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Piccoli maghi crescono

Sorcery è uno dei titoli Move più attesi. Sarà sopravvissuto all'hype?

RECENSIONE di Matteo Santicchia   —   22/05/2012

La vita di un apprendista mago non è tutta rosa e fiori. Come minimo qualche oscura minaccia deve sempre rovinare la pace del nostro villaggio e come al solito starà al solito maghetto wannabe tentare di salvare il mondo. Mai insomma, che lo stregone o l'arcimago scendano dalla loro torre d'avorio per combattere! Ecco quindi che anche in Sorcery il destino del mondo ricadrà sulle spalle del piccolo Finn e della sua mentore felina Erlin, in una lotta per tutto il reame, armato solo della sua bacchetta magica e della sua sfrontatezza.

Ghiaccio o fuoco?

La bacchetta magica è quindi la caratteristica principale del gioco, il quale risulta assimilabile in tutto e per tutto ad un action in terza persona. Il lancio e la scelta degli incantesimi è completamente affidato alla combo Move + Navigation Controller. I (molti) movimenti da mandare a memoria sono tutti piuttosto semplici e di facile realizzazione. Grazie al lock semi automatico sui nemici è poco impegnativo andare a bersaglio: basta un rapido colpo in avanti per un attacco "dritto", alla stessa maniera un colpo veloce a destra, sinistra o in alto fa scagliare le nostre magie nella direzione desiderata. Se poi volessimo esagerare, è possibile anche imprimere una sorta d'effetto, più utile per la risoluzione di alcuni piccoli puzzle che in battaglia. Inizialmente Finn è dotato di sole due magie, l'attacco base e quello di "terra", ma con la progressione se ne sbloccano diverse, come il ghiaccio, il fulmine, il vento e il fuoco.

Piccoli maghi crescono

Il passaggio da una magia all'altra è istantaneo: basta eseguire alcuni piccoli movimenti col Move, come ad esempio delle rotazioni, per scegliere agilmente gli incantesimi. Il cuore del gioco è quindi questo, decidere al momento opportuno il giusto incantesimo da scagliare verso gli avversari, visto che gli scontri con quest'ultimi sono strutturati col sistema della morra cinese. Molto intelligentemente però, e questo è il merito più importante del lavoro degli sviluppatori, è possibile combinare gli incantesimi per amplificarne gli effetti, aumentando così le potenzialità d'attacco. Come se non bastasse poi ogni magia è dotata di "fuoco secondario", da realizzare mimando una sorta di man rovescio col Move. I nemici soffrono particolarmente il fuoco e non ci sono bracieri accesi in zona? Basta creare un muro di fiamme per incendiare l'attacco base. Si è circondati da decine di ragni e silfidi troppo vogliosi di prenderci a calci in faccia? Possiamo creare una trappola elettrica col fulmine, evocare un tornado (e dargli fuoco), oppure congelarli fino a farli cadere in pezzi. Il gioco riesce quindi nel rendere il più varie possibili le infinite battaglie, ma sopratutto è capace di convincerci di avere realmente in mano una bacchetta magica, senza per fortuna appesantire il tutto con movimenti macchinosi e pochi reattivi. Alla stessa stregua anche i puzzle, che di tanto in tanto punteggiano i livelli, rafforzano questa sensazione. Non si tratta di nulla di particolarmente ostico o cervellotico, colpire globi energetici, far suonare, usando il vento, alcune "botole" e via dicendo, ma senza dubbio funzionano come mezzo per tentare di spezzettare le lunghe battaglie.

Piccoli maghi crescono

Il piccolo chimico

Siamo quindi di fronte ad un action senza compromessi, che fa un buon utilizzo delle potenzialità del Move. A rendere il tutto ancor più interessante c'è anche una blanda componente ruolistica per ampliare le statistiche di attacco e difesa del piccolo Finn. Mescolando i molti elementi alchemici che si trovano in giro per la mappa, o comprandoli direttamente da un mercante che ogni tanto fa capolino andando avanti con la progressione, è possibile realizzare diversi tipi di pozione, davvero utili per resistere all'assalto continuo dei nemici. Visto poi che siamo maghi alle prime armi non abbiamo delle ricette da preparare a colpo sicuro, dobbiamo semplicemente provare, anzi sperimentare, gettando nel pentolone quello che abbiamo nella bisaccia. I risultati sono molti: pozioni che rendono i nostri attacchi più potenti, altri che aumentano la barra dell'energia, altri che incrementano il tasso di ricrescita della stessa, senza parlare di quelli che migliorano la resistenza verso i vari colpi magici dei nemici.

