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Virus mortale

Kill Strain, il nuovo action MOBA di San Diego Studios, debutta finalmente su PlayStation Store

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   18/07/2016
Kill Strain
Kill Strain
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Annunciato alla fine del 2014, durante la PlayStation Experience, Kill Strain si è decisamente fatto attendere.

Virus mortale

Certo, un prodotto del genere aveva bisogno di una fase di test molto ampia e approfondita prima del lancio, da qui la lunga attesa; ma il concept alla base dell'esperienza ha saputo tenere alto l'interesse da parte degli appassionati di MOBA per tutto questo tempo. Non stiamo infatti parlando di un multiplayer online battle arena di stampo tradizionale, bensì di una variante action in stile Paragon, in cui il controllo dei personaggi è diretto e non segue dunque le dinamiche degli strategici in tempo reale, come fanno invece alcuni dei più noti esponenti del genere. In secondo luogo, le partite vedono tre differenti fazioni in campo: due squadre composte ognuna da quattro mercenari umani e un terzo team che inizialmente conta due mutanti, ma che può arricchirsi di ulteriori membri. In che modo? Quando un giocatore umano viene ucciso, si trascina per alcuni istanti sul terreno prima del conto alla rovescia per il respawn: se un mutante riesce ad afferrarlo in tale frangente e a trascinarlo in una zona contaminata della mappa, il mercenario si trasformerà anch'egli in un mutante e i suoi obiettivi cambieranno di colpo. Una formula discretamente originale, insomma, ma alla prova dei fatti com'è questo Kill Strain?

Kill Strain è un action MOBA immediato e divertente, ma con qualche limite strutturale e contenutistico

Apocalisse mutante

La sequenza introduttiva ci spiega per sommi capi come si è finiti nella situazione che ritroviamo nel gioco, con una mutazione micidiale che ha invaso il pianeta e che alcune squadre di soldati cercano disperatamente di arginare. Si tratta però solo di un espediente rispetto a quella che è l'azione in-game, ricca di sfaccettature ma anche di zone d'ombra per quanto concerne il bilanciamento e le condizioni di vittoria e sconfitta, invero piuttosto curiose.

Virus mortale

Il nostro obiettivo durante un match in Kill Strain non è infatti quello di distruggere la base nemica o l'origine della mutazione (entrambi fattori che determinano la fine della partita, così come il termine del tempo limite di venti minuti), bensì semplicemente totalizzare il maggior numero di punti, che vengono assegnati a seconda delle uccisioni effettuate, dell'eliminazione delle "piante" mutanti (che sostituiscono in pratica i minion, ma rimangono un elemento statico dello scenario) e del completamento di achievement che cambiano ciclicamente. Considerata la presenza delle trasformazioni e del possibile cambio di squadra repentino, si trattava di una soluzione inevitabile, ma che in ogni caso lascia un po' l'amaro in bocca rispetto a quella che è la tradizione dei MOBA, in cui appunto il fulcro del gameplay risiede nella coordinazione del team per perseguire un obiettivo comune, che è la distruzione delle torri e della base nemiche. Molti utenti si stanno lamentando di questo aspetto di Kill Strain, dunque non è escluso che gli sviluppatori introducano in futuro una modalità standard in cui, magari, i mutanti vengono controllati unicamente dall'intelligenza artificiale. Per il momento, tuttavia, la formula è questa: la partita termina quando una squadra distrugge la base nemica e/o l'origine dello Strain, oppure quando il tempo finisce e/o la mutazione copre la maggior parte della mappa, con gli immancabili rovesciamenti di fronte e l'enfasi sulle azioni di gruppo, ma la leaderboard finale è determinata dal punteggio dei singoli utenti.

Così vicino, così lontano

Al di là del concept, che come detto include alcuni elementi originali rispetto ai MOBA classici, il gameplay di Kill Strain riprende per molti versi quello dell'eccellente Alienation, visto che tutti i mercenari si muovono e attaccano come in un twin stick shooter, peraltro nell'ambito di una visuale dall'alto a tre quarti che si rivela fin da subito particolarmente indovinata per questo tipo di approccio. Certo, le cose cambiano quando si controllano i mutanti, dotati di attacchi esclusivamente corpo a corpo ma avvantaggiati in modo sostanziale dalla possibilità di nascondersi nelle zone infette della mappa, di crearne di nuove e di ricaricare in tal modo la propria energia vitale nel giro di pochi istanti, preparandosi a una nuova sortita.

