Dei viaggi, delle galassie e della convivenza interstellare
Il pensiero potrà non essere condivisibile da tutti, ma la globalizzazione ha indubbiamente i suoi lati quantomeno divertenti se non positivi. Il fatto di trovarsi all'estero, inviato dall'Italia a parlare di videogiochi con un americano di origine orientali ci fa riflettere su quanto è piccolo il nostro mondo.
Jim Tso a prima vista potrebbe fare l'impiegato: capelli a taglio corto, occhiali, modi composti, gentili e affabili ma mai all'eccesso. Una misuratezza innata che, curiosamente, me lo fa immaginare dietro alla scrivania di un'agenzia di assicurazioni. Qui però, per nostra fortuna, parliamo di videogiochi e non di sinistri. Anche se, per alcune risposte evasive, la sensazione è quasi la stessa. Del resto, come sempre in questi eventi, il peso di qualche NDA incombe sulle nostre teste.
In realtà Jim Tso non ci dice molto più di quello che già sappiamo, anche se lo fa con molta cortesia. Le poche notizie inedite che sentiamo riguardano aspetti minori, o sono comunque facilmente intuibili. Come il fatto che Battlefront conterrà alcuni bonus da sbloccare nel corso del gioco, e che fra queste sarà presente un pianeta, oppure il fatto che le tre versioni saranno, almeno nelle intenzioni di Pandemic, realizzate singolarmente per ogni piattaforma, e non semplicemente portate da una all'altra.
Interessante invece il discorso che inizia proprio a riguardo delle diverse piattaforme: I ragazzi di questo studio satellite di Lucas sembrano assolutamente convinti del fatto che ogni piattaforma debba essere sfruttata per il suo pieno potenziale, il che giustifica, o quantomeno rende plausibile, anche la scelta di non rendere il gioco giocabile in multiplayer multipiattaforma. La differenza nelle tipologie di controller, secondo Jim, renderebbe poco equilibrata la meccanica di gioco.
Un'altra domanda che ci offre spunti interessanti, quando si arriva a parlare dei contenuti del gioco, riguarda il rapporto con Lucas, che ha fornito il materiale per buona parte del gioco, in termini di modelli, informazioni e artwork sui quali lavorare: non è difficile capire come Lucas, fortemente motivata a rilanciare il suo marchio legato a prodotti di qualità, tenga sotto controllo le sue "creature". Per il resto l'intervista scorre fra approfondimenti, domande e risposte più o meno di rito, alle quali Jim risponde con la sua impeccabile cortesia, nonostante l'occasionale disturbo proveniente dalla stanza accanto dove, per qualche curioso motivo, qualcuno sta cercando di raggiungere il terzo piano attraverso il pavimento a colpi di trapano. Purtroppo, per esigenze d'agenda, non è possibile attendere e riprendere, così proseguiamo ugualmente fra rumori da camera degli orrori (qualcuno deve avere infranto gli NDA).
Ogni versione verrà sviluppata singolarmente, per avvantaggiarsi delle caratteristiche proprie di ciascuna tecnologia
Le parole del protagonista (per chi non mastica l'inglese del video)
Fin da subito è piuttosto evidente che Jim, come si dice in gergo, starà abbottonato. C'è da riconoscergli una disarmante abilità nel saper trovare fra le frasi del press kit quelle che si adattano perfettamente a rispondere alle nostra domande (anche se a tratti il sospetto che si approfitti delle nostre lacune linguistiche si fa strada). In ogni caso gli vanno riconosciute una gentilezza e un'affabilità invidiabili, oltre allo stoicismo grazie al quale riesce a ignorare quasi completamente i rumori di trapano provenienti dall'esterno. Alla prima domanda ci ripete che un'aspetto interessante di Battlefront è il fatto che "Per la prima volta i contenuti della trilogia classica saranno presenti su PS2" e che secondo lui è molto importante il fatto che "i giocatori potranno prendere parte da protagonisti in una saga epica".
Il lavoro visto a Londra ci ha notevolmente impressionato, considerato lo stato relativamente arretrato di completamento e così gli chiediamo di più sul comparto tecnico, scoprendo che "Pandemic lavora da più di un anno a questo progetto; il motore è molto simile a quello di Mercenaries [altro gioco Lucas-Pandemic presentato a Londra NdR] e permetterà, come è stato possibile vedere, di includere molte caratteristiche grafiche interessanti". Nonostante la presenza di un motore che farà a piattaforma comune, però "ogni versione verrà sviluppata singolarmente, per avvantaggiarsi delle caratteristiche proprie di ciascuna tecnologia". Abbandoniamo per un attimo gli aspetti tecnici, per avvicinarsi di più al mondo Lucas e a tutto quello che gli gravita intorno; chiediamo, in modo un po' provocatorio, se hanno già pensato a cosa succederà dopo la fine della saga. Secondo Jim "sarà ancora possibile fare buoni giochi basati sul franchise di Star Wars", anche nell'ottica di continuare la saga sulle piattaforme videoludiche ed eventualmente colmare i gap lasciati dai diversi film.
Per la prima volta i contenuti della trilogia classica saranno presenti su PS2
Le parole del protagonista (per chi non mastica l'inglese del video)
Lavorare con Lucas sembra, a sentire Jim, semplice e senza problemi:"Ci hanno fornito molto materiale sui pianeti, i mezzi, i veicoli e gli armamenti. Abbiamo lavorato a stratto contatto con loro". La cosa viene detta in accezione assolutamente positiva, ma non possiamo esimerci dal pensare che sia stata presente una qualche forma di controllo. Ad esempio sulla questione multiplayer e piattaforme: quel "dal punto di vista tecnico, i nostri ragazzi stanno già giocando multiplayer fra piattaforme diverse all'interno dei nostri studios" è detto con un pizzico di orgoglio di troppo per essere solo una feature tecnica. Probabilmente in qualche modo si sono convinti del fatto che sarebbe stato meglio non fare interagire le piattaforme. In ogni caso il resto dell'intervista scorre tranquillo, fra l'enumerazione delle caratteristiche di gioco e qualche facezia.
Quando ci allontaniamo, un trapano ci da l'addio.