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Tripletta al sangue

Dead Rising, Dead Rising 2 e Off the Record in un Triple Pack che segna l'arrivo del primo capitolo della serie su PC e dell'intera tripletta su Xbox One e PlayStation 4

RECENSIONE di Mattia Armani   —   20/09/2016

Sono passati otto anni da quando Frank West ha affrontato per la prima volta un'orda di zombie in quella che è una delle più iconiche ambientazioni legate ai non morti. A firmarla è stato il leggendario regista George Romero che per il suo secondo film dedicato agli zombie ha scelto come teatro un centro commerciale deserto. Ma se nella pellicola l'enorme edificio viene scelto come rifugio da un gruppo di sopravvissuti, il protagonista di Dead Rising, al lancio esclusiva Xbox 360, ha deciso spontaneamente di lanciarsi in un vero inferno, incuriosito dall'isolamento della cittadina di Willamette. Al suo arrivo trova il classico gruppetto di fuggiaschi che commette l'ancora più classica imprudenza a causa della quale l'intera popolazione di Willamette, trasformata in uno sciame di mangiatori di cervelli, si riversa all'interno del centro commerciale. A questo punto Frank ha a disposizione 72 ore di tempo durante le quali può nascondersi o lanciarsi nel bel mezzo dell'azione alla ricerca di risposte e di sopravvissuti da salvare. Così ha inizio la saga Capcom i cui primi tre capitoli, tutti accomunati dalla stessa meccanica di base, ci vengono riproposti con un pacchetto che celebra il decimo anniversario di Dead Rising.

Dead Rising Triple Pack scende in campo alla testa di una sterminata orda di zombie

72 ore per morire

Il primo aspetto di Dead Rising che ci ha colpito e che ancora ci sorprende è l'enorme numero di non morti, che possiamo letteralmente falciare utilizzando i veicoli e tutte le armi improvvisate che troviamo nel centro commerciale. Parliamo di qualcosa come circa 500 zombie su schermo e 25.000 oggetti utilizzabili che garantiscono azione in quantità per tutte le 72 ore che ci separano dal recupero via elicottero. Frank, ben piazzato nonostante la carriera da fotoreporter, è in grado di trasformare in un'arma quasi ogni oggetto a partire dai poco efficaci scatoloni per arrivare alle mazze da baseball che schiantano la zucca degli zombie in un trionfo di sangue. Generalmente le armi da fuoco sono più efficaci e a differenza degli oggetti comuni non si rompono troppo facilmente, ma i proiettili scarseggiano e sarebbe sbagliato sottovalutare la soddisfazione garantita dall'uso di motoseghe, seggiole, barattoli, braccia strappate, taniche di propano, cestini dei rifiuti, padelle, estintori e via dicendo. Il numero degli strumenti potenzialmente offensivi è sterminato e riveste un ruolo importante in un titolo che ci permette di scassare, frantumare, affettare e macellare i non morti che ci inseguono sognando una cenetta a base di cervello fresco.

Tripletta al sangue
Tripletta al sangue

In alcuni frangenti la goduria è tale, anche quando l'arma che ci troviamo in mano non è delle più efficaci, che c'è il rischio di perdere tempo e questo non è un lusso che ci possiamo permettere. Se il gameplay ruota intorno a una sorta di delirio sandbox incentrato sull'evoluzione del personaggio e sulla pura violenza, la struttura del titolo si basa sulla capacità di inanellare missioni e di superare rapidamente i numerosi e folli boss che ci si parano davanti. Tra clown sadici e macellai inferociti il panorama è decisamente vario e quasi tutti gli psicopatici non faticano a metterci in difficoltà in un titolo che non perdona. Compiere la run perfetta richiede un sacco di partite, in un titolo che non perdona anche se i sei finali garantiscono un epilogo degno di questo nome, sebbene talvolta drammatico, per tutti quelli che riescono a combinare qualcosa nelle 72 ore di tempo a disposizione che, in tempo reale, corrispondo a sei ore. Lo stesso tempo concesso a Chuck Greene, di mestiere stuntman e motociclista, il cui destino è quello di affrontare non morti e complotti a quattro anni dall'incidente di Willamette, in un mondo profondamente trasformato. Dead Rising 2 è ambientato a Fortune City, una Las Vegas in cui gli zombie, ora fino a seimila su schermo, sono addirittura protagonisti di un reality show a cui partecipa anche il protagonista, costretto a questa follia per pagare una medicina che impedisce alla figlia infetta di trasformarsi definitivamente in uno zombie. D'improvviso quello che sembra un incidente libera una nuova ondata di zombie che ci costringe ancora una volta a trasformare ogni cosa, panchine comprese, in un'arma. La struttura, insomma, è la medesima dell'originale ma i miglioramenti al gameplay ci restituiscono un titolo meno legnoso e più rifinito che include alleati più reattivi, nemici umani, multiplayer strutturato attraverso le discipline del summenzionato reality, modalità cooperativa online e una dinamica survival legata alla medicina per Katey. A tutto questo, inoltre, si aggiungono le armi combo che, con il crescere del livello del protagonista, ampliano il già enorme arsenale del titolo con cannoni congelanti, bombe adesive, armi sonore, sfere elettriche, lanciapiatti e via dicendo. Tutti dispositivi che, assieme a nuovi strumenti di distruzione, tornano utili anche a Frank Castle, di nuovo protagonista in Dead Rising 2: Off the Record. Gran parte del titolo è identico a Dead Rising 2, escluso il ritorno della modalità sandbox del primo capitolo, ma il presupposto è diverso visto che reinterpreta tutta la trama con un protagonista differente. Proprio per questo gli eventi non sono considerati parte integrante della storyline principale ed è un bene per i fan di Frank, che si ritrova infetto al posto della figlia di Greene in modo da mantenere la meccanica delle medicine anti zombificazione.

