Silent Scope
Primo episodio della saga, Silent Scope ha il merito di introdurre un elemento innovativo nel panorama piuttosto rigido degli sparatutto con pistola. Nei panni di un abile cecchino al servizio del governo, il giocatore si trova appostato nei luoghi più disparati a gestire il proprio mirino in modo da zoomare solo quando deve colpire un nemico. Il movimento del mirino è ragionevolmente lento e preciso quando si attiva l’ingrandimento, mentre è più rapido (e impreciso) quando dev’essere spostato da una parte all’altra dello schermo. Il gioco si svolge a senso unico: cambia la postazione di tiro ma non il concetto di base, con le uniche variazioni rappresentate dai boss di fine livello (assurdi). La precisione viene premiata sia attraverso l’assegnazione di punti che, in modo realistico, con l’uccisione istantanea anche dei boss attraverso un colpo mirato alla testa. Di missione in missione è possibile scegliere percorsi alternativi, in modo da variare l’esperienza ludica di partita in partita. Tutto si esaurisce in poche ore, comunque.
Silent Scope 2
Praticamente identico al prequel, propone il tema (rivisto poi in altri titoli) della scelta iniziale del personaggio, che porterà il giocatore ad affrontare i nemici da punti di vista diversi, variando quindi l’esperienza visiva quanto basta per aggiungere un elemento di rigiocabilità. Anche in questo secondo episodio è possibile, di missione in missione, cambiare percorso. Inoltre ci sono situazioni in cui bisogna voltarsi per sparare al primo terrorista che attenta alla nostra incolumità, da ogni lato.
Tecnicamente ci sono ben pochi cambiamenti, forse ci si sposta un po’ di più, con maggiore liberta di camera, e i personaggi sono realizzati in modo lievemente migliore. Niente di trascendentale, però.
Silent Scope 3
Di nuovo con un personaggio singolo, Silent Scope 3 ha il vantaggio di contenere praticamente due giochi diversi. Il primo è quello arcade, in cui si affrontano le missioni nel solito modo e si decidono strada facendo gli eventuali bivi da seguire; il secondo, invece, è una sorta di story mode che ci permette di entrare nei livelli a scelta, partendo da una mappa. È anche possibile salvare i progressi, una vera e propria rivoluzione per i prodotti del genere..
In questo capitolo gli sviluppatori hanno introdotto un comodo sistema di mira automatico (quando si inquadra un nemico a cui sparare), ma anche un approccio più realistico a quelle situazioni in cui la traiettoria dei proiettili viene modificata dal vento o da altri fattori atmosferici (l’acqua, ad esempio…), ragion per cui bisogna mirare in modo intelligente e assecondare la curvatura dello sparo. Certo, in realtà tale curva esiste e va contemplata sempre e comunque, ma ancora non hanno prodotto un “Real Sniper Simulator” (e spero non lo facciano mai, per quanto potrebbe essere noioso)…
Analisi tecnica
Dal punto di vista di chi ha comprato Xbox per le sue capacità tecniche, Silent Scope Complete è evidentemente un prodotto mediocre. I tre episodi della serie, infatti, sono stati confezionati senza alcun rimaneggiamento. Anche il più recente di essi non ha nulla a che fare con quanto visto sulla console Microsoft, e spesso ci si ritrova a stupirsi di come siano state realizzate male alcune sequenze o dello scarso numero di poligoni presenti su schermo. Il comparto sonoro non offre nulla di più: gli effetti sono nella media, la recitazione è al classico livello degli arcade, non certo eccelso, e non c’è molto altro di cui disquisire…
Tutti e tre i giochi supportano la light gun, a differenza di quanto successo in precedenza sulle altre console, ma personalmente non vi consiglio di acquistare la pistola apposta per Silent Scope Complete: il controllo del mirino diventa troppo impreciso, ed è una cosa ovvia visto che l’arcade disponeva di un fucile fisso.
Commento
In accordo con la propria natura di compilation, Silent Scope Complete si presenta come un prodotto appetibile per i fan della serie che magari hanno provato solo il primo capitolo e vogliono portarsi a casa i tre titoli al prezzo di uno. Non è certamente un titolo consigliato a chi nei videogame cerca spessore, miracoli grafici e una struttura stimolante. Piuttosto, SCC è ripetitivo, di poco spessore e tecnicamente povero. Al contempo, però, è un ottimo rappresentante di quella che è l’essenza stessa del videogioco da sala: immediato, con una trama indegna persino di un film di Jackie Chan, dei boss molto improbabili e dei protagonisti super tamarri, ricco d’azione e povero di idee. Ai videogiocatori, insomma, Silent Scope Complete potrebbe piacere, soprattutto ai nostalgici delle sale giochi e della loro atmosfera.
- Pro:
- Naturalmente immediato
- Tre giochi in uno. Quasi quattro.
- Supporto della light gun
- Contro:
- Supporto della light gun
- Grafica mediocre
- Completamente privo di spessore
Per approfittare di un momento favorevole per quanto concerne la ludoteca di Xbox, dove sicuramente mancano light gun shooter, Konami ha deciso di pubblicare una raccolta che propone ai possessori della console Microsoft i tre capitoli di uno dei suoi tanti successi Arcade. Nell’attesa di un eventuale nuovo episodio della serie, infatti, Silent Scope Complete vi permette di giocare con tre distinti sparatutto…