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State of Emergency

Viuleeenz! Rockstar Games cavalca l’onda del successo ottenuto con l’ottimo GTAIII e si ripresenta sulla scena con questo State of Emergency. Sarà all’altezza del simulatore di criminale?

RECENSIONE di La Redazione   —   06/03/2002
State of Emergency
State of Emergency
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Il gioco è basato essenzialmente sull’azione e semplificando il tutto si potrebbe dire che siamo di fronte ad un picchiaduro a scorrimento di nuova generazione. E che picchiaduro! Qui si tratta addirittura di vere e proprie risse! Pensate che fino a duecentocinquanta (250!) persone potranno essere contemporaneamente su schermo! Fino ad ora non credo sia mai successo in nessun videogioco in 3D. Inutile dirvi che le sessioni di gioco vi daranno una scarica di adrenalina tremenda: vi troverete da soli in mezzo a centinaia di persone che scappano, che urlano e si potrà interagire con ognuna di esse! I mezzi di “dialogo” sono quasi infiniti poiché potrete usare oltre alle armi convenzionali (pistole, mitra, Uzi, Kalashnikov, lanciafiamme, lanciagranate, mazze da baseball, bastoni, spray al pepe, molotov e chi più ne ha più ne metta) si potranno utilizzare un numero spropositato di “suppellettili” presenti su schermo: insegne, bidoni per i rifiuti, elettrodomestici, panchine, botti, sgabelli, ecc. Non mancano i classici calci e pugni, farciti con alcune combo di facile esecuzione. Vi consiglio di cominciare con la modalità Caos giusto per prendere la mano con i controlli (che sono comunque intuitivi), imparare ad usare le combo e per entrare nello spirito di gioco. Poi potrete dedicarvi alle missioni.

State of Emergency
State of Emergency
State of Emergency
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Ed in verità va detto che queste vi verranno a noia dopo un po’ pur essendo abbastanza varie. In totale dovrebbero essere centoottantacinque, e vanno dal distruggere qualcosa allo scortare qualcuno, oppure al recuperare alcuni oggetti. Il problema sta forse nella poca pianificazione possibile: qualunque sia la missione da portare a termine si tratterà sempre di menare le mani e di districarsi tra la folla ed allo stesso tempo evitare o controbattere gli attacchi di polizia e nemici che si faranno sempre più frequenti. Il lato positivo è che comunque è piacevole riprenderlo di tanto in tanto per andare un po’ più avanti nella storia e magari sbloccare i nuovi livelli. Se poi siete con gli amici qualche seduta con la modalità Caos farà al caso vostro.

State of Emergency
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State of Emergency

Tecnicamente il gioco va in qualche modo capito. Le strutture, i personaggi e tutto il resto non sono infatti dettagliati come in alcuni titoli che girano su PS2 ultimamente e le texture non sono proprio allo stato dell’arte. Comunque niente di preoccupante ed il particolare stile grafico di stampo fumettistico, nonché la frenesia dell’azione (non avrete neanche il tempo di riflettere sulla grafica) contribuiranno a non farvi storcere il naso. Se poi tenete conto dell’enorme numero di “comparse” su schermo, della possibilità di distruggere persino gli edifici, dei pregevoli effetti speciali che accompagnano le sparatorie, dell’assenza di aliasing e dell’aggiornamento costante a 60 fps senza rallentamenti vi potrà capitare anche di pensare che si tratti di un piccolo miracolo. Va fatto un doveroso ringraziamento ai programmatori per aver pensato a noi poveri europei: basta andare nel menù opzioni per trovare la tanto apprezzata modalità di refresh video a 60 HZ. E senza le fastidiose bande nere. Purtroppo non è stato altrettanto “gentile” chi ha deciso per i soli sottotitoli in Italiano. In verità in un gioco come questo basato perlopiù sull’azione non se ne sente troppo la mancanza ma chi non capisce l’inglese avrà qualche difficoltà a comprendere le incitazioni a voce a compiere determinate azioni che, nella modalità Caos, vi regalano preziosi punti extra utili per sbloccare i personaggi segreti e nuove locazioni. Il sonoro è abbastanza particolare perché a farla da padrone saranno perlopiù i rumori della folla che urla, mentre le tracce audio di genere disco o rock servono giusto da accompagnamento.

State of Emergency
State of Emergency
State of Emergency
State of Emergency

In conclusione, chi si aspettava una variante di GTAIII potrebbe restare fortemente deluso, mentre per tutti gli altri si tratta di un validissimo gioco, piacevole passatempo utile per scaricare le tensioni accumulate durante la giornata. Consiglio caldamente l’acquisto agli amanti dei vecchi “rullacartoni” a scorrimento. Ancora un centro per Rockstar Games!

State of Emergency
State of Emergency

    Pro:
  • Frenetico
  • Divertente
  • Buona realizzazione tecnica

    Contro:

  • Le missioni alla lunga annoiano
  • Qualche imprecisione della telecamera nel seguire l’azione
  • Forse non verrà venduto in Australia!

Il filone dei giochi violenti ha trovato in questo periodo molti estimatori a causa di un certo GTAIII che ha scosso l’universo videoludico proponendo un’interessantissima esperienza di gioco. Forte di questo successo, Rockstar ci riprova con State of Emergency, sviluppato da VIS. Se GTA vi faceva percorrere la scalata al successo di un giovane delinquente in un mondo ricreato quasi alla perfezione, S.of E. vi farà indossare i panni di un gruppo di “rivoluzionari” che vogliono liberare la popolazione dall’oppressione di un governo dispotico noto col nome di Corporazione. Dopo il breve filmato introduttivo sarete condotti alla schermata principale che presenta il solito menù opzioni e le due modalità previste (c’è ne anche una segreta): Caos e Rivoluzione. Caos vi sarà molto utile per sfogarvi quando siete giù o le cose vanno un po’ storte perché vi permette di distruggere qualsiasi cosa vi si ponga davanti entro un dato limite di tempo (tre o cinque minuti comunque incrementabili raccogliendo gli appositi power up), mentre Rivoluzione, la modalità principale, vede il vostro personaggio (in entrambe le modalità dovrete scegliere uno dei due personaggi inizialmente disponibili) affrontare delle missione che vi vengono assegnate da alcuni tizi in maniera non troppo dissimile da quanto avveniva in GTAIII: basterà parlare col vostro “datore di lavoro” per ottenere una missione. La differenza con GTA sta nel fatto che, mentre in quest’ultimo si potevano ottenere nuove missioni anche se si falliva in quella assegnata, in State of Emergency occorre ripetere la stessa missione finché non la si porta a compimento con successo.