Difficile dire se la petizione che chiede la cancellazione di Far Cry 5 sia un'iniziativa genuina o se sia un falso ben architettato. Certo è che sta trovando diversi riscontri e, soprattutto, sta facendo parlare di sé per i toni utilizzati. Bel periodo per Ubisoft, dopo le polemiche, tutte italiane, legate a un brutto servizio del TG4 che ha accusato Assassin's Creed Unity di essere un simulatore di attentati dell'ISIS. Leggiamo:
"Far Cry 5 è un insulto alla vostra fanbase, gli americani che rappresentano la maggioranza dei vostri consumatori, ed è arrivato il momento che ve ne rendiate conto. Cambiato il gioco o cancellatelo. Vi chiediamo di cancellare questo gioco o di modificarlo in modo da essere meno offensivo nei confronti della vostra utenza principale. Di questi tempi dovete capire che potrebbero esserci ripercussioni violente se intendete proseguire nella vostra inutile critica".
Sinceramente è difficile capire cosa abbia indignato così tanto questi giocatori (in realtà è molto semplice, ma partiamo dal presupposto ottimista che non lo sia). Lo scenario di Far Cry 5 sembra quantomai verosimile, soprattutto in relazione alla storia americana. Come ambientare Ghost Recon: Wildlands in Bolivia ha avuto senso perché lì operano effettivamente i cartelli della droga; come la presenza di una gang di neri è verosimile in un gioco ambientato in una grande metropoli statunitense, ad esempio Grand Theft Auto III, perché effettivamente le gang di neri esistono; così uno scenario in cui un gruppo religioso paramilitare ha preso il controllo di una parte di territorio assume senso se si guarda alla storia americana nel suo insieme e alla presenza capillare, soprattutto nelle zone meno urbanizzate (tipo quella di Far Cry 5), di sette e culti dai forti connotati integralisti. Insomma, i creativi di Ubisoft non sono andati alla cieca, ma sono partiti da un'iconografia già da tempo sedimentata da libri e film.
La novità culturale di questo periodo è però una certa forma di pensiero che si sta affermando in occidente, in particolare negli Stati Uniti, che vede l'uomo bianco come oppresso dalle pretese delle minoranze; forma di pensiero che ha ottenuto una forze enorme grazie all'ascesa al potere di Donald Trump. Non che prima l'ideologia della supremazia bianca si fosse estinta, solo che non gli veniva data grossa rilevanza, tranne che in ambienti di estrema destra, che trovavano comunque rappresentanza politica in una destra più moderata e istituzionale. Oggi invece questo nazionalismo latente è venuto allo scoperto grazie al presidente ossigenato e si sta manifestando in modi spesso violenti e ottusi, come nel caso di questa petizione, che arriva a minacciare ritorsioni in caso non venga ascoltata. Ribadiamo: non sappiamo se sia vera o falsa, ma è comunque verosimile (e chi la scritta se ne rende perfettamente conto), al punto che ha già raccolto quasi settecento firme (al momento di scrivere).
L'assurdità maggiore, a ben vedere, è però un'altra: questi figuri hanno già bollato come anti-americano Far Cry 5 solo dal trailer e dalla caratterizzazione dei personaggi. Sinceramente non è possibile dire come Ubisoft tratterà l'argomento, ossia se andrà a fondo nell'analisi dello scenario, o se lo lascerà in superficie, sfruttandolo come mero sfondo per l'azione. Proprio per questo però, anche il più acceso suprematista bianco dovrebbe avere la decenza di aspettare prima di minacciare. Anche perché a quanto pare il protagonista sarà personalizzabile. Quindi nessuno gli vieterà di crearsi un bell'avatar biondo e macho. Certo, per loro il problema è che, data l'ambientazione, non potranno sparare a ne(g)ri, ispanici o islamici. Che ci volete fare, troveranno il modo di avere le loro erezioni quotidiane con altri giochi.
