Diario del capitano
Mi ricordo quando un giorno di circa tre mesi fa, la metà dei navigatori italiani rimasero bloccati per via del successo spaventoso del sito del Grande Fratello. Ricordo anche come Jumpy da quindicesimo portale in classifica nell'arco di poche settimane si ritrovò tra i primi cinque. Ricordo infine le proteste di tutti i netgamer, o giocatori online, comunque li vogliate chiamare, impossibilitati per ventiquattrore a giocare.
Il sito del Grande Fratello assorbì per ore una banda di circa 120 mbit, mettendo in crisi il provider che lo ospitava, I.net, che altro non è poi che il provider B2B di mezza Italia. In quell'occasione, in mezzo a tante proteste, cercai di far notare come la colpa non potesse essere attribuita al successo di un sito, ma all'evidente inadeguatezza della rete italiana a sopportare casi di grande successo prolungato. Poniamo il caso che una mattina tutti gli italiani si alzino e si mettano a navigare pesantemente, cosa succederebbe? La risposta verrà da sola, un giorno non lontano. Nel frattempo il motivo di quell'incubo è finito ieri sera, con la chiusura della casa del Big Brother.