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Rockstar Games sotto accusa in Inghilterra

NOTIZIA di La Redazione   —   31/10/2005

Rockstar Games sotto accusa in Inghilterra

Un nuovo capitolo si aggiunge alla lunga serie di accuse contro i videogiochi portate avanti da politici e figura di spicco varie della società.
Questa volta è il turno di Keith Vaz, MP di Leicester East in Gran Bretagna, che ha chiesto al governo di censurare preventivamente il gioco Bully di Rockstar in uscita su PS2 e Xbox. "Condividerete con me la preoccupazione per la decisione di Rockstar di pubblicare un gioco chiamato Bully in cui i giocatori utilizzano il loro alter ego virtuale per picchiare i compagni di scuola?" ha chiesto Vaz alla Camera dei Comuni e ha proseguito con richieste più dirette: "Se non avviene nessun cambiamento, il governo userà i suoi poteri per eliminare il gioco dai punti vendita?"
Intanto, le richieste di Vaz sono state supportate anche da alcune associazioni che si occupano del fenomeno del bullismo e maltrattamenti su minori nel Regno Unito, rendendo la questione piuttosto pressante per il governo inglese.
La risposta della Rockstar è giunta tempestiva ma non dimostra nessuna volontà di retrocedere: "Supportiamo e ammiriamo il lavoro di quei gruppi che si prodigano per risolvere il problema del bullismo, abbiamo evidentemente idee divergenti riguardo all'arte e all'intrattenimento ma siamo tutti d'accordo nel considerare la vera violenza a scuola un problema molto grave", tuttavia si difendono asserendo che Bully è ancora in fase di sviluppo e che, una volta ultimato, donerà al giocatore un'esperienza che va al di là della mera violenza e saprà raccontare una storia intrigante, come potrebbe fare un libro o un film.
Frattanto, Tony Blair ha per ora rimandato la discussione sull'argomento affermandone sì l'importanza, ma ribadendo che il sistema di controllo e classificazione dei videogiochi nel Regno Unito è uno dei più efficienti d'Europa.
Il nuovo titolo Rockstar ha battuto qualsiasi record di velocità nell'attrarre critiche e richieste di censura visto che, in effetti, è ancora in fase di sviluppo!