C'è una generazione di appassionati di anime e manga a cui solo pronunciare il nome di Saint Seiya scatena la fantasia: l'opera di Masami Kurumada non sarà popolare come un tempo, eclissata com'è da titoli relativamente più recenti come One Piece e Naruto oppure diffusi come Dragon Ball, ma lo zoccolo duro cresciuto a pane e Cavalieri dello Zodiaco non dimentica e mai dimenticherà le avventure raccontate in un'opera che ha l'indubbio pregio di essersi saputa distinguere. L'epica avventura dei Cavalieri di Atena gode di estimatori al di fuori del territorio giapponese e, anche grazie alle serie più recenti, non si è fermata neppure la produzione di merchandise e prodotti d'intrattenimento videoludico, purtroppo spesso caratterizzati da una qualità altalenante. Dopo un primo capitolo esclusivo per PlayStation 3, con Saint Seiya: Brave Soldiers Namco Bandai torna sui personaggi e le tematiche che ben conosciamo ma decide di partire da un gameplay differente. Una scelta destinata a pagare? Ne abbiamo provato una demo contenutisticamente molto ristretta al recente Japan Expo di Parigi.
Saint Seiya: Brave Soldiers segna il ritorno della serie al mondo dei picchiaduro a incontro 3D
Una scelta naturale
La prima grande differenza che distingue Saint Seiya: Brave Soldiers dall'altro capitolo dedicato alla serie uscito nella generazione agli sgoccioli, La Battaglia del Santuario, è la scelta di tornare agli incontri uno contro uno, nel più classico stile dei picchiaduro a tre dimensioni e abbandonando la formula ibrida con elementi da "musou" che non aveva convinto appieno. In fondo quasi ogni passaggio iconografico della serie avviene durante battaglie che mettono di fronte due combattenti e la progressione narrativa stessa adottata da anime e manga si presta ad essere ridotta ad una successione lineare di round. La demo disponibile sullo showfloor del Japan Expo dava la possibilità di prendere il controllo di una manciata di personaggi, tra cui i cavalieri di bronzo protagonisti, e non dava accesso a modalità che non fossero il match singolo, ma nonostante la ristretta quantità di contenuti è stata sufficiente a darci un'idea del gameplay sviluppato da Namco Bandai. Con l'analogico sinistro si controllano i movimenti del proprio alter ego mentre la X è deputata al salto ed alla schivata. I tasti frontali triangolo, quadrato e cerchio servono rispettivamente per gli attacchi leggeri, forti e per quello speciale, che mette in scena grazie ad una breve animazione il colpo più riconoscibile di ciascun personaggio.
Uno schema votato alla semplicità, insomma, che può essere imparato in pochi minuti ma si affida ai comandi spostati sul dorso del controller per aggiungere quella profondità necessaria così da rendere un picchiaduro interessante anche dopo le prime partite.
Tenendo premuto L2 l'eroe si ferma e accumula il cosmo utile a riempire una barra divisa in quattro segmenti. Ciascuno di questi può essere usato per potenziare in maniera differente i tre attacchi di base e i movimenti oppure tutti assieme, qualora si riuscisse a caricare per intero l'indicatore, per scatenare la tecnica definitiva del proprio combattente. La vera natura di questo mix emerge quando si capisce che ciascuna tipologia di colpo acquista una proprietà unica quando alterata dal cosmo: premendo L2 e X, ad esempio, ci spostiamo rapidamente in direzione dell'avversario mentre con L2 e quadrato un montante lo solleva da terra e ci regala una frazione di secondo utile a iniziare una combo. Una seconda barra si carica in maniera indipendente dalla prima e, quando piena, scatena il settimo senso che per alcuni secondi aumenta notevolmente le statistiche del combattente dandogli modo di ribaltare le sorti dell'incontro. Il gameplay di Saint Seiya: Brave Soldiers non è insomma il più sofisticato in circolazione ma d'altra parte non sembra che nelle intenzioni degli sviluppatori ci sia la volontà di fare concorrenza a Virtua Fighter. Piuttosto, di rendere tesi ed equilibrati tutti i round, dando modo a chiunque di restare in partita fino alla fine o comunque il tanto che basta da eseguire uno o due attacchi speciali. Una formula che ben si lega alla status di fan service del titolo e che non necessariamente si rivelerà un difetto se accompagna da una sufficiente quantità di opzioni e modalità.
Lo scontro definitivo?
In termini visivi sono due le considerazioni che si possono fare, stando alla versione non definitiva testata: da una parte il gioco non è certo tecnicamente avanzatissimo, limitandosi a fare il suo in maniera discreta, dall'altra però l'uso del cel shading è davvero riuscito e i personaggi ricordano moltissimo, per aspetto ma anche animazioni, le controparti del cartone animato.
Tra l'altro dal poco giocato sembra che la trasposizione nel gameplay delle peculiarità di ciascun cavaliere sia piuttosto fedele, quindi se ad esempio Andromeda è capace di colpire da lontano e predilige mantenere le distanze dall'avversario, Dragone diventa devastante quando riesce ad avvicinarsi al nemico, a cui sottrae enormi quantità di punti vita in pochi istanti. Parlando con il producer del gioco abbiamo scoperto che in totale saranno presenti una cinquantina di personaggi diversi, quindi la varietà dovrebbe essere garantita. Possiamo inoltre confermare che cavalieri, livelli di gioco ed eventi raccontati si rifaranno alle serie de Il Grande Tempio, Nettuno e Hades, lasciando fuori ancora una volta Asgard e le trasposizioni più recenti. Un peccato, ma anche una notizia preventivabile sin dal trailer d'annuncio. Ad ogni modo, aspettando una versione dotata di maggior sostanza, Saint Seiya: Brave Soldiers ci ha dato l'impressione di essere sulla buona strada per soddisfare gli appassionati della serie che entro fine anno potranno mettere le mani su un titolo costruito su basi solide e fedele alla serie. L'uscita, inoltre, è esclusiva per PlayStation 3 e in Europa verrà accompagnata da un'edizione speciale comprensiva di una action figure. Aspettando novità, torneremo a parlarne nei prossimi giorni grazie ad una video intervista esclusiva.
CERTEZZE
- Personaggi e animazioni fedeli agli originali
- Sistema di combattimento immediato
- Convince la modellazione dei cavalieri...
DUBBI
- ...meno quella dei livelli
- Non si può considerare un'opera omnia, considerando alcune assenze
- Profondità da verificare