Piccoli maghi crescono

Il tutto poi da usare oculatamente visto che gli ingredienti nascosti negli scrigni sono pochi e non sempre a buon mercato nel caso volessimo comprarli. Come si traducono una volta in gioco tutte queste particolarità del gameplay? Il combattimento è senza dubbio molto frenetico, immediato e una volta sbloccate tutte le magie anche molto gratificante, purtroppo però alcune pesanti problematiche inficiano l'esperienza di gioco. Innanzitutto l'avventura è molto lineare, si tratta semplicemente di seguire un sentiero unico con poche deviazioni degne di tale nome, dove ai momenti di calma si alternano delle vere e proprie arene in cui combattere. Uno schema questo che si ripete all'infinito per le circa sei-sette ore che si impiegano a terminare il titolo. Come scritto precedentemente non mancano piccoli puzzle e enigmi, ma sono ben poca cosa di fronte all'ennesima ondata di nemici che ogni volta si palesa quando ci imbattiamo in uno spazio ampio. Insomma la noia può far presto capolino in Sorcery.

Trofei PlayStation 3

Sorcery premia il giocatore con 34 trofei che ci impegnano a sviscerare per ben tutte le nostre capacità magiche, sperimentando le varie combinazioni possibili. Non mancano ovviamente i trofei che segnano la progressione. Più in generale Sorcery elargisce trofei con molta facilità, ma senza dubbio finire il gioco senza utilizzare pozioni sarà molto difficile.

Dalla regia...

Ma la cosa più importante e gravosa è la pessima gestione della telecamera, che si porta in dote anche diversi problemi di gestione delle collisioni. Il punto di vista sul mondo di gioco è fisso. Possiamo fare dei piccoli aggiustamenti tramite il Remote Controller ma la telecamera ruoterà sempre verso quello che il sistema reputa più importante e pericoloso, mettendo spesso il giocatore in una sorta di strafe non richiesto, andando quindi a nascondere parte delle ambientazioni rimanendo spesso impallati o vittima di inqudrature sbilenche, col risultato di inficiare il lock semi automatico sui nemici e più in generale a non farci vedere buon parte degli attacchi degli avversari quando si è in mischia.

Piccoli maghi crescono

Quando poi si è bersagliati da diversi tipi di magie e da colpi ravvicinati non è raro rimanere bloccati nel loop nefasto delle animazioni a terra - in piedi - a terra, sino a quando si riesce a scappare utilizzando un attacco ad area o ad adoperando col giusto tempismo lo scudo. Nelle prime ore di gioco queste problematiche sono evidenti ma non troppo penalizzanti dato il basso livello di sfida, ma con la progressione, quando lo schermo si riempe di nemici e di incantesimi il tutto diventa molto frustrante, soprattutto nelle convulse battute finali. E' quindi un peccato vedere vanificato un sistema di combattimento così ben implementato e vario, per problematiche "esterne" al gameplay vero e proprio, non potendo agire come vorremmo. A livello visivo Sorcery gratifica il giocatore con un buon design generale degli ambienti e dei nemici, che centrano in pieno il tono ingenuo e fiabesco del gioco. Scendendo però nel dettaglio il lavoro svolto dai grafici su texture e effetti non fa certo gridare al miracolo, siamo su un livello qualitativo solo sufficiente, che denuncia le ambizioni produttive medie del titolo. A ciò si associano numerosi cali di frame rate, soprattutto quando le mappe si riempioni di nemici. Aggiungendo poi alla baraonda trappole elettriche e tornado, la situazione diventa spesso drammatica, con abbassamenti del numero dei fotogrammi piuttosto importanti.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.5
Lettori (31)
6.9
Il tuo voto

Nonostante il lungo tempo di sviluppo, Sorcery non è il titolo definitivo per il Move che tutti si aspettavano. Il gioco fa un buon uso della periferica e non mancano senza dubbio interessanti e ben congegnate dinamiche di combattimento. Purtroppo la non troppo lunga, ripetitiva e lineare campagna, ma soprattutto la pessima e incomprensibile gestione della telecamera rovinano un'esperienza di gioco senza dubbio piacevole, ma anche senza particolari guizzi. A questo si aggiunge un comparto tecnico solo sufficiente, gravato anche da ricorrenti problemi di frame rate.

PRO

  • Sembra realmente di tenere in mano una bacchetta magica
  • Sistema di combattimento vario e ben implementato
  • Il laboratorio alchemico

CONTRO

  • Pessima e incomprensibile gestione della telecamera
  • Lineare e presto ripetitivo
  • Tecnicamente solo sufficiente