Virus mortale

Torniamo però ai mercenari, che dispongono ognuno di armi differenti e di abilità peculiari. Abbiamo ad esempio Diesel, una sorta di tank equipaggiato con un devastante lanciafiamme, che può caricare i nemici con una potente spallata "infuocata", lanciare una coppia di granate e utilizzare uno scudo energetico quando gli avversari diventano insidiosi. Oppure Vincent, un soldato corazzato che utilizza un fucile laser piuttosto preciso e dall'alto rateo di fuoco, che può effettuare un attacco "radiale" per stordire i nemici nelle vicinanze e proiettarsi rapidamente in una direzione per sottrarsi a un'imboscata. O ancora Siphon, una mercenaria scaricabile gratuitamente dagli abbonati a PlayStation Plus, che utilizza una pistola criogenica e può intrappolare gli avversari in una sorta di gabbia elettrica per impedirgli di fuggire quando hanno poca energia vitale. In tutti i casi il sistema di progressione è quello dei MOBA, con un level up che si ottiene col passare del tempo, con le uccisioni e trasportando determinati oggetti da una zona all'altra della mappa. Se poi le capacità del nostro personaggio non sono sufficienti per distruggere una torre nemica o avanzare nello Strain, si può ricorrere al MEC, una corazza che si ricarica con il passare dei minuti e che viene proiettata dal satellite direttamente sul nostro mercenario, dotandolo di una potenza devastante per alcuni secondi. Il roster conta al momento un totale di dieci mercenari e tre mutanti, numeri decisamente distanti da quelli di altri MOBA ma che verranno rimpolpati nei prossimi mesi con tante new entry.

Free-to-play ma non pay-to-win?

Le soluzioni adottate da San Diego Studios per la gestione degli aspetti free-to-play di Kill Strain appaiono sensate e tutt'altro che limitanti. In primo luogo, l'acquisto definitivo dei personaggi richiede da 4000 a 6000 crediti, una cifra non altissima se consideriamo che ogni match consente di racimolare mediamente 500 crediti.

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È tuttavia possibile "affittare" un mercenario o un mutante pagando circa un decimo di tale somma, così da valutarne le caratteristiche prima dello sblocco completo; oppure tagliare la testa al toro e spendere 29,99 euro per il Pack Corporazione, che include tutti i personaggi presenti e futuri del gioco. In ogni caso sono presenti su PlayStation Store i pacchetti di oro, la valuta pregiata (con 200 pezzi d'oro si acquista un personaggio in via definitiva): si parte da 4,99 euro per un pack da 500 pezzi e si arriva a 49,99 euro per un pack da 7500 pezzi. Insomma, è possibile giocare in maniera completamente gratuita, racimolando i crediti semplicemente match dopo match, oppure mettere mano al portafogli per sbloccare rapidamente i personaggi, ma ciò non implica un vantaggio rispetto agli avversari, quantomeno fino a quando non si utilizzano questi crediti per le Augmentation e le Masteries, potenziamenti che consentono di migliorare le abilità di un mercenario o di un mutante indipendentemente dal leveling che avviene nel corso di una partita. Durante i nostri test non ci siamo imbattuti in situazioni in cui tale aspetto risultava evidente, ma è anche vero che sono ancora i primi giorni e bisognerà valutare la cosa nelle prossime settimane, quando il gioco sarà gratuito anche per gli utenti non abbonati a PlayStation Plus e la platea si allargherà. Kill Strain va dunque preso per quello che è, un cantiere aperto che verrà aggiornato nel corso del tempo e porterà all'introduzione di nuovi personaggi e, si spera, nuove mappe. L'unico scenario attualmente disponibile non ci è infatti sembrato irresistibile in termini di design, vista la possibilità di aggirare comodamente le torrette attivabili e di raggiungere la base nemica in modo rapido, anche da soli, sfruttando eventualmente il MEC per distruggere torri e postazione centrale. C'è inoltre un lavoro di ottimizzazione da fare per la grafica che, complice forse un netcode meno robusto del previsto, mostra spesso il fianco a evidenti cali del frame rate. Abbiamo infine registrato frequenti malfunzionamenti dei server che obbligano a riavviare l'applicazione, così come episodi di lag dovuti certamente alla qualità della connessione di alcuni utenti. Strano che con tutti i test condotti finora queste magagne non siano state risolte.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
7.0
Lettori (11)
4.7
Il tuo voto

Kill Strain è un action MOBA coraggioso, in quanto punta tutto su di una formula per molti versi originale, quella delle due squadre "standard" e del terzo team composto da mutanti, ma che allo stesso tempo implica soluzioni discutibili per quanto concerne le condizioni di vittoria, il punteggio e la progressione. Si tratta inoltre di un cantiere aperto, che necessita di miglioramenti sia sul fronte dei contenuti che su quello della realizzazione tecnica. I meccanismi free-to-play sono permissivi e ciò porterà sicuramente tanti utenti a provare questa esperienza, ma a quel punto gli sviluppatori dovranno dimostrare anche di sapersi tenere stretta la loro fanbase con update regolari e qualche variazione sul tema. Insomma, la partita per Kill Strain è appena cominciata.

PRO

  • Concept affascinante e originale
  • Meccanismi free-to-play permissivi
  • Matchmaking abbastanza rapido...

CONTRO

  • ...ma si registrano diversi problemi di stabilità
  • Bilanciamento e regole distanti dalla tradizione dei MOBA
  • Tecnicamente solo discreto, frame rate talvolta ballerino