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The Shadow of Zorro

Zorro compare sui nostri Pc, e noi di multiplayer non potevamo raccontarvi come funziona il gioco e se merita i nostri risparmi. Leggiamo cosa ha scritto Francesco Baldus Balduini su questa fatica delle CRYO.

RECENSIONE di La Redazione   —   02/02/2002
The Shadow of Zorro
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The Shadow of Zorro
The Shadow of Zorro

Il gioco

Da principio vorrei sottolineare un paio di punti che vi faranno stare incollati al monitor per un paio di ore. L'aspetto grafico del gioco è complessivamente buono. Come si dovrebbe vedere dagli screenshots si nota come il modello di Zorro è davvero ben realizzato, mentre quelli dei pochi personaggi secondari sono decisamente meno curati (peccato). Le animazioni sono ben fatte e durante i duelli la telecamera si muove suggerendo tagli cinematografici che ricordano molto quelli che avevamo già visto al cinema o in televisione. Ma in cosa consiste il gioco?
Nei panni di Zorro dovrete andare in giro e svolgere la vostra missione (che cambia di volta in volta, man mano che la storia prosegue) ed occuparvi dei nemici in diverse maniere. Potrete affrontare le missioni in modalità stealth (alla thief per intenderci) oppure combattere con la spada (cosa che si renderà necessaria molto spesso durante tutto il gioco).
L'abilità del giocatore durante i duelli consisterà solamente nel replicare la pressione di determinati tasti, seguendo le istruzioni istantanee fornite sullo schermo. Divertente all'inizio, sempre più difficile con l'avanzare dei livelli, ma sinceramente la libertà lasciata al giocatore durante questi duelli è pressochè nulla.
I duelli sono decisi dai vostri riflessi nel premere la giusta combinazione di tasti.

The Shadow of Zorro
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Quando il divertimento finisce e subentra la noia

La cosa sarà divertente per un paio di ore, ma dopo vi inizierete a stancare di ripetere all’infinito gli stessi duelli, caratterizzati dalle stesse animazioni e dagli stessi suoni. Se poi aggiungiamo il fatto che tutti i nemici, dopo essere stati sconfitti in duello, non muoiono, ma vengono solo storditi, per poi tornare in piedi dopo una ventina di secondi, si potrà capire come “Zorro” possa diventare entro poco un gioco noioso. Davvero un peccato, pensando che se i duelli fossero stati implementati in maniera più divertente il gioco ne avrebbe guadagnato davvero molto.
Un altro punto debole è la gestione della telecamera: non sono mai stato un grande amante dei giochi in terza persona (stile “lara croft” per intenderci). In Zorro la telecamera rimane sopra le spalle del vostro personaggio, girando un po’ a casaccio e spostandosi in posizioni prefissate in particolari situazioni. La telecamera può essere girata con il mouse, ma il risultato è impreciso e la maggior parte delle volte meglio lasciare stare il mouse. Il risultato di tutto questo è che vi muoverete con un po’ di fatica e non sarà immediato capire la struttura del luogo in cui vi trovate.
Tenendo conto che durante il gioco dovrete recuperare numerosi oggetti, la non soddisfacente gestione della telecamera potrebbe nascondervi degli oggetti utili, e quindi potreste bloccarvi senza sapere cosa vi manca e sopprattutto dove sta.

The Shadow of Zorro
The Shadow of Zorro

Peccato.

Non si può comunque dire che il gioco sia un fallimento; la trama è molto intrigante, la caratterizzazione di Zorro è ben riuscita e per un paio di ore vi divertirete a duellare e a tentare di superare le missioni. Dopo le prime ore potreste scancarvi oppure potreste continuare a giocare con lo stesso entusiasmo iniziale (io mi sono annoiato). Una maggiore cura nella realizzazione del gioco e un concept di gioco più ricco avrebbe sicuramente giovato. Peccato.
Vi ricordo che c'è un demo giocabile di una sessantina di mega, giocando al quale potrete avere un'idea ancora più precisa di che tipo di gioco è Zorro.

The Shadow of Zorro
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Zorro, chi è costui?

Non sono mai stato un grande appassionato della saga di questo eroe mascherato, ma non nascondo la curiosità che ho avuto nel provare questo gioco, anche per il semplice fatto che è la prima volta che Zorro compare sui nostri monitor (o almeno sul mio). Non tutti sanno che il creatore del romanzo originale, con titolo The Curse of Capistrano, è Johnsyon McCulley che lo presentò al grande pubblico nel 1919 sulla rivista All Story.
La storia e’ ambientata attorno al 1820 e racconta le avventure di alcuni giovani ribelli che terrorizzano i governanti della vecchia California, al tempo ancora colonia di confine della Spagna.
Nel 1920, quasi un secolo dopo, Douglas Fairbanks rimane affascinato dalla storia e, acquistando i diritti cinematografici, gira il film The Mark of Zorro, la critica lo acclama e ottiene un grandissimo successo.
Anno dopo anno vengono sfornati film, serie televisive, fino ad arrivare all'ultimo capitolo cinematografico con Antonio Banderas e Anthony Hopkins. Ed eccoci qua, l'evoluzione ha fatto il suo corso e Zorro è riuscito ad approdare anche nel mondo videoludico.