Chi mi segue sa che non affronto mai l'argomento proibito, quello sussurrato, quello vietato ai minori. Il sesso. Sesso che, nonostante le mie personali opinioni e il comune ben pensare, è l'origine (di nome e di fatto) di ogni cosa, Internet incluso. Quindi è normale, nell'accezione in cui volete intendere, che anche i videogiochi siano sfiorati dall'innominato.
Perchè ne parlo oggi e non, che so, tra due anni? Perchè nelle quotidiane segnalazioni che ricevo da cui prendo spunto per discutere e scrivere, ce ne sono state due di seguito a luci rosse. Confesso che ho avuto dubbi a parlarne perché questo, dopotutto, è un sito di videogiochi. E se l'editore scrive di sesso, figurati gli altri.. tutti pornomani. E invece no. Tentiamo una sortita sperando di non rompere troppi cristalli. Sono due gli argomenti hot di oggi. Il primo riguarda l'orgoglio gay, il secondo riguarda i maschietti videogiocatori (VM18).
La sottile linea rosa
Tempo fa ha aperto l'Nsimo sito di videogiochi. E nessuno ne avrebbe parlato, né io ne avrei scritto, se non si fosse chiamato gaygamer.net e l'argomento principale non fosse stato il rapporto tra i videogiochi e l'omosessualità. Dare un'occhiata al sito è stato come immergermi per una sessione al gay pride. Prima di tutto, ripassando la storia del videogiochi con rinnovato sguardo. Ho scoperto delle cose interessanti, direi "insospettabili". Tra i motivi dell'orgoglio gay nei videogiochi possiamo citare per primo l'ipervendutissimo The Sims, in cui è possibile creare famiglie gay, che a oggi rimane il più grande tentativo dell'industry di catturare i favori dei videogiocatori omosessuali. I sostenitori della causa citano persino Super Mario Bros 2 del 1988 nel cui manuale di gioco originale il cattivo Birdo era descritto come un maschio sessualmente confuso che voleva essere donna e chiamarsi Birdetta. Ma la lista di citazioni gay nella storia dei videogiochi è lunga e riporta, tra gli altri, titoli blasonati come Fable (che come The Sims permette unioni gay), Resident Evil Code Veronica, il più recente Bully (in cui si ottengono punti extra baciando almeno venti compagni di scuola) e Mass Effect (con una scena d'amore tra il giocatore donna e un'aliena). In generale, quello che posso osservare, è che l'universo videoludico appare molto più tollerante e aperto della società cosiddetta civile. Un traguardo di cui vantarsi, e non vergognarsi.
La pistola più veloce del West
Un altro argomento peccaminoso è un articolo scientifico apparso sull'emittente televisiva di stato BBC. Detto in parole povere: il videogiocatore è un potenziale eiaculatore precoce. Ma anche viceversa. Paula Hall, la psicoterapeuta che ha condotto lo studio su 200 uomini olandesi presso l'Università di Utrecht, sostiene che la problematica normalmente affligge fino ad 1/3 degli uomini e molti di questi hanno riflessi molto sviluppati e un basso livello di serotonina. E' per questo che secondo la Hall potrebbero essere degli ottimi praticanti di tennis o videogiocatori. Partendo da questa premessa gli studiosi stanno sviluppando uno stimolatore di serotonina che possa aiutare. Va bene che i videogiochi ci stanno sempre bene in ogni notizia, ma questa mi sembra francamente un po' tirata per i capelli...