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Cosa bolle in pentola?

Facciamo qualche ipotesi su EA Star Wars partendo dalle parole di Amy Henning e dai recenti artwork

ANTEPRIMA di Simone Tagliaferri   —   18/07/2016

Chissà quando Electronic Arts mostrerà apertamente il gioco di Star Wars in sviluppo presso gli studi di Visceral Games (tra gli altri loro titoli Dead Space, Dante's Inferno, Battlefield Hardline), di cui si parla da anni basandosi su voci di corridoio e sul pochissimo materiale reso pubblico.

Dead Space, uno dei titoli più celebri di Visceral
Dead Space, uno dei titoli più celebri di Visceral

Come ricorderete, all'E3 2016 sono stati mostrati pochi attimi del gioco sul palco della conferenza di Electronic Arts, decisamente insufficienti per farsi un'idea di quella che sarà l'opera finita. Certo, si è parlato di un action in terza persona, ma senza altre pezze d'appoggio una definizione simile vuol dire tutto e niente. L'uscita fissata per il 2018 ci racconta di un progetto ancora in pieno sviluppo, di cui probabilmente Electronic Arts non vuole e non è pronta a mostrare più di quanto già reso pubblico. Se pensiamo alle tempistiche di pubblicazione dei materiali di altri titoli del publisher, come Battlefield 1, Titanfall 2 o Mass Effect Andromeda, è facile ipotizzare che per vedere davvero lo Star Wars di Visceral in movimento dovremo attendere la fine del 2017, nel caso la data di uscita sia fissata per i primi mesi del 2018, o la seconda metà del 2018, nel caso la data d'uscita sia fissata per il periodo natalizio. Realisticamente dovremo continuare a fare ipotesi ancora per molti mesi. Insomma, pare che Electronic Arts non ci tenga proprio a fare la fine di Ubisoft (che fortunatamente si sta riprendendo) e preferisca mostrare le sue carte solo quando è certa che rappresentino ciò che i giocatori troveranno nei negozi, virtuali o reali che siano.

Dopo le parole di Amy Hennig, cerchiamo di capire come sarà lo Star Wars di Visceral

Il telefono senza fili

Intanto però il dibattito sullo Star Wars di Visceral continua a essere alimentato dalle fughe di notizie o dalle uscite pubbliche dei membri del team di sviluppo. Amy Hennig è una delle figure chiave del team di creativi al lavoro sul gioco. Lei in particolare ne sta curando il lato narrativo, forte dell'esperienza accumulata in anni di carriera (leggete il box dedicato per maggiori informazioni). È stata proprio lei, durante lo Star Wars Celebrarion Europe, a parlare nuovamente del titolo, accennando ad alcuni dettagli che hanno creato più confusione che altro. Andiamo con ordine.

Il gioco di Visceral non sarà un clone di Uncharted
Il gioco di Visceral non sarà un clone di Uncharted

La Hennig per raccontare il suo lavoro ha fatto dei riferimenti diretti alla serie Uncharted. Alcuni non hanno ragionato molto sulle sue parole e le hanno interpretate in modo arbitrario, desumendo che il titolo di Visceral sarà una specie di Uncharted ambientato nell'universo di Star Wars. Insomma, un action adventure in terza persona con livelli chiusi, sequenze filmate a iosa, tanta esplorazione e tante sparatorie. Sicuramente si tratta di un'ipotesi suggestiva, anche se in contrasto con tutte le voci emerse nei mesi scorsi, che hanno definito più volte il gioco come un open world. Il problema è che la Hennig non ha mai parlato di un gameplay simile a quello di Uncharted. Resoconti più accurati sull'evento affermano infatti che la donna abbia nominato la serie di Naughty Dog solo in riferimento al processo creativo con il quale sta sviluppando il lato narrativo del nuovo titolo. Insomma, non ha mai fatto associazioni tra i gameplay dei due giochi perché non ha proprio mai parlato di gameplay. Come nel gioco del telefono senza fili l'informazione iniziale è stata distorta e trasformata secondo le aspettative dei riceventi. A quanto pare la Hennig ha solo parlato di similitudini nel modo in cui si sta decostruendo lo Star Wars cinematografico per ricostruirlo nel gameplay. Stando alle sue parole si tratta di un procedimento molto simile a quello che ha utilizzato con la serie Uncharted, anche se in quel caso a essere decostruito è stato il genere delle avventure pulp. Insomma, il fraintendimento è stato colossale. Fortunatamente durante il suo intervento sono state mostrate tre immagini statiche del gioco che possiamo provare ad analizzare, relazionandole con il breve teaser dell'E3 2016.

Un curriculum di tutto rispetto

Il curriculum di Amy Hennig va ben oltre la serie Uncharted, dato che ha iniziato a lavorare nell'industria dei videogiochi negli anni '80 e il suo nome figura in titoli quali Michael Jordan: Chaos in the Windy City di Electronic Arts, Blood Omen: Legacy of Kain, Legacy of Kain: Soul Reaver, Soul Reaver 2 e Legacy of Kain: Defiance di Crystal Dinamics. Dopo l'esperienza maturata con la serie di Kain, la Hennig fu assunta da Naughty Dog dove inizialmente lavorò alla serie Jak and Dexter, quindi passò alla serie Uncharted, della quale diresse i primi tre capitoli. Persa la direzione del quarto Uncharted, ha lasciato Naughty Dog e nel 2014 ha iniziato a lavorare con Visceral Game all'ancora misterioso gioco di Star Wars di cui si parla in questo articolo. Da notare che, viste le sue prime esperienze, quello in Electronic Arts è da considerarsi un ritorno alle origini.

