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Quota minima di vendite imposta da Nintendo sui giochi WiiWare?

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   15/04/2009

Un'indagine condotta da Gamasutra sulla base di vari resoconti fatti da sviluppatori concentrati su WiiWare mette in luce una particolare politica adottata da Nintendo per il suo digital delivery.
A quanto pare, c'è una quota minima di vendite che i giochi devono raggiungere perché i rispettivi sviluppatori possano guadagnare dalle royalties legate ad essi.
La questione era già emersa durante l'Independent Games Summit attraverso una conferenza tenuta da Gamasutra e il presidente di IGF Simon Carless, ma sono svariate le fonti a cui il sito si riferisce ora, a quanto pare, sebbene non pubblicate.
La quota minima di vendita sarebbe diversa a seconda dei mercati, maggiore in nord America rispetto all'Europa. Sembra che tale sistema sia stato introdotto da Nintendo per evitare una sovrappopolazione del digital delivery data da un eccessivo afflusso di prodotti di basso livello qualitativo e creare quindi una sorta di selezione naturale. Il problema è che, data la mancanza di versioni demo da scaricare per valutare i giochi, e la scarsità dello spazio disponibile su Wii per immagazzinari (almeno fino all'ultimo aggiornamento che consente l'uso diretto della scheda SD), gli utenti risultano poco propensi a sperimentare titoli poco conosciuti, cosa che ha determinato risultati inferiori alle aspettative per molti sviluppatori indipendenti, parecchi dei quali non sarebbero dunque riusciti a raggiungere la famosa soglia minima di vendite per accedere alle royalties sui giochi venduti.
Nintendo, per il momento, non commenta la questione facendola rientrare nelle "voci e speculazioni" classiche, aggiungendo che "i termini, le condizioni e i contratti tra Nintendo e gli sviluppatori sono materia privata e confidenziale".