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Il pianeta morto

Scopriamo di più su questa affascinante, quanto evocativa avventura spaziale indipendente

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   27/03/2014
Lifeless Planet
Lifeless Planet
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Lifeless Planet inizia in una landa desolata di un pianeta misterioso, distante anni luce dalla terra. L'astronauta protagonista si è salvato dallo schianto sul pianeta e si ritrova a girovagare per una regione sconosciuta, dominata da sabbia e da rocce senza vita. I controlli di questo gioco d'azione in terza persona sono molto semplici da padroneggiare (i classici WASD) e non è difficile individuare la prima traccia da seguire per andare avanti. Le uniche azioni a nostra disposizione sono il salto e l'accensione o lo spegnimento di una torcia che ci tornerà utile più avanti.

Il pianeta morto

Mentre camminiamo verso una destinazione ignota riceviamo un messaggio che ci avvisa della carenza di ossigeno. Dobbiamo trovarne di fresco per non soccombere all'irrespirabile atmosfera del pianeta. Fortunatamente poco lontano dalla capsula di salvataggio si trova una cisterna di rifornimento. Ci avviciniamo velocemente. Veniamo colti dal panico quando sullo schermo appare una vignettatura nera e il respiro dell'astronauta inizia a farsi più pesante. Siamo quasi arrivati all'ossigeno quando perdiamo la capacità di correre in preda all'affanno. Fortunatamente tocchiamo il nostro obiettivo e otteniamo l'agognata ricarica. Sono pochi, semplici momenti che introducono al gioco e a quelli che sono i problemi che dovremo affrontare. Tutto ciò che dobbiamo fare è suggerito con vari stratagemmi (tracce sulla sabbia, bagliori e così via) ma in generale le strategie adoperate per convincerci a seguire la scia narrativa che ci condurrà fino alla conclusione della demo sono efficaci. Complice anche l'atmosfera misteriosa che si respira, con il peso della solitudine e del silenzio a incombere sulle nostre gesta, proseguiamo inoltrandoci per dei piccoli canyon scavati nelle rocce. Osservando bene lo scenario che abbiamo intorno ci rendiamo conto che, nonostante i singoli elementi grafici non siano di qualità eccezionale, la composizione complessiva dello scenografia è affascinante e risulta bella al di là dei singoli oggetti che la disegnano. Sarà così per tutto il resto della demo, nonostante qualche caduta qualitativa in alcune sezioni meno ispirate.

Il pianeta morto

La bellezza della desolazione

Avanzando lungo i canyon scopriamo la presenza di acqua. Alcuni crolli e passaggi più sconnessi ci obbligano a saltare tra le rocce per raggiungere la nostra destinazione. La sezione si conclude dopo aver risolto un piccolo puzzle (una roccia da far rotolare per creare una piattaforma) e dopo aver evitato una frana. Scopriamo un libretto con sopra disegnato il simbolo di falce e martello, che non faticherete a collegare alla Russia comunista, o meglio all'Unione Sovietica della Guerra Fredda.

Il pianeta morto

I russi sono già arrivati fin quassù? Lo scopriremo presto, visto che ci troviamo sotto dei tralicci della corrente elettrica che filano fino a un piccolo villaggio. Lo scenario è di una bellezza desolante. Esploriamo un po' risolvendo un piccolo puzzle che ci aiuta a scoprire la pagina di un diario. Ne avevamo già trovate in precedenza e per ora gli accadimenti non sono delineati con precisione. Capiamo che i russi stavano combinando qualcosa, ma cosa? Vi anticipiamo che la demo lascerà giustamente tutto in sospeso (la chiamiamo demo e non beta perché il gioco non è percorribile nella sua interezza, non per altro), quindi non toccheremo più questo punto. Intanto raggiungiamo un fienile oltre il villaggio, dove veniamo attaccati da un tifone che tenta di eliminarci rendendoci parte del paesaggio. È il primo incontro con un agente ostile (chiamarlo creatura ci pare troppo). Dentro il fienile scopriamo qualcosa di importante (da qui evitiamo di darvi anticipazioni sulla trama, limitandoci a descrivere il gioco nel suo divenire), quindi torniamo indietro dirigendoci verso l'ingresso di un laboratorio sotterraneo, ma non prima di esserci ricaricati di ossigeno. Qui il buio ci ha costretti ad utilizzare la torcia elettrica e l'atmosfera generale ha iniziato a diventare più cupa e rarefatta. Non è solo il buio a creare inquietudine, ma anche la presenza di oggetti quotidiani disposto in modo accurato per descrivere attività del laboratorio cessate evidentemente in modo brusco.

