto da problemi che non si riscontravano nella versione Dreamcast. Ma andiamo con ordine e parliamo del titolo, facendone una scaletta più o meno dettagliata. Ci sono tre modalità principali in questa versione, mentre nella versione Dreamcast erano due: Arcade, Campionato e Sfida miglior pilota. Questa ultima consiste in una sorta di sfida a premi: più si guida meglio, più si guida pulito e più memorabilia Ferrari verranno sbloccate,da visualizzare in seguito in un apposita galleria. Questo è quanto offre il titolo Sega, sfida multigiocatore a parte.