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Guerra tra mafie

La GamesCom di Colonia è stata teatro dell'attesissimo e corposo reveal del nuovo capitolo di Mafia. I dettagli sono tantissimi: ecco quello che abbiamo scoperto

ANTEPRIMA di Pierpaolo Greco   —   06/08/2015
Mafia III
Mafia III
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Dopo averci fatto penare per anni con la turbolenta chiusura di uno sviluppatore e aver lasciato disattese a lungo le speranze di moltissimi fan, 2K Games ha finalmente deciso da un momento all'altro, di sfruttare la cornice della fiera di Colonia per rivelare al mondo intero Mafia III. Noi ovviamente non ci siamo fatti sfuggire una delle primissime presentazioni a porte chiuse per la stampa e, oltre a vedere giocati dal vivo quasi 30 minuti di gameplay davanti ai nostri occhi, abbiamo raccolto un quantitativo industriale di informazioni grazie a un'intervista privata con il lead designer del gioco. Ma se di quest'ultima vi parleremo nei prossimi giorni, all'interno di questo articolo vi racconteremo tutto quello che abbiamo visto e ascoltato. Sarà una lunga passeggiata perché di informazioni ce ne sono veramente tante.

Mafia III esce finalmente allo scoperto: lo abbiamo visto e abbiamo un mare di informazioni per voi

È tutto nuovo?

Partiamo subito col dire che il terzo capitolo di Mafia sarà sviluppato, ovviamente, da una nuova software house americana, Hangar 13, messa in piedi con il patrocinio di 2K Games negli ultimi anni per raccogliere il pesantissimo testimone di 2K Czech ed esordire proprio con questo sequel veramente rischioso e audace. È quindi stata una scelta quasi obbligata quella di raccontare una storia nuova di zecca, con un protagonista inedito, un periodo temporale più vicino ai giorni nostri e un'ambientazione mai vista prima in un titolo della serie, ma più in generale, nell'intero scenario videoludico. Ma andiamo con ordine e partiamo proprio dal personaggio principale: Lincoln, un ragazzone robusto, le cui origini sono legate alla terra in cui è ambientato Mafia III e che rappresenta una sorta di incrocio fisico tra Vin Diesel e Adriano Celentano con una buona dose di sangue di colore che scorre nelle sue vene. Il protagonista è da poco rientrato dalla guerra del Vietnam e ha trovato l'ospitalità e l'appoggio della mafia nera: una nuova famiglia che ha sopperito alle sue problematiche origini offrendogli un alloggio, il lavoro e soprattutto dei veri amici.

Guerra tra mafie
Guerra tra mafie

Tuttavia, all'improvviso, questo idillio viene spezzato: la mafia italiana tradisce i suoi fratelli di colore compiendo una strage tra le strade di New Orleans, in particolare proprio nel locale dove Lincoln passava gran parte del suo tempo, uccidendo i suoi nuovi "parenti" e prendendo brutalmente il controllo della malavita cittadina. Il ragazzone riesce a salvarsi e inizia così la sua guerra privata contro chi gli ha strappato gli affetti e la felicità con il preciso obiettivo di riportare l'ordine tra le strade e spazzare via la criminalità organizzata italiana. Come avrete immediatamente capito leggendo le poche righe qui sopra, o guardando il trailer di annuncio che trovate in questa pagina, il periodo temporale si sposta in avanti di quasi venti anni rispetto al secondo Mafia. Per la precisione si tratta del 1968, un anno estremamente turbolento per la nazione americana che ha permesso allo sviluppatore di portare su schermo tutta una serie di eventi sociali e storici che hanno cambiato la faccia della società occidentale. È il decennio in cui vengono assassinati John Fitzgerald Kennedy e Martin Luther King, ci sono le battaglie per il riconoscimento dei diritti civili delle donne e il periodo dell'amore libero e del movimento hippy ma, soprattutto, è in atto la terribile guerra del Vietnam. Tutti elementi che funzionano da background storico di Mafia III, saranno parte integrante del comparto artistico del gioco e una sorta di riferimento culturale costantemente accennato durante lo svolgimento della trama. E poi c'è New Orleans, il teatro dove viene messa in scena la storia di questo sequel e che rappresenta un elemento estremamente peculiare e riconoscibile del gioco in grado di renderlo immediatamente caratteristico non appena si vedono apparire le prime sequenze di gameplay. Lo stacco con Mafia II ma anche con il capostipite della serie non riguarda però soltanto questi elementi, e in realtà c'è un piccolo ma sostanziale contatto con il prequel di cui parleremo tra qualche riga, ma anche e soprattutto il gameplay: questo terzo capitolo è a tutti gli effetti un action adventure interamente free roaming e con un denso open world. Dimenticatevi la linearità e lo stile narrativo che ha reso famosi, ma al tempo stesso criticati, i primi due episodi della serie, e preparatevi ad affrontare un gameplay che sembra essere, almeno potenzialmente, il perfetto mix tra Grand Theft Auto e Assassin's Creed.