Misteri irrisolti

Il pianeta morto

Cosa sarà successo? La domanda ci rimbomba nella testa ogni volta che incontriamo qualche cosa di nuovo che ci lascia a bocca aperta. Capiamo che il fascino di Lifeless Planet risiede soprattutto in ciò che non ci viene detto. Non stiamo solo camminando in scenari ben composti, stiamo anche penetrando in un mistero che diventa sempre più intricato e si arricchisce di dettagli e sfaccettature a ogni documento ritrovato e dopo ogni nuova visione (non ce ne sono moltissime nella demo, ma si fanno notare). Insomma, quella che in genere viene appellata come atmosfera ci trascina letteralmente lungo l'avventura e ci costringe in gioco fino all'inevitabile finale. Nel mentre rimaniamo ammirati da una gigantesca diga e affrontiamo una fase più complicata in termini ludici, ambientata in una zona montuosa, superabile dopo aver acquisito temporaneamente la possibilità di volare grazie al jetpack della tuta. Sostanzialmente bisogna compiere lunghi balzi da una piattaforma all'altra usando la spinta propulsiva del jetpack per planare. Ci sono anche delle strane sezioni in cui bisogna correre lungo dei cavi dell'alta tensione. È qui che facciamo il primo incontro con una creatura viva: una ragazza che ci invita a seguirla. Come fa a respirare senza casco? Dipenderà dallo strano minerale di cui questa zona è ricolma? Purtroppo la fine di quest'area segna anche la fine della demo, che oltretutto si conclude subito dopo avere acquisito una nuova capacità (un braccio meccanico allungabile) che apre la strada a nuovi puzzle, di cui ci è stato possibile saggiarne appena un paio.

A volte è meglio non scoprire cosa si nasconde dietro a un'apparente desolazione

Considerazioni sparse

Il pianeta morto

Leggendo il testo dei paragrafi precedenti vi sarete resi conto da soli che Lifeless Planet ci ha coinvolti non poco nelle sue spire. Ovviamente non ci mettiamo a dare giudizi definitivi, perché non è questa la sede giusta per farlo, ma sicuramente si tratta di uno di quei titoli di cui aspettiamo con una certa ansia la versione definitiva, dopo aver provato la demo. Siamo davvero curiosi di conoscere i prossimi passi che dovremo compiere sul pianeta morto e vogliamo scoprire come va a finire la storia. Certo, rimane sempre da verificare che le ottime premesse di cui vi abbiamo parlato si mantengano della stessa qualità lungo tutta l'avventura e che non ci siano cadute rovinose, anche perché siamo coscienti che spesso è difficile concludere degnamente un racconto. Lo stesso discorso è fattibile anche per i luoghi. Finora la qualità è stata piuttosto elevata, ma non vorremmo trovarci a esplorare zone con il fiato corto dal punto di vista creativo. Certo, si tratta di paure che speriamo non si traducano in realtà e siamo molto fiduciosi verso il lavoro di Stage 2 Studios, ma è meglio mettere subito le mani avanti, anche perché di prodotti del genere che alla prova dei fatti si sono dimostrati inconcludenti è piena la scena indipendente e non solo.

Conclusioni

Multiplayer.it

Lettori (10)

5.6

Il tuo voto

PRO

  • Sezione narrativa molto forte
  • Grande atmosfera
  • Scenari affascinanti

CONTRO

  • La trama reggerà fino alla fine?
  • Qualche puzzle in più da risolvere farebbe piacere