Ieri Kotaku ha pubblicato un resoconto mettendo in dubbio l'esistenza del picchiaduro italiano Death Cargo, titolo dai toni splatter con grafica realistica, che ricorda i primi Mortal Kombat come impostazione. Viene infatti paventato che, nonostante sul sito ufficiale il gioco venga dichiarato disponibile da marzo 2014, nessuno degli acquirenti abbia ancora ricevuto una copia funzionante. Parliamo di decine di casi, come testimoniano i post su diversi forum specializzati (link - link) in picchiaduro. Da quanto raccontato, al momento dell'acquisto si riceve un'email in cui viene detto che ci vogliono dai due ai cinque giorni per ottenere un codice di sblocco per lanciare il gioco (viene anche vietato di pubblicare video e immagini del prodotto a causa della SIAE), ma allo scadere del tempo molti testimoni affermano di non aver ricevuto nulla. Il redattore di Kotaku non ha però ancora potuto verificare il fatto di persona, perché i termini indicati non sono ancora scaduti dal momento del suo acquisto.
Necrostorm, lo sviluppatore, ha risposto alle accuse sulla pagina Facebook del gioco, affermando che lunedì rilascerà un trailer ufficiale e che tutti gli acquirenti che hanno ricevuto la loro copia, più di seimila, potranno pubblicare video e immagini su internet.
Il messaggio contiene anche la richiesta di un post di scuse, quando sarà dimostrata l'esistenza di Death Cargo, da parte del redattore di Kotaku, Yannick LeJacq, e di tutti quelli che hanno accusato ingiustamente il team, altrimenti adirà a vie legali.
Di nostro non azzardiamo giudizi, limitandoci a riportare le testimonianze raccolte da Kotaku e il messaggio di risposta di Necrostorm. Riportiamo anche un video tratto dalla versione beta, per completezza dell'informazione sul gioco. Concludiamo invitando i ragazzi del team di sviluppo a inviarci una copia del gioco, così da verificarne l'effettiva esistenza e poterlo coprire con un articolo dedicato.