Un nuovo concetto di open world

L'idea di Hangar 13 è di portare su schermo una struttura di gioco che riesca ad unire la grandissima attenzione alla narrativa e alla storia tipica dei capitoli precedenti di Mafia e della serie Rockstar alla densità del mondo di gioco in termini di personaggi su schermo ma soprattutto di attività secondarie che la saga di Ubisoft ha spinto ai massimi livelli. È ovviamente un obiettivo estremamente ambizioso che potremo concretamente verificare solo quando avremo il gioco tra le mani o ne avremo provato almeno una sostanziosa fetta ma, per quello che abbiamo visto scorrere davanti ai nostri occhi, dobbiamo riconoscere che il team si sta sicuramente sforzando per raggiungere il suo traguardo.

Guerra tra mafie
Guerra tra mafie

Nella lunga demo che si apriva proprio tra i marciapiedi di una New Orleans che non sarà perfettamente fedele a quella originale del periodo per ragioni di divertimento e credibilità del gameplay, e su cui non abbiamo dettagli precisi in merito alla sua estensione, abbiamo visto il nostro personaggio passare senza soluzione di continuità da una missione che lo vedeva scovare e poi inseguire uno spacciatore di droga di un quartiere, fino a salire a bordo della sua macchina per convincerlo a parlare esibendosi in manovre al cardiopalma fino a una corposa azione di assalto ad un locale controllato da una famiglia mafiosa per far fuori il gestore e i suoi scagnozzi e trasformarlo in una delle sue attività. Quindi, una volta tornati sulla strada, abbiamo assistito a un turbinio di vetture pronte a dare la caccia al povero Lincoln e a riversare sulla strada un'orda di malavitosi pronti a vendicare i morti causati dalle nostre scorribande. Stando alle parole dello sviluppatore, le attività secondarie e le missioni che si potranno compiere saranno moltissime con un grande focus sulla libertà di esplorazione visto che ogni "roccaforte" avversaria potrà essere visitata e conquistata attraverso molteplici vie di accesso e fuga e, soprattutto, in qualsiasi momento sarà possibile passare ad una modalità stealth che ci consentirà di affrontare le varie missioni mantenendo un profilo basso ed evitando il più possibile l'avvio delle intense sparatorie a cui abbiamo assistito. Proprio quest'ultimo aspetto ci ha già particolarmente convinto con una fisicità e un impatto delle armi che ci sono sembrati piuttosto sostenuti e ben riusciti nell'alternarsi di revolver, fucili a pompa, mitragliatori e granate che abbiamo visto in azione davanti ai nostri occhi sia a fuoco spianato, sia da dietro le coperture, magari mentre Lincoln sparava i suoi colpi sfruttando la visuale ravvicinata dal braccio. Per il resto c'è ovviamente tutto quello che ci si può aspettare dai più recenti esponenti del genere: dal passaggio in tempo reale da esterni ad interni con locali ben ricreati e, per quanto abbiamo visto, piuttosto vari e credibili, alla presenza della classica minimappa densa di indicatori, dagli attacchi ravvicinati con le varie "finish" dipendenti dall'arma equipaggiata fino all'immancabile colonna sonora composta da decine di brani su licenza del periodo storico (e quanto ascoltabile nel trailer di annuncio può dare un'idea di quello che potremo aspettarci nel gioco finale). È chiaro che Mafia III con questi presupposti potrebbe apparire forse un po' troppo derivativo e sviluppato con il preciso obiettivo di strizzare l'occhio alle tendenze di mercato più recenti, magari tradendo la sua eredità storica che, in un modo o nell'altro caratterizzava il franchise, però per il momento quello che abbiamo visto ci ha piacevolmente convinti. E tra l'altro non sembra mancare anche qualche piccolo spunto di innovazione.

