L'anno scorso l'uscita di Reigns, opera del team londinese Nerial, dimostrò come un'idea sulla carta tanto bizzarra come quella di incrociare Tinder con un simulatore di vita da sovrano potesse rivelarsi assolutamente brillante. La formula del gioco prodotto da Devolver Digital era infatti semplice, immediata ma allo stesso tempo coinvolgente e intrigante: la storia del proprio Re (e di tutti i suoi successori) si sviluppava attraverso una serie di carte, pescate in maniera in parte casuale e che proponevano delle scelte binarie di fronte a eventi di vario tipo e a incontri con differenti personaggi della corte. Grazie al buon successo raccolto nel corso dei mesi tanto su piattaforme mobile che su PC, l'arrivo di un seguito era quindi piuttosto scontato, e infatti la sua uscita non si è fatta attendere molto.
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Se non hanno pane, che mangino brioches
Reigns: Her Majesty introduce diverse novità rispetto all'originale, a partire dal protagonista: il proprio alter ego è infatti stavolta una regina, decisamente più pragmatica rispetto al poco carismatico consorte. Se infatti quest'ultimo appare come una figura secondaria, impegnata più a seguire i propri passatempi che a regnare, è proprio la sovrana che si ritrova a muovere i fili del potere, spesso superando la diffidenza e lo scetticismo dei tanti cortigiani. Sostanzialmente la struttura di gioco è in larga parte identica al passato, con una serie di carte che una alla volta vengono proposte e accompagnate da un breve testo: le tematiche trattate sono numerose e varie, così come lo sono i personaggi destinati a incrociare e influenzare il destino della protagonista. Ogni scelta ha infatti una ripercussione su uno o più degli elementi chiave che determinano la continuazione del regno: la Chiesa, il Popolo, l'Armata e le Finanze. Abbattere le tasse migliorerà il consenso dei sudditi, ma potrebbe avere drammatiche ripercussioni sulle casse reali; per esempio affrontare un conflitto darebbe più potere all'esercito, a scapito di quello del clero, e così via dicendo. L'aspetto interessante sta nella necessità di soppesare le proprie scelte al fine di cercare di raggiungere una sorta di punto di equilibrio, in un richiamo alla massima aristotelica "in medio stat virtus": la fine del proprio regno è infatti inevitabile sia nel caso in cui gli indicatori siano prosciugati, sia che vengano completamente riempiti.
E così ci si ritrova a vestire i panni di una regina dopo l'altra, cercando di estendere il più possibile la durata del regno soppesando ogni decisione. Rispetto al primo episodio, è stato poi introdotto un sistema di oggetti, da ottenere in particolari circostanze per poi poterli usare a proprio piacimento anche nelle incarnazioni successive: ognuno di essi può avere effetti particolari tali da garantire una "terza via" nello sviluppo della trama di una carta oltre alle due risposte "standard", ma la sperimentazione va fatta con un certo criterio per non scatenare effetti pesantemente negativi. Un'altra novità è la presenza dello zodiaco, dal momento che ogni regina è destinata a nascere sotto un proprio segno: alcuni precisi eventi si attiveranno soltanto incontrando determinate persone durante il periodo di un segno specifico, fattore che aggiunge un pizzico di ulteriore varietà al tutto. Dove Reigns: Her Majesty offre il meglio di sé però è nella scrittura, tanto brillante da rendere ogni partita e ogni strisciata di una carta un divertimento: la caratterizzazione dei protagonisti è efficace e piacevolissima, così come è l'uso di un humor cinico irresistibile che rende spassose anche le macabre scene di morte della povera e malcapitata protagonista. Il tutto poi è reso ancora più accessibile da una ottima traduzione in italiano, fattore tutt'altro che scontato vista la mole di testo presente: le carte totali sono infatti aumentate rispetto al passato, superando ora ampiamente le 1000 unità. Al prezzo di vendita di 3,49€, Reigns: Her Majesty rappresenta una delle migliori uscite mobile degli ultimi mesi.
Conclusioni
Reigns: Her Majesty non è semplicemente un more of the same del capostipite, ma piuttosto la piena realizzazione del suo potenziale accompagnato dalla limatura di difetti e sbavature. Il risultato rimane un prodotto inevitabilmente soggetto a una certa ripetitività sulla lunga distanza, ma comunque ancora oggi estremamente originale, esaltato da una scrittura brillante e in grado di divertire per parecchio tempo con una formula assolutamente perfetta soprattutto in ambito mobile. Lunga vita alla regina!
PRO
- Formula originale rifinita e migliorata
- Scrittura brillante e divertente
- Ritmo di gioco perfetto per il mobile
CONTRO
- Inevitabilmente ripetitivo alla lunga
- Senza dubbio non adatto a tutti