Cosa ci dicono le immagini

L'immagine più interessante della tripletta è sicuramente quella del ponte spezzato. Per prima cosa va rilevato che si tratta dello stesso luogo visto nel breve teaser mostrato all'E3. In quel caso vedevamo un personaggio dall'identità indefinita uscire da una porta trovandosi di fronte proprio il ponte spezzato, sovrastato da un'imponente Star Destroyer (guardate il filmato posto in fondo al paragrafo per maggiori dettagli). [L'immagine statica è di minor impatto scenico, ma mostra un dettaglio concettuale in più. Sopra al ponte ci sono due sagome: una rappresenta una figura umana in corsa, mentre l'altra una figura umana in salto (da notare che sono due personaggi differenti, ve ne potete rendere conto zoomando l'immagine). img id=541343 pos=d size=inline text=Prima immagine - Ponte distrutto]

Seconda immagine - Scala di pietra
Seconda immagine - Scala di pietra
Terza immagine - Ambientazione desertica
Terza immagine - Ambientazione desertica

Il taglio dell'inquadratura non è casuale, ma è stato scelto proprio per dare risalto alle due piccole figure. Essendo lo scopo dell'arte concettuale nei videogiochi quello di dare indicazioni all'intero team di sviluppo su alcune dinamiche del gameplay, ne deduciamo non solo che i personaggi potranno correre e saltare, ma anche che queste meccaniche saranno centrali nel gameplay. Se ricordate il teaser, i pochi edifici visibili sembrano tutti progettati per essere calpestabili. Insomma, se dovessimo fare un'ipotesi sul genere da questi pochi elementi, più che di un action alla Uncharted parleremmo di un open world con elementi parkour (quantomeno con la possibilità per i personaggi di andare un po' ovunque, magari sfruttando i poteri della Forza). Ci fa propendere per l'ipotesi open world anche un altro dettaglio concettuale del teaser, con il personaggio che passa da un ambiente chiuso a uno aperto. Certo, l'effetto ricercato potrebbe essere la meraviglia di vedere il personaggio passare da un ambiente piccolo, buio e chiuso a uno molto ampio e luminoso. Si tratta di un effetto noto in architettura, che ad esempio Michelangelo adoperò nei progetti di ristrutturazione di San Pietro, pensando alla meraviglia di chi uscendo dal quartiere Borgo si fosse ritrovato di fronte la maestosità della gigantesca costruzione, restandone schiacciato. Ma non divaghiamo. Nel caso del nostro teaser, potrebbe trattarsi di una dichiarazione d'intenti? Ossia di un modo sottile per svelare la strutturazione del mondo di gioco? Difficile dirlo in maniera definitiva, ma è sicuramente una delle possibili interpretazioni. Dal punto di vista interpretativo è interessante anche un'altra delle tre immagini, che sembra confermare la presenza di elementi parkour, in cui vediamo delle figure in silhouette che scalano una parete. Sopra di loro ci sono degli ignari assaltatori imperiali. Che possano essere colti di sorpresa? Lo scenario in sé ci dice poco sullo stile di gioco, perché quella scalinata che corre lungo una parete rocciosa potrebbe essere adattissima sia a un open world, sia a un action in terza persona con livelli chiusi. Potrebbe anche essere una missione della campagna single player di un gioco open world. In questo caso, insomma, non ci sono ipotesi più forti di altre. Non inganni il taglio dell'inquadratura, che lascia intravedere il mondo sottostante e uno Star Destroyer sullo sfondo, perché potrebbe essere semplicemente dettata dalla necessità di raffigurare i tratti essenziali della location, creando un contrasto tra alto e basso. L'ultima immagine, la più difficile da inquadrare, mostra tre personaggi sullo sfondo che si confrontano con tre figure in primo piano. Da notare due elementi chiave dell'immagine: intanto i tre personaggi sullo sfondo sono caratterizzati individualmente, ossia hanno dei tratti che consentono di distinguerli, mentre le figure in primo piano, più definite, sono anonime e fanno tutte parte di una qualche forza armata; inoltre l'ambientazione è decisamente aperta e diversa da tutto quanto visto nelle altre immagini.

Tirando le somme

Basandoci sui pochi elementi a disposizione è difficile arrivare a definire lo Star Wars di Visceral. Molti hanno interpretato alcune parole di Amy Hennig come una specie di decostruzione del genere. Non possiamo certo smentire quanto ha affermato, ossia che sarà un action diviso in atti alla stregua dei film, con molti coprotagonisti. Dato però che non ha parlato molto del gioco in sé, analizzando le immagini siamo propensi a ritenere che potrebbe trattarsi non di un open world puro, ma di un action con più ambienti ampi ed esplorabili, che si alternano ad altri più canonici e chiusi. Un titolo ibrido insomma, che in questo modo potrebbe mantenere una strutturazione vicina a quella dei film, senza rinunciare ad alcuni degli elementi del genere più amato dai giocatori moderni. In questo modo si spiegherebbe anche perché è stata scelta la ex "Assassin's Creed" Jade Raymond come producer del progetto. Ovviamente per una conferma definitiva delle nostre impressioni, dobbiamo aspettare che il gioco venga finalmente mostrato.