Ombre, luci e schizzi di sangue

Dead Rising 2 e Dead Rising 2: Off the Record sfoggiano già la massima grafica ottenibile su PC e l'arrivo sulle console di nuova generazione non porta niente di nuovo, a meno di non averli giocati su PlayStation 3 e Xbox 360. Dead Rising, invece, su PC non è mai arrivato e questo significa che la riedizione si ripresenta con una cosmesi mai vista prima sia su console, dove come i due capitoli più recenti gira a 60 immagini al secondo e 1080p, sia su PC dove può contare sui 144Hz con frame rate sbloccato, risoluzione 4K, supporto G-Sync e compatibilità con i controller Xbox 360, Xbox One e DualShock 4. Il gameplay invece non cambia e il primo capitolo della serie deve piegare il capo di fronte a Dead Rising 2 e Dead Rising 2: Off the Record che sono invecchiati meglio grazie a movimenti meno legnosi, interfaccia meno spartana, intelligenza artificiale dei compagni decisamente superiore e qualche accorgimento tecnico in più che riduce il peso degli elementi meno curati, purtroppo inevitabili vista la quantità di nemici su schermo.

Tripletta al sangue
Tripletta al sangue

Eppure entrambi esercitano un fascino minore del primo Dead Rising che pur essendo meno rifinito dal punto di vista grafico è più tosto, un pizzico più credibile e su PC, grazie al fatto di essere un porting inedito, decisamente più ricco di opzioni che includono anche la mappatura dei comandi. I modelli dei personaggi principali, tra l'altro, se la cavano ancora piuttosto bene mentre i folli boss mantengono inalterato fascino e livello di sfida. Non regge invece il sistema di mira, problematico anche nel secondo capitolo, e resta anche il problema di un'intelligenza artificiale piena di magagne che si fanno notare con prepotenza nonostante i non morti non debbano certo vincere il Nobel per essere convincenti. Invece i compagni dovrebbero avere un minimo di cervello, se non altro per giustificare il fatto di essere inseguiti dagli zombie, ma così non è e gli effetti sul gameplay sono nefasti, complice la posizione spesso infausta dei punti di salvataggio. Il secondo capitolo, lo abbiamo detto, migliora drasticamente da questo punto di vista ma eredita da Dead Rising altri problemi, alcuni dei quali mitigati ma mai risolti come nel caso delle pessime collisioni. Inoltre le versioni PC soffrono di qualche intoppo su Steam e la cosa incomprensibile è che questi problemi, che vanno dalla scomparsa del sonoro al mancato riconoscimento del mouse, coinvolgono anche il primo Dead Rising, nonostante sia appena arrivato su Windows. Per fortuna il riavvio della piattaforma Valve consente di risolvere il problema ma resta un'ombra su un lavoro di conversione che da una parte, quello dell'ottimizzazione, è più che buono ma dall'altra, quando si parla di rifiniture, avrebbe avuto bisogno di una mano di vernice in più. Eppure, nonostante i difetti congeniti e il peso degli anni, i primi due capitoli della serie, a cui si aggiunge Off the Record come reinterpretazione di Dead Rising 2, restano esperienze uniche, rassegne di psicopatici memorabili e di scene di intermezzo di ottima fattura che sono invecchiate piuttosto bene. Da non dimenticare, poi, che sono tutti titoli rigiocabili più e più volte grazie alla struttura a tempo che comporta bivi e finali differenti.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo: Windows 7 64 bit
  • Processore: Intel Core i5-4440
  • Memoria: 16 GB RAM
  • Scheda Video: MSI Geforce GTX 1080 Gaming X

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows 7/8/10 a 64-bit
  • CPU: Intel Core 2 Duo 2.4 Ghz / AMD Athlon X2 2.8 Ghz
  • Memoria: 2 GB RAM (2 GB VRAM)
  • Scheda grafica: NVIDIA GeForce 550TI / AMD 6770 o equivalente

Requisiti consigliati

  • Sistema operativo: Sistema operativo: Windows 7/8/10 a 64-bit
  • CPU: Famiglia Intel Core i5 o equivalente
  • Memoria: 8 GB RAM
  • Scheda grafica: NVIDIA GeForce 560 / AMD Radeon 7790 o equivalente

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 48,94 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (5)
7.9
Il tuo voto

Dead Rising Triple Pack non fa altro che portare il capostipite della serie su PC e l'intera tripletta su Xbox One e PlayStation 4 limitando le novità alla risoluzione, alla fluidità e al supporto G-Sync nel caso del porting PC del primo capitolo. Questo significa che l'intero pacchetto si porta dietro inalterati tutti quei difetti che ben conosciamo e che vanno inevitabilmente a influenzare, inaspriti dal tempo, il giudizio complessivo. Eppure ci troviamo comunque di fronte alle migliori esperienze in circolazione quando si parla di massacrare zombie, esperienze rese tali da un arsenale incredibile, torme di non morti, boss indimenticabili e dal timer che non perdona impedendo alle dinamiche sandbox di fagocitare una dimensione narrativa niente male. Inoltre non è obbligatorio comprare il pacchetto completo. I tre titoli possono essere acquistati singolarmente, a circa 20 euro l'uno, anche su console.

PRO

  • Un arsenale impareggiabile
  • Boss memorabili e scene di intermezzo ottime
  • Struttura peculiare e sfida elevata

CONTRO

  • Qualche novità in più avrebbe dato tutt'altro senso all'operazione
  • Oggi i difetti del primo Dead Rising sono decisamente più evidenti
  • Qualche problema di troppo per le versioni Steam