Dopo la conferenza Microsoft di ieri, dov'è stata annunciata Xbox One Project Scorpio, Eurogamer.net ha provato ad approfondire il discorso delle specifiche tecniche dichiarate da Phil Spencer, cercando di capire che tipo di componentistica verrà montata sulla console e se sarà davvero in grado di mantenere le promesse fatte, nello specifico l'offerta di un gaming a 4K reali.
Si parte dallo schema qui di fianco, che mette a confronto l'hardware delle attuali e future piattaforme, quantomeno quello dichiarato. Se è probabile che Sony utilizzerà una GPU Polaris 10 per PlayStation 4 NEO, allo stesso modo è improbabile che Microsoft si affidi a questo tipo di soluzione per Project Scorpio, vista la potenza necessaria per raggiungere le prestazioni desiderate. La nuova Xbox One potrebbe dunque equipaggiare una GPU AMD Vega, lo step successivo nella roadmap dell'azienda americana, con 60 compute unit contro i 40 del Polaris 10 e un probabile clock fissato a 800 MHz.
Per quanto concerne il dato relativo alla banda passante, che Spencer ha stimato in 320 GB/s, si utilizzerà sicuramente una soluzione simile a quella di PlayStation 4, dunque niente eSRAM ma una memoria unificata con 8 GB di RAM G5X oppure 12 GB di RAM GDDR5, ipotesi quest'ultima più verosimile anche per supportare meglio le applicazioni in realtà virtuale. Sul fronte del processore si rimarrà invece su di una architettura a ott core, con una versione più recente di Jaguar oppure il passaggio alla linea Zen, sebbene quest'ultimo appaia molto meno probabile per via delle dimensioni maggiori che mal si sposano con il fattore di forma di una console.
Tutto ciò detto, le promesse di Microsoft di un gaming a 4K reali non saranno comunque facili da mantenere. La componentistica hardware immaginata da Eurogamer.net risulta infatti vicina per prestazioni a una AMD Radeon R9 390X, una scheda potente ma che fa fatica a offrire un'esperienza a 30 frame al secondo con una risoluzione a 4K. Ci saranno di certo delle ottimizzazioni che favoriranno le performance, ma ora come ora risulta difficile immaginare un boost tale da colmare questi gap e raggiungere i risultati di una ben più prestante R9 Fury X.
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