Non saremo soli

Proprio un'importante novità salta fuori grazie alla presenza di alcune figure chiave che accompagneranno Lincoln durante le sue vicende. Nell'arco delle prime ore di gioco ci troveremo infatti ad assoldare tre compagni di avventure che formeranno la nuova famiglia del nostro protagonista e che lo aiuteranno nella sua personale lotta alla mafia italiana. Il gruppo sarà composto da Burke, una sorta di texano dal vestiario in stile motociclista, Cassandra, una ragazza di colore che sembra impersonare l'animo hippy del gruppo ma, soprattutto Vito. Esattamente il Vito Scaletta che, per vicissitudini di trama che purtroppo non abbiamo potuto scoprire, arriverà a New Orleans e si unirà a Lincoln per portare a termine anche la sua personale vendetta.

Guerra tra mafie
Guerra tra mafie

Badate bene però, questi tre personaggi non saranno in alcun modo controllabili dal giocatore né richiamabili in qualsiasi momento ma semplicemente lo accompagneranno in alcune missioni chiave e sequenze scriptate ma, soprattutto, permetteranno al giocatore di utilizzare alcuni bonus specifici. Girovagando per le vie della città potremo utilizzare le varie cabine telefoniche per richiamare i tre compagni e, spendendo alcuni soldi, sfruttare i loro servizi speciali che passano dalla fornitura di armi, ad assassinii silenziosi ai danni di un bersaglio, fino alla possibilità di "spegnere" la polizia per alcuni secondi o mentre ci sta inseguendo. Quando invece ci ritroveremo a conquistare un locale gestito da una famiglia avversaria, potremo assegnare uno dei nostri tre tenenti, come sono chiamati nel gioco, alla gestione del covo e in questo modo sbloccare un perk specifico dipendente sia dal personaggio scelto che dal locale liberato. Il sistema serve insomma a innestare un elemento tattico di progressione di Lincoln in una struttura altrimenti troppo classica. Spendiamo le ultime parole per la componente tecnica. Il gioco si è presentato davanti ai nostri occhi già molto solido e stabile ma, complice la mole di poligoni ed elementi su schermo, non era particolarmente fluido e parecchia "sporcizia" era presente su schermo, soprattutto per quello che riguarda le animazioni dei personaggi. Bisogna però dire che il titolo è previsto al momento per un generico 2016 su PC, PlayStation 4 e Xbox One e, a nostro parere, si parla della seconda metà dell'anno, quindi di tempo per ottimizzare il tutto ce n'è veramente in abbondanza. Ottima invece la gestione del modello fisico che gestisce la componente di guida del gioco che sarà parte integrante del gameplay e non un semplice modo per spostarsi da un punto A a un punto B oppure da una fase della missione alla successiva. L'engine è completamente proprietario ed è frutto di anni di lavoro di upgrade e migliorie a partire da quello di Mafia II ed è evidente quanto Hangar 13 stia puntando sull'azione a bordo delle quattro ruote. Tra l'altro, a quanto pare, non sarà possibile guidare solo le macchine ma anche delle piccole imbarcazioni; d'altra parte New Orleans è famosa soprattutto per la sua area paludosa e rinunciare a questo elemento accessorio sarebbe stata veramente un'occasione mancata.

CERTEZZE

  • L'idea di cambiare ambientazione e periodo storico è da apprezzare
  • Non mancano alcuni, piccoli richiami al passato della serie
  • Il gameplay sembra offrire tutto quello che ci si può aspettare da un free roaming dei giorni nostri...

DUBBI

  • ...ma a prima vista può apparire fin troppo derivativo
  • Il rischio che la componente narrativa passi in secondo piano c'è
  • L'estensione di New Orleans è ancora avvolta nel mistero